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Alla velocità della luce sono già passati due giorni da quando ho saputo che io e Cameron dovremmo passare insieme due settimane.
Credo appunto che le ore stiano correndo proprio per far arrivare quel momento più velocemente, e quel momento dovrebbe essere per domani mattino.
Ho un po' di ansia ed è inutile dire che non sono per niente tranquilla visto che immagino un po' la situazione. Me ne starò due settimane nella mia stanza senza uscire il naso fuori dalla porta e sperando di non vederlo, e credo di vedermi costretta anche a farmi portare il pranzo e la cena in camera, e pensandoci bene non è una brutta idea.

Tutto sommato l'intera cosa è una brutta idea, è una vera e propria pazzia nel vero senso della parola, credo sarà tutto un vero e proprio inferno.

Sono molto confusa perché non so veramente come comportarmi, di certo lo ignoreró e resterò indifferente alla sua presenza, o almeno lo spero...

«Susan hai già fatto la valigia?» mi urla mia madre dal piano di sotto, e odio sinceramente il fatto che tutti continuino a ricordarmi che devo fare le valigie, non lo di certo dimenticato.
«No mamma non ancora, tranquilla la farò nel pomeriggio»
«Adesso basta signorina» dice mia madre entrando in camera mia
«Mamma stai tranquilla, ti ho già detto che preparerò tutto nel pomeriggio».
«Susan non è questo il problema. Il problema è che in questi giorni non ti riconosco più, sei perennemente depressa, non mi ascolti, fai di testa tua, non vuoi mangiare, ti rifiuti di uscire, stai diventando veramente inaccettabile»
«Mamma scusa se non ballo dalla gioia sapendo che.... lasciamo perdere non mi va di parlarne»
«No, noi adesso ne riparliamo»
«No no assolutamente. Non voglio parlare niente che riguardi me o Cameron o qualsiasi altra persona, non ho voglia.»
«Hai visto?  Ultimamente qualsiasi cosa ti propongano tu rispondi sempre 'non ho voglia' e sbagli a comportarti così perché non puoi scappare da tutto quello che ti fa male. Da domani non puoi nasconderti come se fossi in un bunker per 15 giorni lo capisci o no?»
«Mamma io lo so tu hai ragione ma io non posso farci nulla. Mi è spontaneo comportarmi così perché io non sto bene»
«Tesoro cos'hai?»
«Mamma mi manca da morire, tutto ciò che vedo mi ricorda lui, ogni cosa io faccia mi riporta nuovamente a lui, sta diventando snervante. Ed è ancora più schifoso non sapere per quale motivo lui non può lasciare lei»
«In questi giorni secondo me tutto si aggiusterà»
«Io non voglio, io voglio che le cose cambino, è diverso»
«Le cose non vanno mai come vogliamo» dice sospirando
«Mamma, ma Cristel porterà Shawn?» chiedo cambiando discorso
«Si, mi par proprio di si»
«Bene...»
«Io adesso vado, e vedi di prepararti»
«Va bene...»

Mia madre esce dalla stanza ed io mi alzo dal letto per andare in bagno.
Non appena ritorno trovo la porta della mia camera chiusa, ed è una cosa strana perché ricordo di averla lasciata aperta.
Penso immediatamente che sarà stato il vento o la corrente.
Rientro in camera mia e quasi quasi non cadevo a terra dallo spavento, non posso soprattutto credere che sia successo di nuovo.
Sto parlando del fatto che Cameron è entrato in camera dalla finestra.
Resto immobilizzata per qualche secondo, non riesco a muovermi, e mi si forma un fastidioso nodo in gola, e l'unica cosa che riesco a fare è voltarmi e cercare di uscire dalla stanza ma lui mi ferma abbracciandomi da dietro, ma io mi allontano immediatamente.
«Susan aspetta»
«Non toccarmi e non chiamarmi. Vattene»
«Guardami negli occhi e dimmi se vuoi che vada via veramente» dice facendomi voltare verso di lui
«Cameron ti prego» dico con la voce tremante
«Dobbiamo passare da domani i prossimi 15 giorni insieme lo sai?»
«Si lo so non mi servivi tu per ricordarlo»
«Non trattarmi così»
«Come vuoi che ti tratti?»
«Susan io lo so che è sbagliato tutto questo ma non riesco a stare senza te, in alcuni momenti mi sembra quasi di esser impazzito»
«Però non impazzisci quando vai a letto con Lia vero?»
«Noi non siamo andati a letto, quella che hai visto tu su Instagram è una vecchia foto»
«A me non importa che sia vecchia o nuova»
«A me si, quando l'abbiamo fatta io non ti conoscevo nemmeno, e adesso non riuscirei a toccare nessun'altra ragazza che non sia tu lo capisci?»
«Ti prego smettila» dico guardandolo, e solo adesso mi accorgo che ha delle occhiaie enormi e gli occhi rossi e gonfi
«Come mai queste occhiaie?» chiedo
«Perché questa cosa non fa stare male solo te...»
«Cameron te lo chiedo per l'ultima volta... Cos'è che ti costringe a stare con lei? Se hai detto di amarla perché adesso mi stai dicendo che ti manco e tutt'altro?»
«Ho detto di amarla solamente per evitare che tu facessi altre domande, ma ho capito che ti ho fatto ancora più male»
«Finalmente te ne sei reso conto. Ti prego non mentirmi, dimmi la verità»
«La verità non posso dirtela»
«Perché? Cameron perché? È assurdo»
«Lo capisci che ci sarà un motivo? Che se io lascio lei, lei si potrebbe vendicare su di te? Ed io non voglio che ti faccia qualcosa ok? Io so solo questo»
«Che cosa potrebbe farmi Cam?»
«Io non lo so, so solo ciò che ti ho detto»
«Mi manchi» dico guardandolo negli occhi
«Anche tu, non puoi immaginare quanto. In alcuni momenti mi è difficile anche respirare. Ti prego ritorniamo insieme, e non diremo niente a nessuno
«No Cameron non funziona così, io non voglio stare con te temendo che qualcuno lo possa scoprire»
«La mia cosiddetta relazione con Lia è solo una formalità, io ho paura che lei possa farti qualcosa, tu non la conosci e non puoi capire fino a che punto lei possa spingersi»
«Vuoi che ti faccia l'amante? Se è questo ciò che vuoi da me stai tranquillo che non l'avrai»
«Sai qual è il problema? Il problema è che il tuo orgoglio non ti permette di fare le scelte giuste»
«Essere la tua seconda scelta secondo te è una cosa giusta?»
«Tu non sei mai stata la seconda scelta»
«Ah no? E come cerchi di dimostrarlo? Chiedendomi una cosa del genere?» chiedo con le lacrime agli occhi, e alzando la mano per dargli uno schiaffo, ma lui mi ferma immediatamente il braccio e senza dandomi il tempo di focalizzare la situazione mi spinge fino ad appoggiare schiena alla parete e mi bacia. Mi bacia come se ne avesse bisogno, come se fosse l'unica cosa che volesse.

«Cameron non possiamo» sussurro sulle sue labbra
«Lo so che lo vuoi anche tu» dice e torna a baciarmi

Ha ragione, lo volevo anch'io, baciarlo forse è stata una delle cose che più mi è mancata in questi giorni.

Ad un certo punto mi alza da terra prendendomi dalle cosce e facendomi incrociare le gambe dietro il suo bacino, e sedendosi sul letto e facendomi restare quindi a cavalcioni su di lui.
«Sei ancora disposta a darmi lo schiaffo?»
«Cameron non dovevamo» dico mentre mi scende giù una lacrima e allontanandomi da lui
«Che c'è?» dice lui avvicinandosi
«Lo capisci che non possiamo stare insieme?» dico portandomi le mani ai capelli e scoppiando in lacrime, perché è stato come se fossi stata assalita dai sensi di colpa.
«Ti prego non piangere..»
«Cameron ti prego vattene» dico cercando di non far capire che sto trattenendo con tutte le mie forze le lacrime, che scendono silenziosamente.

Ricomincio con te ||Cameron DallasWhere stories live. Discover now