5.Oops!

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-no!
-come no?!
-ti ho detto di no Sanguesporco!
-guarda che me lo hai detto te due minuti fa!
-non è vero. Ti ho detto che ci vanno duecento grammi di polvere, non cento!
-hai detto cento!
-so quello che ho detto e ho detto duecento!
-non è vero furetto!
-attenta!
La prese per un braccio e la spinse verso il muro, allontanandola dal calderone che aveva appena sputato parte della pozione bollente che stavano preparando.
-grazie. – le disse un po' incerta.
-non l'ho fatto per te. Solo che non voglio avere una stupida sanguesporco sulla coscienza.
-hei modera i termini! Dobbiamo stare qui insieme fino alla fine dell'anno quindi vediamo di sotterrare l'ascia di guerra eh?
-che poi non ho nemmeno perché mi hai incastrato qui. – le chiese curioso.
-non potevo più frequentare i corsi.
-questo l'ho capito. Ma perché?
-affari miei.
-no, sono anche affari miei visto che sono io a perdere interi pomeriggi con te.
-mi dispiace di questo. –  abbassò gli occhi, sentendosi in colpa.
-Granger non mi sto lamentando. Vorrei solo capire perché non vieni più a lezione.
-ho dei problemi.
-che genere di problemi?
-ehm.. personali.
-ma va?
-non posso dirtelo.
-o non vuoi?
-fa differenza?
-per me si, c'è una bella differenza.
-oh! Come è tardi! Non devi andare? – gli domandò ironica.
-è vero, devo andare. Ma sta sicura che ne riparleremo.
Uscì e Hermione trasse un sospiro di sollievo. Se avesse insistito ancora probabilmente si sarebbe lasciata scappare qualcosa e lui avrebbe capito. Non era poi così stupido.

Un giorno di una settimana dopo la ragazza si svegliò con la nausea e vestendosi notò quanto la pancia ormai si vedeva. Non era molto gonfia, ma sporgeva sufficientemente per capire che non fosse grassa, ma semplicemente incinta.
E la cosa la eccitava e atterriva al tempo stesso. Se da un lato non vedeva l'ora di avere il suo bambino tra le braccia, coccolarlo, baciarlo, dall'altro non voleva essere incinta.
Suo figlio non avrebbe avuto un padre e lei avrebbe dovuto crescerlo sola, all'età di diciotto anni, quando ancora non aveva avuto la maggior parte delle esperienze che le ragazze della sua età avevano già fatto.
Si vestì veloce, infilando uno dei maglioni di Ron che le stavano enormemente grossi e si mise a ripassare la lezione, aspettando che Draco finisse la lezione per poi inviargli un messaggio.

Ginny mangiò più in fretta possibile e raggiunse la sua amica nelle sue stanze. Bussò alla pesante porta di legno e la aprì, entrando. La trovò sul divano con una felpa di Ron addosso e le ginocchia al petto immersa in un libro più grande di lei.
-ciao Herm!
-ciao Ginny, come mai sei venuta a quest'ora?
-volevo vedere come stavi, mi ha detto Harry che non stavi tanto bene ieri sera.
-ho ancora un po' di nausea, è normale.
-anche adesso?
-è una cosa più o meno continua se mi alzo o faccio fatica.
-gliel'hai detto Herm? – cambiò improvvisamente discorso la rossa.
-no.
-e cosa aspetti? Che nasca?
-non è ancora il momento.
-Hermione sono cinque mesi! Cinque dannatissimi mesi! Cosa farai quando si vedrà? Hai intenzione di mentirgli?
-no, ma non è una cosa che deve riguardargli, me la posso cavare da sola.
-ma è il padre, accidenti!
-lo so benissimo! Ci sono andata a letto!
-Hermione non capisco perché ti ostini.
-perché non voglio che lui possa.. non voglio che lui se ne freghi.
-magari non lo fa.
-magari si.
-è inutile, sei troppo cocciuta.
-deve arrivare Malfoy da un momento all'altro.
-d'accordo me ne vado. Torno sta sera con Ron e tu vedi di dirglielo.

Il biondino in questione aveva appena finito di pranzare al tavolo della Sala Grande quando gli arrivò il biglietto.

Malfoy,
Non mi sento bene oggi, però non mi va di perdere delle spiegazioni.
Vieni tu da me per favore?
HG

Non le rispose, notando che Daphne e Blaise lo osservavano, anzi appallottolò il foglio di pergamena e con un incantesimo lo fece evanescere.
-che succede Dra?
-oh niente.
-è lei? – i suoi migliori amici sapevano di Hermione e delle loro lezioni. Non aveva voluto avere segreti nei loro confronti.
-si.
-che dice?
-affari miei Zab.
-ho capito! – rispose Daphne intromettendosi.
-no, non hai capito. Mi ha chiesto di anticipare la lezione di oggi perché è stanca e vuole finire prima di sera.
-oh.. – si lamentò la ragazza un po' delusa che quei due non le dessero motivo di spettegolare con Blaise.
-stai mentendo. – affermò nel frattempo il ragazzo moro.
-non sto mentendo Blaise.
-fammi vedere la pergamena.
-l'ho fatta evanescere.
-appunto. – disse con un sorriso soddisfatto.
-devo andare.

Si alzò e si diresse lentamente verso la torre che ospitava Hermione, pensando al motivo per cui aveva mentito sul contenuto della lettera. In fondo che male c'era nell'andare da lei? Non significava niente, o si?
Con questi pensieri in testa salì le scale e si trovò di fronte la porta della stanza di Hermione. Alzò la mano per bussare ma si bloccò, sentendo delle voci all'interno.
E sgranò gli occhi.

-non è ancora il momento.
-Hermione sono cinque mesi! Cinque dannatissimi mesi! Cosa farai quando si vedrà? Hai intenzione di mentirgli?
-no, ma non è una cosa che deve riguardargli, me la posso cavare da sola.
-ma è il padre, accidenti!
-lo so benissimo! Ci sono andata a letto!
-Hermione non capisco perché ti ostini.
-perché non voglio che lui possa.. non voglio che lui se ne freghi.
-magari non lo fa.
-magari si.
-è inutile, sei troppo cocciuta.
-deve arrivare Malfoy da un momento all'altro.
-d'accordo me ne vado. Torno sta sera con Ron e tu vedi di dirglielo.

Scese di nuovo in fratta qualche scalino, poi si girò e finse di essere appena arrivato.
Proprio mentre lui stava facendo l'ultimo gradino la porta si aprì e si trovò di fronte la rossa.
-Weasley – la salutò.
-ciao Malfoy.

Una volta entrato Draco si sedette sulla poltrona di fronte al divano su cui sedeva Hermione e la osservò.
Era un po' ingrassata, il seno più pieno, i vestiti sempre più larghi, come se nascondesse qualcosa.
Spalancò gli occhi un'altra volta.
Era davvero incinta allora, pensò.
E ora che guardava il maglione che portava addosso, poteva benissimo intuire di chi.
E lui lo sapeva? La sua amica prima aveva detto di no.
E perché lei non voleva farglielo sapere?
E quando l'avrebbe saputo come avrebbe reagito?
Bene? Male?

-hei? Ci sei?
-come?
-ti ho chiesto cos'hai fa fissarmi tanto. – le chiese intimorita la ragazza.
-oggi mi sembri meno insopportabile del solito, sanguesporco. – mentì lui. O forse no.

Era davvero andata a letto con Weasley?
Era davvero incinta?
Lei, la Granger.
La sua Sanguesporco.

Our Baby||DRAMIONE #WATTYS2017Where stories live. Discover now