CAPITOLO 7 - Una sorpresa dopo l'altra | Parte 4

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*Nota:

12K letture, wow, vi sono davvero grata per tutto. Grazie per continuare a seguirmi in questa avventura e spero continuerete a farlo, fino alla fine. Magari mi getterò anche nella traduzione del seguente libro. So che qualcuno l'ha già tradotto, ma, oltre stili  e "interpretazioni" differenti (che poi tanta differenza non c'è poiché il testo quello è) comunque lo farò per me (per migliorare nella lingua e continuare questa piccola passione), quindi perché non postarlo (?) e se qualcuno vorrà, sarà libero di seguirmi o meno. :)

P.S. Sto ancora aggiustando gli errori dei capitoli precedenti.

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Cielo non fece ritorno alla festa perché qualcosa la trattenne quando andò nella soffitta a cercare la sua macchina fotografica. Ci vollero un paio di secondi per trovarla nella stanza piena di oggetti, e quando fu sul punto di uscire, sentì la voce di Cristobal chiamarla quasi in sussurro.

-Cielo, ci sei?- disse Cristobal a bassa voce, attraverso il walkie talkie.

-Sono qui, cioccolatino- rispose Cielo appena riuscì a trovare il walkie talkie e si diresse alla finestra per guardare verso il balcone del loft, dove supponeva ci fosse il bambino.

In effetti, Cristobal era lì, appoggiato alla ringhiera del balcone, sembrava un po' triste. Dietro di lui spuntavano le figure di Nico e Malvina mentre cenavano.

-E' successo qualcosa, amore mio?- chiese Cielo nel vedere gli occhietti tristi di Cristobal.

-Volevo dirti che ti voglio bene- disse lui.

-Grazie! Anch'io ti voglio bene!- rispose Cielo, sapendo che dietro quella dichiarazione si nascondeva qualcos'altro -Ma è successo qualcosa?

-No, ma succederà... E io ti volevo dire che ti voglio tanto bene, ma da quando Malvina mi ha salvato dal rapimento, lei mi piace molto.

-Lo so, amore mio, e penso che sia molto bello che tu le sia grato! Non mi ingelosisco se vuoi bene anche a lei, eh!- scherzò Cielo.

-No, lo so... E' solo che mio padre mi ha chiesto se io fossi d'accordo ed io gli ho detto di sì, perché la verità è che Malvina si è comportata molto bene.

-D'accordo con cosa?- indagò Cielo, già incuriosita.

-Con il matrimonio, Cielo- disse, finalmente, Cristobal un po' afflitto.

Nicolas conosceva perfettamente la differenza tra l'amore e la colpa. Sapeva che quello che provava per Cielo era amore, e che quello che lo univa a Malvina era colpa. Non si confondeva, gli era ben chiaro, ma capiva anche che, a volte, essere adulto significa prendere decisioni basate sul dovere. E, in quel caso, Nicolas non sapeva ancora distinguere la colpa dal dovere.

Sentiva che glielo doveva, le doveva questo a Malvina. Lei aveva sopportato stoicamente tutti i suoi dubbi e le sue fobie, aveva tollerato i suoi ritardi e le sue evasioni che avevano portato al fallimento del fidanzamento. Aveva affrontato il dolore con un sorriso, vedendo come lui si innamorava di Cielo. Malvina aveva dimostrato di essere una donna di grande forza, che non gli aveva mai fatto una ramanzina per la sua mancanza d'amore. E infine, il giorno in cui lui aveva intenzione di troncare la relazione, dopo aver baciato Cielo, lei aveva dato la vita per salvare quella di suo figlio. E il risultato di quell'atto di coraggio, era stato l'essere costretta a restare a letto, ingessata dalla testa ai piedi; ma la cosa più nobile era stata che mai, durante la sua convalescenza, Nicolas la sentì lamentarsi di quello che le era successo: la sua unica preoccupazione era accertarsi che Cristobal non fosse rimasto traumatizzato dal sequestro.

Il giorno prima Nicolas era andato a parlare con Cielo e, addolorato, le disse che adesso lui doveva dedicarsi ad accontentare Malvina. Cielo aveva le sue colpe: vedere la sorella di Bartolomeo prosternarsi per quell'incidente subito lo stesso giorno in cui Nico l'avrebbe lasciata per stare con lei, l'aveva devastata. Cielo assistette molte volte ai deliri febbrili di Malvina, dove manifestava la sua angoscia per l'indifferenza di Nico.

Nicolas aveva comunicato le sue intenzioni anche a Cristobal e il piccolo, grato e compatito di Malvina, aveva dato, finalmente, la sua approvazione per il matrimonio.

Restava solo concretarlo, e per fare ciò organizzò una cena; cucinò lui stesso le sue specialità: yorkshire pudding e torta gallese, delle ricette che gli aveva passato Berta, sua madre.

Malvina era ancora sulla sedia a rotelle, anche se le avevano tolto alcuni gessi. Nicolas la trasportò su per le scale e quella sera, lui e suo figlio, si dedicarono a deliziarla. Malvina era entusiasta ed emozionata, e anche se per tutta la sera girò odore di buone notizie, si sorprese davvero quando Nico, senza grande ostentazione né qualcosa di romantico, ma piuttosto con un tono di come si racconta un fatto familiare e quotidiano, le disse:

-Per quanto tempo ancora terrai il gesso?

-Dicono per ancora un altro mese, OMG!- esclamò lei.

-Io e Cristobal abbiamo pensato... che sarebbe bello, quando finiranno di toglierti tutto il gesso, per quel periodo, non lo so... Cosa ne pensi se ci sposassimo?

Malvina, dimenticandosi del gesso e della sedia a rotelle, si alzò e abbracciò Nicolas, e gli diede un sì bagnato di lacrime. Cristobal si aggiunse all'abbraccio, contento.

Mentre piangeva, abbracciata a Nico e a Cristobal, Malvina si sentì piena e si intristì solo un po' nel pensare che se quella proposta fosse sorta senza la necessità del falso sequestro, sarebbe stata una notte da sogno.

Quando Cristobal le confermò la notizia, Cielo pianse per diversi minuti quella sera e continuò a piangere interiormente per un paio di settimane. E una dolce e persistente pioggia pianse con lei per tutti quei giorni.


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Mi piacerebbe sapere cosa pensate del capitolo. Alla prossima! :)

Casi Angeles - La Isla de Eudamon [ITALIANO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora