5. Doveva essere un segreto ma non lo è

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Dopo che l'urlo mi ha lacerato le orecchie, vengo avvolta nuovamente dal silenzio.

Forse dei rumori ci sono, ma li senti ovattati, come se fossero lontanissimi. Non riesco ad aprire gli occhi, il buio mi abbraccia soffocante. Vorrei spalancare le palpebre, però qualcosa me lo impedisce.

Solo dopo una manciata di minuti il silenzio si dirada e non sento più le orecchie tappate.

-Dite che è morta?- domanda una voce, penso sia Isabelle.

-Non è divertente.- la riprende Annabeth, severa.

-La mia è un'ipotesi più che plausibile - si difende Isabelle -Non si muove.-

Vorrei risponderle o aprire gli occhi, ma non ce la faccio.

Sento delle dita sfiorarmi la guancia.

All'improvviso boccheggio, poi mi viene il fiatone di colpo, come se fino ad ora fossi stata in apnea sott'acqua. Spalanco gli occhi e mi tiro su. 

Le mie compagne di bungalow mi stanno guardando preoccupate. Elena è seduta sul bordo del letto e probabilmente è stata lei a sfiorarmi il viso. Isabelle è in piedi dietro di lei in una vestaglia di pizzo nero, mentre Annabeth, pantaloni della tuta e una maglietta arancione dall'aria più vecchia rispetto a quella che aveva di sera, mi osserva con un'espressione che fatico a decifrare.

Tutte e tre sembrano estremamente sollevate ora che mi sono svegliata.

-Come ti senti?- domanda Elena.

-Avete sentito il mio urlo?- chiedo io, frastornata, cercando di spostarmi i ciuffi ribelli di capelli dalla faccia.

-Se ti abbiamo sentita?- ripete Isabelle, scuotendo il capo -Ho temuto che potesse venire giù il bungalow.-

Mi si stringe lo stomaco -Dite...mi avranno sentita anche da fuori!-

-Sicuramente!- dice Isabelle, mentre Elena l'ammonisce con lo sguardo.

No. No. No.

Non voglio diventare subito il fenomeno da baraccone dell'Accademia. Già è stato difficile ad Hogwarts, sia per me che per Harry, con le nostre cicatrici, la profezia e l'essere Prescelti. Qui vorrei semplicemente essere normale.

-Una vaga idea del perchè sia accaduto?- mi chiede la vampira.

La guardo senza rispondere.

-Naturalmente se non vuoi parlarne non ti obblighiamo.- interviene Annabeth, con tranquillità -Ma era un urlo...strano. Perciò se possiamo esserti d'aiuto in qualche modo...-

-Definisci strano.- commento, preoccupata.

Annabeth apre la bocca ma sembra non osare dire niente.

Ci pensa Isabelle -Disumano.-

-Accidenti.- dico, la mia voce suona come un sussurro.

-Hai fatto dei sogni particolari?- mi chiede Annabeth -Magari premonitori? Tra i semidei capita di frequente.-

Scuoto il capo -Ricordo solo immagini confuse. Mi è...- non so se dirlo o meno, ma ormai non ha senso tenere il segreto con tre persone che passeranno molto tempo con me durante il prossimo anno -Mi è successo anche ieri. Non ho urlato, però ho sentito delle grida nelle mie orecchie. E sono stata inghiottita dal sonno, non ho nemmeno sentito la sveglia.-

-Non ho mai sentito nulla di simile.- mormora Elena, perplessa.

-Comunque non sembra un buon presagio.- afferma Isabelle -Forse dovremmo dirlo a qualcuno.-

Multifandom AcademyWhere stories live. Discover now