L'ALTRA PERSONA

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CAP 22 – L'ALTRA PERSONA

"Il signor Liam è stato portato al San Mungo per degli accertamenti sul suo stato di salute mentale. Non sappiamo quanto sarà lungo il suo ricovero ma posso assicurarvi che ora è in mani sicure."

I ragazzi si girarono verso Rose e la videro sospirare. "Quindi è davvero finita? Ho come la sensazione che ci manchi un pezzo. E' come se non mi sentissi ancora sicura."

Scorpius l'abbracciò. "Vedrai che è solo questo, una sensazione."

Il Professor Paciock si alzò dalla sua cattedra e si avvicinò a Rose. "Rose, se davvero non ti senti sicura possiamo lasciarti un Auror accanto, ok?"

Rose ci pensò un po' su. "No, direi di no. Ma ti faccio sapere se cambio idea, Neville."

Dare del lei a Neville era troppo difficile per la famiglia Weasley-Potter e nelle situazioni meno ufficiali usavano sempre il tu.

"Va bene. Per oggi siete liberi, ma domani tornate a lezione. E' il vostro ultimo anno e non voglio che perdete troppe ore."

"Va bene, papà."

Uscirono dall'Ufficio del professor Paciock e si recarono tutti verso il dormitorio di Grifondoro.

Era come se da una parte fossero finalmente liberi di godersi il resto dell'anno scolastico ma dall'altra un'ombra inspiegabile di inquietudine rimanesse ancora su di loro. Scorpius si ritrovò a pensare che forse Rose aveva davvero ragione, forse Liam era stato aiutato da qualcun altro, forse non pericoloso come lui, ma in ogni modo, sempre in sua combutta.
Nonostante tutto, per essere davvero liberi, dovevano risolvere anche questo ultimo mistero. E Scorpius non vedeva l'ora di trovare anche questo ultimo pezzo del puzzle.

"Rose tutto bene quindi?" Alice e Rose erano poco più avanti e si tenevano abbracciate.

Scorpius non sentì la risposta di Rose ma vide la sua testa rossa appoggiarsi sulla spalla dell'amica.

"Ragazzi, noi andiamo in camera, ci vediamo più tardi, ok?" Alice lanciò un bacio a Albus e insieme all'amica iniziarono a salire le scale.

I due ragazzi le guardarono andare su poi decisero che era meglio uscire un po' nel parco per schiarirsi un po' le idee.

"Sei riuscito a parlare con Rose alla fine?"

"Alla fine no... penso che aspetterò un altro po'."

Erano sotto la grande quercia vicino al Lago Nero e la leggera brezza del mese di aprile scompigliava i capelli di entrambi i ragazzi. Non stavano parlando, cercavano di godersi quell'attimo di tranquillità che volenti o nolenti sapevano non sarebbe durato abbastanza.
Quell'anno era passato troppo in fretta. Da lì a pochi mesi ognuno di loro avrebbe preso la propria strada e avrebbe iniziato il lungo cammino nell'età adulta.
Come se non bastasse, anche se la storia di Liam sembrava archiviata, un senso di non chiusura aleggiava su tutti loro. Se davvero Rose aveva ragione, allora chi aveva aiutato il ragazzo? Doveva per forza essere qualcuno vicino a loro, qualcuno vicino a Rose, qualcuno che sapeva i suoi spostamenti e i suoi segreti.

Ma chi?

Come se non bastasse, doveva ancora chiarire con lei, doveva sistemare le cose prima che diventasse troppo tardi.

"Non ti preoccupare, vedrai che andrà tutto bene con rode. È solo stanca."

Albus gli stava proprio leggendo il pensiero.

"Hai ragione. Voglio solo che sappia che quello che gli ho detto non è vero. Al, mi sento davvero in colpa."

"Non rimuginare troppo, aspetta che si riposi e poi parlale." Fece una pausa. "Anche io dovrei parlare con Ali."

"Perché?"

"Voglio entrare alla scuola di Medimagia in America e non so esattamente come faremo a organizzarci..."

"Quindi vuoi lasciarla?"

"Certo che no. Voglio trovare una soluzione."

"Come sei cresciuto, Al."

"Eh già mi sento proprio un adulto. Come cambiano le cose."

Sospirarono poi decisero che era diventato troppo freddo per rimanere ancora fuori così decisero di fare un salto alle cucine e farsi fare una bela cioccolata dagli Elfi.

***

"Quindi come stai? Sicura di stare meglio?"

Alice era seduta sul suo letto mentre Rose stava appoggiata alla finestra e guardava fuori. Era strano essere di nuovo padrona del proprio
corpo, le faceva apprezzare quello che prima dava per scontato. Dopo avere passato tutte quelle settimane sotto Imperio era quasi un miracolo che stesse così bene. Certo, si sentiva ancora piuttosto scombussolata ma tutto sommato le cose andavano meglio del previsto.

L'unica cosa che la disturbava era quella sensazione di incertezza e di non chiusura che sentiva persistere alla bocca dello stomaco. Sapeva che c'era qualcosa che non tornava, ma non riusciva davvero a capire e anche se una parte di lei voleva arrivare ad una conclusione, l'altra voleva solo riposarsi e mettersi tutto alle spalle.

"Sì, davvero, va molto meglio ora." Si girò verso l'amica e fece un sorrisino fugace poi riprese a guardare fuori mentre i tenui raggi di sole le colpivano il volto.

"Ci hai fatto davvero preoccupare. Non sapevamo come fare per aiutarti. Scorpius era davvero disperato. Continuava a dire che era impossibile che lo odiassi così tanto, che di sicuro ti era successo qualcosa."

Rose continuava a guardare fuori. "Davvero?"

"Sì. Non avete ancora chiarito? Pensavo che dopo tutto quello che è successo, fosse quasi automatico." Ribattè Alice.
Rose sospirò e si girò verso l'amica. "Credo che dobbiamo parlare e capire se vale la pena continuare o meno."

"Ma certo che vale la pena, Rosie! Siete fatti l'uno per l'altra."

"Mi ha detto delle cose piuttosto cattive però."

"Sì, ma-"

"Non so se voglio stare con qualcuno che appena le cose vanno male, mi attacca."

"Rose, anche tu gli hai detto cose che non avresti dovuto."

"Lo so, ma – "

"No, niente ma. Ascoltami." Alice si alzò e andò vicino all'amica. "Parlatene e vedrai che si sistemerà tutto."

Rose rimase seria per qualche secondo poi annuì. "Va bene. Seguirò il tuo consiglio."

"Brava."

Rimasero un po' in silenzio poi Rose scattò in piedi. "Ma certo. Forse ho capito. Devo solo parlare con Lily."

"Ma cos-?" Alice non riuscì a fermarla che Rose era già corsa fuori dal dormitorio a cercare la cugina.

***

Albus e Scorpius avevano passato il pomeriggio in Sala Comune a giocare a Spara Schiocco e ora erano pronti per andare a cenare in Sala
Grande. Il loro piano era cenare e poi andare a cercare le due ragazze per capire se finalmente potevano passare del tempo insieme o meno. Ma il destino aveva altri piani perché appena risalirono le scale dai Sotterranei le trovarono davanti al portone della Sala proprio in loro attesa.

"Perché ci avete messo tanto?"

"Infatti, vi stiamo aspettando da almeno mezz'ora."

Scorpius e Albus si guardarono interdetti. "Perché ci cercavate?"

"Rose forse ha finalmente capito cosa non quadra in tutta la storia ma prima vuole fare un test."

"Nel senso che hai capito chi era l'aiutante di Liam?"

"Sì, credo di sì. E' stato anche grazie a Lily che mi ha detto che ha origliato una conversazione di Liam con qualcuno e questo qualcuno
aveva qualcosa di davvero inconfondibile."

"Ma quindi ora cosa vuoi fare?"

"State a vedere. Dovete solo tenere gli occhi aperti mentre siamo al tavolo. La persona potrebbe cercare di scappare."

"Ok."

Si incamminarono verso la Sala Grande ma prima che Rose potesse entrare, Scorpius la prese per un braccio.

"Rose vorrei parlarti."

"Non puoi aspettare?"

"No Rose. Non posso più aspettare. E se poi ti succede qualcos'altro? Come faccio? Non voglio più rischiare di non vederti mai più."
Rose si passò una mano tra i capelli. "Non... non è il momento Scorpius. Prima voglio chiudere questa storia una volta per tutte."

"No. Io voglio sistemare le cose ora. Mi dispiace, ok? Mi dispiace così tanto di averti ferita, di averti detto quelle cose... non che tu me ne
abbia dette di carine, ma io sono stato un vero e proprio stronzo e voglio continuare a stare con te. Non posso stare con nessun'altra. Ti amo, Rose."

"Come?"

"Hai capito bene. Io ti amo, Rose Weasley."

Rose gli buttò le braccia intorno al collo e Scorpius la tirò su facendola roteare, poi mentre la riappoggiava al suolo le prese il viso tra le
mani e le diede un bacio. "E tu?"

"Certo che ti amo anche io, Scorpius Malfoy. E mi dispiace davvero per tutto. Non vedo l'ora di iniziare la vita con te."

Si baciarono ancora, poi quando ormai il fiato di entrambi era corto, decisero che ra il momento di mettere in atto il piano di Rose.

"Sei sicura di star facendo una cosa saggia?"

La ragazza alzò le sopracciglia. "Quando mai faccio qualcosa di sbagliato?" Detto questo girò su i tacchi ed entrò.

Trovò subito Alice, Grace e Susan e gli altri suoi compagni di corso che appena la videro la salutarono con una bella ola. Si sedette tra Alice
e Lily, di fronte a lei Grace e Susan. Le sue amiche chiesero come stava. Erano preoccupate, lo si poteva leggere sui loro volti.

"Ora va bene. Sono contenta che finalmente abbiamo scoperto chi si nascondeva dietro a quelle lettere ma il problema è che ho come la
sensazione che ci sia qualcun altro. "

"In che senso?" Chiese Lily mentre infilzava con la forchetta una crocchetta di patate.

"Nel senso che quel pazzoide aveva di sicuro qualcuno che lo aiutava."

"Ne sei sicura?"

"Ma certo."

"E cosa te lo fa pensare?" Le chiese Alice. Avevano provato la scena in Dormitorio proprio prima, sapevano che il momento della verità
stava per arrivare.

"Beh, prima d tutto sapeva sempre tutto quello che mi succedeva. Secondo, era come se fosse ovunque, e una persona da sola non può fare tutto il lavoro. Terzo, so per certo che l'attacco a Lily non è stato fatto da Liam bensì dalla persona che lo ha aiutato."

"E hai idea di chi possa essere?"

"No, per ora no. Ma so che è un pazzo come lui. Mi ha raccontato certe cose della sua famiglia... non mi meraviglio se fossero pure
imparentati. Sai, il sangue non mente. E se mai questa persona dovesse venire fuori, ne avrei paura. Come ha fatto ad aver seguito i suoi
ordini? Come ha potuto tradire la mia amicizia in questo modo? Per me sono pazzi uguali. Sarebbero da rinchiudere entrambi."
Il gruppetto rimase in silenzio per un po' continuando a mangiare poi Grace le prese la mano. "L'importante è che stai bene, Rose. Non sai quanto ci hai fatte preoccupare."

"Grazie Gracie."


"Oh ragazze, questa situazione mi ha fatto proprio commuovere. Vado un attimo a rinfrescarmi il viso in bagno. Torno subito." Detto
questo Susan si alzò e si diresse verso l'uscita.

"Oh, aspettami Susie, vengo con te."

Susan cercò di ribattere ma Rose era già vicino a lei e insieme uscirono.

"Tutto bene, Susie?"

"Sì, certo. Dovevo solo andare in bagno. Questa storia mi ha davvero sconvolto."
"Ci credo. Anche io sarei sconvolta se mio fratello avesse fatto quello che ha fatto il tuo."

Susan si arrestò di colpo ma non si girò.

"Da quanto tempo lo sai?"

"Da quando Lily mi ha detto che ha visto Liam parlare con qualcuno e questo qualcuno in tasca aveva un Cannocchiale Magico. Sei l'unica
a scuola che ce l'ha. Per il resto mi è bastato fare due più due. Doveva per forza essere una di voi. Liam sapeva troppe cose di me."

"Mi dispiace, Rose."

"Lo so. Ma questo non toglie che sapevi cosa stava facendo e non hai fatto nulla per fermarlo."

"Io... è l'unico membro della mia famiglia che mi è rimasto. E' il mio fratellino, All'inizio pensavo fosse una cosa normale, pensavo volesse
solo consigli su come conuistarti, poi ho visto che peggiorava e non sapevo più come fermarlo."

"Potevi dircelo. Non avevi le mani legate. Sapevi che era malato."

"Non è colpa sua. Dopo la morte dei nostri genitori io sono stata adottata dalla famiglia Finnigan mentre lui è andato con un'altra famiglia.
Lo hanno sempre trattato male ed è stato inevitabile che i suoi problemi venissero alla luce. Ci siamo rincontrati qui a Hogwarts durante il
mio terzo anno. Finalmente lo rivedevo, dopo anni. Non potevo crederci."

"Susan, avresti dovuto dirlo a qualcuno. Magari la tua famiglia lo avrebbe aiutato. Hai fatto del male a molte persone."

"Lo so, Rose. Mi dispiace." Susan scoppiò a piangere e si accasciò contro la colonna. "Non potevo lasciarlo solo. E' mio fratello." I
singhiozzi non si fermavano.

"Lo so, Susie. Ma ora è tempo che tu ti prenda e tue responsabilità."

Susan tirò su con il naso. "Hai ragione. Cercherò di sistemare le cose. Vado a parlare con il Preside."

"Sì. Mi sembra una buona idea."

Appena Susan svoltò l'angolo, il portone della Sala Grande si aprì e Albus, Scorpius, Alice e Lily uscirono e le corsero incontro.

"Rose? Che succede? Tutto bene? Alice ci ha detto tutto." Chiese Scorpius mentre la prendeva tra le braccia.

Rose rimase a guardare la direzione in cui era andata Susan poi alzò gli occhi verso Scorpius e gli sorrise.

"Ora sì. Ora va tutto bene."  

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