Inviti al ballo non rifiutati

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Intanto i giorni passarono..

Lei gli cambiava garza quasi ogni giorno e gli aveva detto di non sforzarlo, anche se lui preferiva muoversi e sbraitare in continuazione. Questo la faceva ridere. Lui la faceva ridere, e ne aveva proprio bisogno. La Sala Grande quel giorno era più calda ed accogliente del solito e nell'aria si poteva sentire odore di notizia. Erano tutti seduti quando il preside Albus Silente fece il suo annuncio facendo esplodere una vera e propria bomba tra i quattro tavoli, ormai gli studenti erano indomabili. Tutto ciò era dovuto alle semplici parole che il preside riservò ai giovani maghi:

"Ci sarà un ballo di Natale e confido che parteciperete tutti, in paticolare i prefetti e caposcuola, che gentilmente lo organizzeranno." disse, fece per continuare ma, appunto, gli studenti non lo seguivano più.

C'era Ginny che strinse la mano di Harry, mentre accanto a lei Lavanda Brown non faceva altro che parlare di come si sarebbe vestita. Al tavolo dei Corvonero una giovane bionda guardava in direzione di un giovane grifondoro, quel pasticcione combina-guai di Neville Paciok. I Tassorosso erano i meno tranquilli: gente che urlava, ragazze completamente in delirio che fissavano Harry, che presero a vociferare tra loro quando Ginny si girò accompaganata da uno sguardo gelido. Poi c'erano i Serpeverde che erano i più tranquilli. Probabilmente perchè molti di loro erano abituati a partecipare a balli o avvenimenti di una certa importanza sociale, come Draco per esempio. Lui era abituato alle feste che il Malfoy Manor ospitava solitamente, generalmente organizzate da Narcissa Malfoy, sua madre.

Pansy Parkinson. La mia futura moglie, eppure già non la sopporto.

Lei lo guarda ipnotica, ma con Draco Malfoy queste cose non funzionano, dovrebbe averlo capito ormai. Eppure continua a guardarlo, cercando di sembrargli sensuale o bella e dannata, ma riesce solo a sembrare una goffa ragazzina.

"Con chi andrai al ballo, Draco?" gli chiede, quado arrivano fuori dal corridoio. Ci sono solo loro e il trio di sfigati, pensa lei, non può mica rifiutarmi!

Per tutta risposta il biondino la guarda e le dice "Non credo ti riguardi, ma dato che mi supplichi okay, verrò con te al ballo" e ghignò.

"Oh... Ehm... Grazie" disse lei arrossendo.

Eccola là la Mezzosangue, con quel roscio del cavolo e lo sfregiato senza famiglia. non posso fare a meno di odiarli. O almeno è quello che vorrei..

Pansy abbassa lo sguardo imbarazzata, forse per i grigi occhi del serpeverde che la guardano o forse perchè ha appena invitato il re dei serpevede al ballo e lui ha accettato, fatto sta che se ne va. Draco sta per fare lo stesso, ma prima di andarsene da un'ultima occhiata a Hermione, ma non incontra il suo sguardo, che era impegnato a fissare Weasley, tutto rosso e visibilmente sudato, forse per quello che era appena uscito dalla sua bocca..

"Hermione, vuoi venire al ballo con me?"

"Certo, Ron" dice lei, con gli occhi fissi su quelli color ghiaccio che l'avevano stregata.

Sei uno stupido Malfoy, Sei uno stupido! Potevi invitarmi, invece hai preferito stare con quella piattol della Parkinson che neanche sopporti, invece che venirci con me. Ah giusto, tu mi odi, sono solo una delle feccie che appesta il tuo puro mondo. Eppure ci speravo sai? In un "vieni con me, non con lui, so che vuoi me" o in un "vieni con me, ho bisogno di te, e non ci fossi stata io on sarei neanche qui probabilmente" o in un bacio. Non mi hai dato niente di concreto, Draco, a parte false pomesse e finte speranze che anno preso il sopravvento sulla mia mente, stregandola. E poi i tuoi occhi.. mi hai messa in trappola. Tu non mi parli, mi ignori, non mi guardi più, non mi baci più, non pensi più a me e stai con la Parkinson, anche se non la sopporti, lo so. Come lo so? I tuoi occhi. Così chiari e trasparenti, eppure così freddi, che non fanno altro che urlare quanto in realtà tu sia solo e disperato. Vuoi aiuto e comprensione, cose che nessuno ti ha mai saputo dare. Vuoi amore e affetto, che nessuno ti ha mai saputo riervare. Vuoi cura e dedizione, che nessuno ha mai saputo usare nei tuoi confronti. Ti senti così dannatamente solo.. Fa male vero? Sentirsi una feccia, so che ti ci senti, è per questo che te ne esci sempre con quelle cazzate sul sangue. Lo so che in realtà non te ne frega un cazzo, ma tu hai bisogno d sentirti superiore. Hai mai pensato a me? No, perchè sei solo un egoista. Beh, ti dico come sto io: tu mi odi e mi sento uno schifo e sai perchè? Perchè ti amo, anche se non ti conosco e non parliamo quasi mai... O forse è proprio per questo che in realtà io ti conosco più di tutti gli altri; io ho saputo ascoltare i tuoi silenzi e interpretare i tuoi sguardi, ho capito come domare la tua mente e scrutare ogni più òiccolo velo di preoccupazione che lasci trapelare dai tuoi occhi, ti ho capito, Draco. 

Si allontana, completamente immersa nei suoi pensieri e va nella sua stanza di prefetta (ancora non ci credo, io prefetta! No okay, è ovvio, io sono Hermione Jean Granger, me lo merito!) e si butta sul letto. Finalmente si abbandona davvero ai suoi pensieri e piange. Le sembra di essersi svuotata completamente di lacrime, ma il dolore è ancora lì. Ma non è per il biondino che sta così male, ma per se stessa. Lei si sente stupida, per la rpima volta nella sua vita. Hermione Granger, prefetta, alunna modello, si sente stupida. Oltre che stupida si sente una emerita cretina, una deficiente, una bambina.

Ha paura. 

He changed her too. [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora