61

4.3K 168 0
                                    

«Susan svegliati, c'è qualche problema» sento dire da Cameron che cerca di svegliarmi scuotendomi il braccio.
«Mmmh... che vuoi? Lasciami dormire sono stanca»
«No, è importante. Ho trovato sette chiamate perse da Shawn nel mio telefono e altre quattro nel tuo»
«Che cosa? Perché così tante chiamate?» chiedo alzandomi di scatto e scendendo dal letto in cerca del mio telefono.
«Io sto cercando di svegliarti da almeno dieci minuti»
«Che cosa è successo? Forse è successo qualcosa a Cristel?»
«Non lo so. Io sono già pronto tu vai a sistemarti e corriamo in ospedale. Io nel frattempo chiamo Shawn e gli chiedo come mai tutte queste chiamate»

Entro in bagno e corro sotto la doccia, mi vesto e sono già pronta in soli cinque minuti. L'agitazione non mi permette di stare tranquilla.
«Cam hai chiamato?» chiedo uscendo dal bagno
«Si. Mi ha detto solo di raggiungerli immediatamente»
«Non gli hai chiesto cos'è successo?»
«Si ma mi ha detto solo di andare lì»
«Com'era il suo tono di voce?»
«Era... normale»
«Andiamo dai» dico uscendo di casa e molto ma molto in fretta entro in macchina
«Cameron per favore dimmi che andrà tutto bene, che non le è successo nulla»
«Io non posso sapere come andrà o cosa sarà successo, ma stai tranquilla, Cristel è una ragazza forte»

Arriviamo in ospedale davvero in pochissimo tempo, e dopo aver parcheggiato scendo e salgo correndo nel reparto dove appunto si trova Cristel. Il mio cuore batte forte sia per la paura di perderla e anche per tutta l'agitazione della situazione.
«Shawn che successo? Perché tutte quelle chiamate? Che cos'ha Cristel? Le è successo qualcosa?» inizio a fare domande così velocemente non appena mi trovo davanti a Shawn. Lui mi guarda e poi mi sorride.
«Che cosa stai sorridendo?»
«Cristel si è svegliata»
«Oddio, si è svegliata? Quando?»
«Si, questa mattina molto presto. Io ho cercato di chiamare sia te che Cameron ma non avete risposto»
«Che succede qui?» chiede Cameron arrivando anche lui correndo. Adesso ricordo di averlo lasciato nelle scale da solo.
«Cam Cristel si è svegliata» dico felicissima abbracciandolo forte
«Questa è una notizia meravigliosa, perché non me l'hai detto prima? Ci hai fatto preoccupare a morte»
«Perché Cristel ha voluto così»
«Hai già chiamato Nash, mamma e papà?»
«Si, loro in questo momento stanno parlando con Cristel»
«Ah, sono già arrivati?»
«Si. Comunque tua sorella vuole parlare con te»
«Con me?» chiedo
«Si. Ti conviene entrare»
«Adesso?»
«Si»
Mi giro verso Cameron e lui mi sorride e mi invita ad entrare. Faccio così come mi suggerisce ed entro dentro la stanza.
Sono tutti e tre intorno a Cristel, solo dopo qualche secondo si accorgono della mia presenza, soprattutto Cristel che non appena mi vede davanti i suoi occhi sembra esser sollevata.
«Susan...» dice mia madre
«Mamma...» rispondo
«Mi dispiace avervi interrotto, volevo solo vedere di persona come stavi» dico rivolgendomi a Cristel
«Parli come se tu non facessi parte di questa famiglia. Ti stavamo aspettando»
«Stavate aspettando me?»
«Si. Stavamo aspettando te. Avrei voluto fare un discorso per voi tre, ma non ho voluto pronunciare alcuna parola prima del tuo arrivo» dice mia madre rivolgendosi a me, a Nash e Cristel.
«Adesso sapete come sono andate le cose parecchi anni fa e so anche che tutti e tre in questo momento non mi vedete di buon'occhio, soprattutto una di voi. Abbiamo attraversato un momento difficile, e questo mi ha fatto capire che voglio godermi tutto il tempo necessario con i miei figli, e mi ha fatto riflettere sul fatto di dover rimediare ai miei errori»
«Mamma, se ancora io oggi riesco a chiamarti così è perché nel profondo sento di poterlo fare. Questo non significa che è tornato tutto come prima. In questo momento il mio pensiero principale va a Cristel, ma quello secondario va alla famiglia in generale» rispondo guardando mia madre e mio padre.
«Io invece capisco le azioni di mamma, Susan. Quando tu sei arrivata io ero solo un bambino, ero piccolo, ma non tanto da non ricordare la nostra situazione. Papà non aveva un lavoro, mamma nemmeno, e l'unica cosa che i nostri genitori s'impegnavano a fare era risparmiare per prendersi cura di me e Cristel al meglio. Ha accettato quei soldi per crescerti nelle migliori condizioni, e tutto l'amore che ti ha dato è stato tale e sincero proprio come l'ha dato a noi» dice Nash
«Capiamo che non è e non sarà facile per te perdonare tutto quanto, ma voglio che la mia famiglia ritorni unita come qualche giorno fa» dice Cristel
«Io vi ho già perdonati, sarà il tempo a riportare le cose come prima» dico guardando tutti quanti.
«Mamma posso farti una domanda?» chiedo sempre io
«Certo tesoro, dimmi»
«Lia come faceva a sapere tutte quelle cose...?»
«Vedi sarò sincera con te. Sua madre un tempo è stata la mia migliore amica. Oltre me e tuo padre anche lei conosceva ciò che è successo. Qualche anno dopo il tuo arrivo lei ha cercato di derubarci e per questo tra noi si è interrotto qualsiasi legame, e oltretutto a causa della sua azione ha avuto qualche problema legale. Nonostante questo lei ha continuato ad essere gelosa di me e della mia famiglia e qualche tempo fa mi ha ricontattata dicendomi che me l'avrebbe fatta ripagare cara, ed evidentemente ha scelto proprio sua figlia come arma»
«Che donna orribile» dico dopo aver ascoltato le sue parole.
«Noi adesso andiamo, siamo stati qui troppo a lungo, e l'ultima cosa che vogliamo è non farti stare serena. Torneremo dopo» dice mia madre salutando Cristel, poi si avvicina a me e, «Quando puoi, passa da casa, voglio parlare con te» dice, ed io annuisco.
Sia lei che mio padre e Nash escono dalla stanza ed io sto per fare la stessa cosa, quando la voce di Cristel me lo impone.
«Susan aspetta..»
«Dimmi, c'è qualcosa che non va?»
«No, voglio solo parlarti»
«Oggi tutti hanno qualcosa da dirmi» rispondo sorridendo
«Senti, hai davvero conservato la bambola?»
«Di quale bambola stai parlando» chiedo
«La prima che ti ho regalato»
«Ah già, quindi tu hai sentito tutto sta notte?»
«Certo. Parola per parola. Ma non avevo le forze per svegliarmi e reagire. Non pensavo ricordassi così tante cose di noi»
«Avrei potuto aggiungere tante altre cose, ma il mio intento non era rievocare i vecchi ricordi»
«Volevo chiederti scusa anch'io. Ammettiamolo, abbiamo sbagliato emtrambi»
«Hai ragione» rispondo sorridendo
«Grazie per tutte quelle bellissime parole»
«Non devi ringraziarmi. Se tu ti fossi svegliata o meno io sentivo ti dovertele dire, non per ripulirmi la coscienza, ma perché è ciò che penso di noi»
«Avrei voluto scoprire anch'io prima che abbiamo davvero un legame di sangue, ma sono ugualmente contenta che l'abbia saputo adesso. Per me resterai comunque sempre e solo mia sorella»
«Ti sei svegliata e questa è l'unica cosa che conta. Ti voglio bene»
«Ti voglio bene anch'io» risponde abbracciandomi.

Ricomincio con te ||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora