CAPITOLO 18

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L'isolamento di Cariba durò ancora un anno e mezzo circa, quando ricevette un messaggio alquanto scarno da Angus. Le chiedeva di raggiungerlo a Londra perché doveva parlarle.

La vampira passò da Julian per avvertirlo del suo viaggio e poi se ne andò. Aspettare Chris per lei era diventata una questione di principio, però il vecchio amico l'aveva davvero incuriosita.

Il luogo dell'appuntamento non era la villa che lei già una volta aveva visitato. Sulle prime il nome della via non le disse niente, poi una volta arrivata le fu tutto più chiaro. Era un ospedale e le fu facile trovare la stanza che Angus occupava.

Sul volto dell'uomo erano comparse nuove rughe e il suo aspetto appariva assai più fragile rispetto al loro ultimo incontro. Dormiva e Cariba muovendosi in silenzio si prese qualche minuto per osservarlo. Aveva un ago infilato in un braccio e collegato ad una flebo, mentre la mascherina dell'ossigeno era stata rimossa, ma era sempre a portata di mano. Dopo qualche minuto aprì gli occhi e se la vide in piedi vicino al letto. Fece un piccolo sorriso e prese fiato un paio di volte prima di riuscire a parlare.

«Hai fatto in fretta, te ne sono grato.»

«Perché mi hai chiamato?»

Ci fu un lungo silenzio prima che si decidesse a rispondere.

«Volevo darti una cosa e non so se ci saranno altre occasioni.»

«Stai per morire.»

Non era una domanda, ma una semplice constatazione. Riprese a parlare prima che lui potesse dire altro.

«Non voglio nulla da te, hai già combinato troppi guai con quei tuoi cacciatori.»

«Ho fatto quel che ritenevo opportuno, e lo farò anche adesso. So essere più testardo di te se è necessario.»

Un eccesso di tosse interruppe le sue parole e Cariba si chinò leggermente su di lui aspettando che la crisi passasse.

«Non agitarti, ho capito.»

«Bene!»

Fece un sorriso stanco e chiuse gli occhi. Dopo un attimo di indecisione la vampira gli disse quello a cui stava pensando.

«Ricordi il nostro ultimo incontro? In quell'occasione avevo promesso di farti un dono.»

«Si, me lo ricordo.»

«Devi decidere se vuoi restare in ospedale e provare a farti curare.»

«Non sono malato, sono solo vecchio e molto stanco. Stanco di lottare. Ho vissuto una vita lunga e discretamente soddisfacente, non sono stato propriamente felice. Dalla vita ho preso quello che potevo.»

«Allora non ti dispiacerà affatto seguirmi in un posto.»

«Temo di non essere in grado di muovermi come vorrei.»

«Per questo non devi preoccuparti sono forte abbastanza da poterti trasportare di peso.»

«Devi tornare domani sera e avrò quel che voglio darti. Poi potrai portarmi ovunque desideri.»

Cariba non fece altre domande e lasciò la stanza passando dalla finestra. Angus sfinito dalla conversazione si addormentò quasi subito.

La mattina dopo un'infermiera di mezza età passò a controllare che tutto fosse in ordine.

«Signora, vorrei chiederle una gentilezza.»

«Mi dica, signor Lanjerrick.»

«Sul comodino di fianco al letto, c'è un biglietto con un numero di telefono, è di quel ragazzo che passa spesso a farmi visita. Vorrei che componesse il suo numero per me. Sono vecchio e i miei occhi non distinguono più bene i numeri.»

FRAMMENTI: Nuove alleanze [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now