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La macchina, la quale sembrava un modello antiquato, anni ottanta, bianca lucida, si bloccò all'istante.
Il guidatore era piegato verso il volante, non riuscivo ad identificarne il volto.
Non mi ero resa conto di aver appena rischiato la vita, ma, a dir la verità, quell'automobile poteva benissimo tirarmi sotto, tanto la mia vita, non sarebbe mai stata felice, l'avevo capito.
Il ragazzo poi sollevò il volto, mi guardò; aveva i capelli di un colore indefinito, quasi quanto i miei, i quali erano di un aranciato insolito, un mix, rosato e biondo.
Il volto era visibilmente pallido, non credo solo per lo spavento, evidenti erano tagli e lesioni.
Riuscivo ad individuare una camicia, aperta in alto, blu, di velluto.
Mi avvicinai all'automobile, egli abbassó il finestrino "ehi ragazza, stai un po' più attenta, potevo farti del male!" mi disse con voce tremante e roca.
Senza riferir parola, entrai nel veicolo.
Il ragazzo voltó lo sguardo verso di me "mhh vuoi un passaggio quindi?! dove vuoi andare???" mi chiese con tono interrogativo, ma velato dalla curiosità.
Non risposi.
"va bene vuoi un passaggio e non hai una destinazione. Bene."
Non risposi.
"Ok si parte." esclamò tutto eccitato.
Azionó la macchina e vagammo per le strade per un po' di tempo.
In un tratto di strada, giró lo sguardo sul mio viso e ne noto le tracce di sangue.
Non sembró toccato e, serio, dopo essersi piegato verso il mio sedile, prese uno straccio e me lo lanció.
Guardai prima quel pezzo di stoffa grigio e poi lui, mantenendo il mio atteggiamento completamene perso.
"Io sono Hui, comunque. Tu sembri esserti appena cacciata in un bel guaio. Come ti chiami fuorilegge." ridacchió.
"Io, ho appena ucciso un uomo" dissi lentamente, come se fossi stordita.
"Io ho appena rubato un macchina e dei tizi mi stanno dando la caccia." disse, imitando il mio stesso tono.
Gli sguardi si incrociarono, ridemmo come dei pazzi, improvvisamente riuscì a tirarmi su il morale.
"Mi chiamo Hyuna, comunque" risposi alla domanda precedente.
"Uh, piacere Hyuna".

Il tragitto continuó per almeno un oretta, che passammo in silenzio, senza proferir parole.
Mi resi davvero conto che eravamo persone strane e la cosa mi divertì internamente.

Guardavo la strada, quando ci fu una frenata pazzesca ed un tonfo.
"Ommiodio" urlai.
"Eh no, un altro no!" sbraito Hui, scendendo dall'auto.
Lo segui subito dopo.
"Coglione! Che cazzo fai deficente ubriaco drogato!" urló Hui vedendo che quello investito era un ragazzo ed era cosciente.

Champagne, Kim HyunaWhere stories live. Discover now