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Le ore successive per Taehyung passarono in modo lento e straziante, con il ticchettio dell'orologio a cullare la sua ansia non-insignificante. Beh, una via di mezzo. Doveva soltanto avere delle risposte, giusto? Sapeva che era solo una coincidenza.

Magari non sono io |fece spalluce tornando a torturarsi le pellicine del pollice|è pieno di Kim Taehyung, no?

Ma sapeva che era stupido pensare una cosa del genere, voleva solo coprire la sua angoscia con menzogne infondate e senza alcun senso. O quasi.

La camapella che annunciava la fine della terza ora e il nuovo inizio della quarta suonò, facendo perdere un battito a Taehyung. Si alzò frettolosamente dalla sedia lasciando lì lo zaino, tanto dopo sarebbe ritornato a riprenderselo, e si precipitò fuori dalla classe, avviandosi verso il posto prestabilito da Jungkook.

Cosa gli dico appena arrivo lì? Come lo saluto? Riuscirò a comportarmi da normale umano o dovrò ricorrere al no-Tae-non-fare-la-vacca-in-calore?

Senza neanche accorgersene il ragazzo fu già all'interno della palestra, non dandosi neanche il tempo di riprendersi e fare un respiro profondo per preparasi all'imminente incontro con il maknae. Poi lo vide, nel bel mezzo della grande stanza che si muoveva con mosse lenti e.. sexy? Non sapeva come definirle, ma l'aggettivo sexy era a dir poco superficiale.

Taehyung si sedette a gambe incrociate sul pavimento in legno laccato e appoggiò i gomiti sulle cosce, godendosi il balletto provocante di Jungkook.

La musica rimbombava tra quelle pareti insonorizzate, accompagnando i movimenti del più piccolo.

Quest'ultimo prese un lembo della sua maglietta bianca e la alzò fino a metà busto muovendo il bacino in modo sensuale, ripetendo quel movimento per ben due volte dalla parte opposta, facendo così inghiottire l'aria al maggiore.

Oh, dannazione.

❝ Fifty questions ❞  ━ VKOOK. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora