Capitolo 4: DRACO

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DRACO:

O mio Dio, non poteva andare meglio. Sono riuscito a confidarmi con loro, ho chiesto scusa, ho dimostrato a tutti di essere più maturo. La Grenger. Era il mio pensiero fisso fino a quando la avevo finalmente rivista qualche ora prima. Mi aveva perdonato. È stata la prima a farlo. C'è speranza. Sono migliore, sarò migliore per lei. Sono riuscito addirittura a farla commuovere, ok mi sono commosso anche io, ma poi lei mi ha chiamato Draco. È stato un momento fantastico il mio nome pronunciato dalle sue splendide labbra. Durante il pranzo non ho fatto altro che guardarle e mi sa che la piccola Weasley se n'è accorta ma non fa niente. Ora sono troppo felice, sono nel suo stesso dormitorio, condivido la camera con Harry e Ron, potrebbe essere davvero il giusto inizio. Sarà meglio che mandi un gufo alla mamma, a quest'ora sarà in attesa di mie notizie, ma prima faccio una doccia veloce, mi serve proprio. Dopo la doccia rilassante mi siedo ad un tavolino nella sala comune, gli altri vanno nelle loro camere e io rimango li solo a scrivere. Ad un tratto vengo interrotto da Potter.

Potter: "Malfoy che fai? Rimani qui o vieni con noi ad aiutare a sistemare il cortile?"

Non mi ero accorto che erano tornati tutti nella sala, senza nemmeno pensarci rispondo: "si eccomi vengo con voi"

Scendiamo insieme in cortile, tiriamo fuori le nostre bacchette e poco prima di iniziare Potter si accorge che ho ancora la bacchetta di mia madre, mi guarda con un ghigno sulla faccia e mi dice: "Tieni Malfoy" (mentre parla mi lancia una bacchetta, la MIA bacchetta): "la mia bacchetta? Ma non la stavi usando tu?"

Potter: "si ma sono riuscito a riparare la mia che, senza offesa, è di gran lunga migliore della tua"

"Ah grazie, per te sarà migliore la tua, ma per me la mia è la salvezza! Questa di mia madre proprio non mi capisce, credo che gliela spedirò via gufo con la lettera..."

Finalmente avevo di nuovo la mia bacchetta, se me l'ha restituita vuol dire che un poco si fida di me. Iniziamo a riordinare il cortile collaborando tutti insieme. È una cosa nuova per me, ma piacevole. Loro non hanno nulla a che vedere con quei babbei che chiamavo amici. Dopo qualche ora il cortile sembrava come se non fosse mai accaduto nulla, ma purtroppo non era così.

"Vuoi una mano?" mi chiede la Grenger, spaventandomi.

"Scusa non volevo spaventarti" aggiunge in fretta.

"No sei tu che devi scusarmi...per tutti gli insulti e le offese...non mi scuserò mai abbastanza..." sul mio viso un'ombra di tristezza e paura. La paura di non essere accettato. 

"Draco ti ho già perdonato, non serve scusarti all'infinito. Il passato non ha più nessuna importanza...ricominciamo da capo che ne dici?" mi chiede lei.

"Penso che...vada bene...infondo non avete mai conosciuto il vero Draco, quello con un cuore. Avete solo conosciuto la maschera che sono stato costretto a indossare per anni. Quindi sono d'accordo. (Le sorrido radioso, poi con tono leggero) Si, signorina Grenger gradirei molto il vostro aiuto per riparare queste mura che circondano il cortile..." lei scoppia in una grossa risata, è il suono più bello che io abbia mai sentito. 

Non la vedevo ridere da troppo tempo, e ora per la prima volta è merito mio, se tralascio la risata che si è fatta dopo avermi tirato uno schiaffo al terzo anno. Bei ricordi quelli, il nostro primo contatto. Che stupido che sono, quello non era un vero contatto.

"Sarò ben lieta di aiutarla signor Malfoy..." mi risponde lei ancora ridendo.

È ormai ora di cena così ci avviamo verso la Sala Grande. 

La preside si alza: "bene ragazzi, gran bel lavoro di squadra, la scuola inizia a tornare al suo antico splendore. La maggior parte dei danni sono stati efficientemente riparati, ma il lavoro da fare è ancora molto. Le aule sono ancora in condizioni pietose, ma ci penseremo domani, ora mangiamo. Poi tutti a riposare". 

Il nostro futuro ~ DRAMIONEWhere stories live. Discover now