Torture e Diario.

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Non so dove sono, non so che giorno sia, non so che ora sia.

Caro diario,

Ti scrivo perchè potrebbero essere le mie ultime parole. Sappi che se lo stai leggendo, o sono morta, o sono diventata una scrittrice che pubblica i propri dolori fisici e morali.

Sono qui da giorni, anzi, forse è una settimana. Sono sporca e dolorante. Ricevo circa tre maledizioni cruciatus al giorno. Gli elfi domestici dicono che sono molto fortunata. Comunque sto ancora bene. Mi fa male ovunque, si, ma a mia mente resta saldamente incollata alle mie spalle.

Ora devo andare, credo stia arrivando qualcuno,

Tua,
Hermione.

Caro diario,

Continuerò a scriverti finché potrò, anche se il dolore che provo in questo momento non è esprimibile a parole. Lucius si sta accanendo sempre di piú e mi sottomette alla maledizione cruciatus piú e piú volte di fila. Non credo di poter reggere a lungo. Inoltre la mia preoccupazione é molta. Saranno passate due settimane, ne sono quasi sicura. Dove sei, Draco? Perché non mi hai portato con te? Per Merlino, mi manchi tantissimo. Forse é bene però, che non stiamo insieme. Almeno tu non devi sopportare questo. O forse tu stai peggio. É tutto strano ultimamente, il che fa pensare a quanto sono mutevoli le cose. Un giorno la vita sembra andare bene e il giorno dopo non é piú cosí.

Con affetto,
Hermione.

Caro diario,

Qui va sempre peggio. Ormai Narcissa non viene piú. Neanche gli elfi vengono. Inoltre non mangio da troppo. Sento i morsi della fame e non posso muovermi per colpa della malezione senza perdono, gentile regalo di Lucius Malfoy. Mi stupisco persino di riuscire ancora a scrivere. Se avessi Draco quei con probabilmente sarebbe tutto piú facile. Le cose fanno meno male in due e con lui dalla mia parte potrei sopportare qualsiasi cosa. Invece lui non c'é e dovrei proprio farmene una ragione. Chissà se gli manco.. 

Non credo di poterti scrivere nuovamente, non sento piú il polso, e mi si stanno chiudendo gli occhi, non dormo da giorni o forse anni, non so. Il mio corpo non sembra neanche piú il mio... Noon risponde ai miei comandi...

Si addormentò prima di portare a termine la scrittura del diario. Il diario consisteva nella trasfigurazione di un rotolo di carta igienica e la penna e il calamaio invece le aveva rubate. O meglio, Narcissa aveva lasciato che le prendesse fingendo di non vederla.

Narcissa era una donna fuori dal comune. Aveva una straordinaria forza interiore, avrdbbe potuto sbaragliare un esercito di Auror con il suo carisma e aveva un grande anore per i libri. Avevano passato spesso del tempo insieme. Narcissa le raccontava di come Draco da bambino amasse leggere e di come questa passione con gli anni lo aveva divorato. Estate dopo estate finiva sempre piú libri. Hermione ripensò al ragazzo che conosceva e a quello che la insultava. Al bulletto che la trattava male, che trattava male i suoi amici, che trattaa male tutti. Lei iniziò a leggere i libri dell'immensa biblioteca dei Malfoy. Poi trovò un quadernino. Era nero con un'etichetta verde smeraldo. Era impolverato e malandato. Le pagine erano ingiallite e alcune erano rotte ai bordi. Le prime venti pagine erano state strappate con rabbia, sembrava. Poi all'ultima pagina c'era una frase. Una breve e coincisa frase:

"Da bambino c'era un mostro sotto il letto. Avevo paura e scappavo. Da grande il mostro ha avuto paura ed é scappato a sua volta. Ha visto i mostri che mi porto dentro."

Lei rimase basita. La scrittura era fluida e non poteva essere di Narcissa, c'era scritto 'bambino'. Ma era di Lucius? O di Draco?

"Quello era il quadernino di Draco. Glie lo regalò Lucius quando aveva otto anni." disse Narcissa con le labbra che tremavano quasi quanto le mani, gli occhi lucidi e il cuore infranto di una madre che non sa dov'é il suo bambino, il suo piccolo principe. "Lui ci scriveva sempre" sorrise" tutte le sere" disse. Fece una pausa. Si asciugò le lacrime e inspirò ed espirò forte. Chiudendo gli occhi. Poi li aprí ed erano ancora lucidi. Accennò un sorriso. Hermione pensava fosse finita, invece la donna andò avanti, mostrando la sua forza. "Appena era ora di andare a dormire lui mi cacciava e cacciava anche suo padre. Si sedeva sul letto, apriva il quadernino e scriveva. Scriveva poche righe. Scriveva delle frasi in cui racchiudeva tutta la giornata, non come gli altri bambini che diceva cosa avevano mangiato... Lui scriveva poche parole o delle brevi frasi. Era un bambino sveglio e saggio. Nessuno é come lui, Hermione, e sappi che se sai dove si trova e me lo stai nascondendo, beh, farà meglio ad essere al sicuro, non potrei mai perdonare te o Lucius o me stessa o chiunque se gli succedesse qualcosa. Lui é tutta la mia vita" Hermione sentí la voce di Narcissa rompersi e creparsi. Sentí il dolore enorme dovuto alla scomparsa e probabile perdita del suo unico figlio. Del suo piccolo bambino. Colui che combatteva con la paura finche la paura non é diventata parte di lui.

Hermione, se mai fosse riuscita a riabbracciarlo, lo avrebbe aiutato. Lei avrebbe sconfitto i mostri dentro di lui. Poteva farlo. Voleva farlo.

La cosa di cui aveva paura era entrata dentro di lui e aveva preso il comando, doveva essere salvato. E chi poteva se non lei?

He changed her too. [IN REVISIONE]Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt