𝑺𝒕𝒓𝒂𝒘𝒃𝒆𝒓𝒓𝒊𝒆𝒔

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𝑫opo aver fatto la doccia Mía tornò in cucina, si sedette al tavolo e a metà cena il suo cellualre vibrò controllo e il numero era sconosciuto.

Da sconosciuto: ehi sono Paulo, ho rubato il numero a tuo cugino :) non dire agli altri dei pancackes voglio mangiarli solo con te

Mía rise e alzò lo sguardo verso Paulo che le fece l' occhiolino.

Dopo la cena gli altri erano andati in camera Paulo e Mía con la scusa di dover pulire la cucina. Dopo aver pulito si erano seduti sul divano. Stavano parlando del fatto che lei aveva ancora i capelli leggermente bagnati e di lui che era completamente rilassato sotto il tocco di Mía.

«vuoi vedere un film?» chiese lui e lei annuì. passarono un paio di canali poi trovarono 'quei bravi ragazzi' con Robert De Niro e Joe Pesci. Mía lo guardo come se stesse guardando un bastoncino di zucchero filato

«Si Mía mi va di vedere questo film con te» disse ridendo

Quando il film fu quasi a metà erano in onda diverse pubblicità. Una di queste attirò l'attenzione dei giovani. Parlava della partita di calcio che avrebbero trasmesso la sera seguente. Era un incontro tra Juventus-Real Madrid.

«domani vieni e la guardiamo insieme»

«dici sul serio»

«sì, chi è il tuo preferito?»

«Del Piero»

«Anche il mio» Mía rise

«Aspetta» disse per poi entrare in camera. prese dalla valigia la maglietta con il numero 10 e tornò in salotto lanciandogliela addosso.

«Indossala.» Disse entrando in cucina

fece come disse e poi lo seguì.
«allora? Come mi sta?» chiese lei lui si girò la prese in braccio e la appoggiò sul bancone della cucina.

«benissimo adesso stai qui e non ti muovi» rise «adesso chiudi gli occhi» lei fece quello che disse «e non sbirciare»

«Okay»

Paulo si infilò un grembiule di sua mamma rosa con il bordo ricamato bianco. Poi dalla dispensa prese la nutella e la granella di nocciole, dal frigorifero la panma e le fragole e li mise in un vassoio.

«per quanto tempo devo stare con gli occhi chiusi?»

«fino a quando non finisco di cucinare»

«cosa? Tu sei matto. Io apro gli occhi»

«se lo fai ti bacio.>»disse serio lavando una fragola mentre lei arrossiva. Togliendo le piccole foglie. Si avvicinò vicino a lei e si mise tra le sue gambe. «apri la bocca» disse

«mi vuoi uccidere?» lui rise

«no, tranquilla» Mía aprì la bocca e Paulo si mise la fragola in bocca lasciando la punta fuori, si avvicinò con la bocca e Mía morse la fragola.

«Ma è una fragola questa»

«lo so» disse ridendo «puoi aprire gli occhi» Mía aprì gli occhi arrossendo.

«abbiamo mangiato una fragola?» lui annuì e lei sentì emozioni mai provate prima.

«ti è piaciuto?»

«Sì» disse sentendo quelle emozioni espandersi fino ai polmoni mandando una scossa al cuore, sentendolo battere più veloce

«vuoi rifarlo?» chiese e lei annuì Paulo prese un'altra fragola e la lavò. Poi si avvicinò a lei «Facciamo come prima, ma sta volta con gli occhi aperti» annuì insicura.

Lasciò la punta della fragola fuori. E si avvicinò a lei, e le accarezzò l guancia spostandole i capelli lei rise.

«sei buffissimo» e lui sorrise.

Mia finalmente morse la fragola facendo sfiorare, impercettibilmente, le loro labbra.

«Adesso» la prese in braccio a mò di sposa e la portò sul divano «mi aspetti qui» lei lo squadrò da testa a piedi e poi rise.

«e va bene, ma solo se resti con quello» disse indicando il grembiule e lui rise.

«Non scherzare, è sexy» lei rise gettando la testa all'indietro. Prese la Polaroid.

«mettiti in posa» disse e lui si mise in posizione. Lei scattò e lui tornò in cucina.

Poco tempo dopo fece ritorno con un vassoio stracolmo di pancackes e diversi condimenti.

Dopo la metà dei pancakes e quasi la fine del film Mía prese una fragola e si mise a cavalcioni sopra di lui. Addentò la fragola dalla parte della punta e Paulo morse l'altra parte.

«Ti piacciono i miei giochi allora» lei annuì e gli baciò la guancia.

Dopo aver finito di mangiare.

«dormi con me sì?»

«okay» disse lei

«Va bene allora vado a prendere le coperte mi aspetti qui?»

«No, pulisco il casino» indicò i resti sul vassoio

»Ma dai non c'è bisogno »

«voglio farlo»

Lui annuì baciandole la tempia per poi andare nello stanzino a prendere cuscini e coperte. Lei, invece, scattò una foto al vassoio per poi Portarlo in cucina per lavarlo.

Quando aveva quasi finito prese un panno per asciugarsi le mani mentre un altro paio di mani si poggiano sui suoi fianchi

«Hai finito?» Mia annuì e tornarono in salotto «secondo te ci stiamo sul divano?»

«non lo so» ridacchiò «sai cosa possiamo fare? Stenderci sul tappeto»

«mhn.. va bene» le bacia la testa e iniziano a preparare il pavimento con un lenzuolo due cuscini e una coperta estiva da lettino.

Si sdraiarono però Mía non riusciva a prendere sonno.

«che hai?»

«Caldo»

«spogliati»

«si ma non mi guardare»

«tranquilla siamo al buio» mentì lui, poiché con la luce che proveniva dalla finestra poteva osservare perfettamente le sue forme.

Mía si convinse e si sfilò la maglia poi si sdraiò accanto a lui.

«posso almeno abbracciarti?» sussurrò lui

«sì» disse lei.

Si avvicinò e le baciò la spalla, circondò la sua vita con la mano e segnò dei cerchii immaginari che la fecero rilassare.
Poi la girò verso di se e le baciò la testa.

«adesso che sai che non voglio stuprarti sei più tranquilla?» disse lui e lei rise abbracciandolo

«Ti voglio bene Pau»

«anch'io bimba, adesso dormi»

«buonanotte»

«Buonanotte» la strinse a se e si addormentarono

𝑰𝒍 𝒎𝒊𝒐 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒐 𝒃𝒂𝒄𝒊𝒐 || Paulo Dybala [ⁱⁿ ʳᵉᵛⁱˢⁱᵒⁿᵉ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora