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Finita la serata, saranno state le otto del mattino, decidemmo che, trovarci un posto in cui dormire, sarebbe stato l'ideale.
Cercammo un po' per tutto il paesino, ma, di avere un appartamento nel centro di quel posto, nessuno ne aveva voglia.
Secondo Hui dovevamo cercare una di quelle fabbriche abbandonate oppure ruderi nel bosco, E'Dawn proponeva di dormire in macchina o in qualche hotel e, dopo parecchia fatica, riuscimmo a venirne fuori.
Trovammo una specie di condominio abbandonato in una struttura bianca fatiscente. Vi erano due o tre "stanze", dico così perché vi era solo un letto e nessun altro mobile, una stanza con una tv ed un divano, una pavimentata di legno, in cui vi era, al centro, una vasca da bagno, bianca e poi il resto corridoi in stile fabbrica abbandonata.
In pochi secondi riuscimmo a renderla un po' più nostra ed iniziammo a trovare un nascondiglio per tutti quei soldi.
Decidemmo di riposarci per qualche ora e poi, come eravamo rimasti d'accordo, saremmo andati in giro a divertirci. L'idea era quella di comprarsi dei vestiti e magari anche del cibo, ma sapevo l'uscita si sarebbe dilungata. Col passare di questi momenti vedevo sempre più la figura di E'Dawn avvicinarsi a me, aveva sempre voglia di starmi accanto e parlarmi. Hui invece, era parecchio affascinante, mi guardava sempre con aria interessata.

Verso più o meno le quattro del pomeriggio uscimmo. Decisi di indossare una gonna, corta, color lilla, una maglia ghepardata e una giacca marrone, misi sul capo pure un cappellino.
Mi diressi fuori, dove Hui ed E'Dawn mi aspettavano e partimmo.
"Allora ragazzi oggi dove andiamo?" chiese, tutto elettrizzato, E'Dawn.
"Come abbiamo detto prendiamo del cibo, qualche vestito, in modo da non sembrare dei poveracci" inutile dire che non ridemmo tutti come dei pazzi, dal momento che eravamo tutti milionari "poi facciamo un po' di casino" disse Hui impugnando più forte il volante, strizzando lo sguardo.
"Non vedo l'ora" esclamai guardando prima Hui, poi E'Dawn dallo specchietto.
In questo tragitto mi accorsi che non sapevo il perché della fuga di Hui e del tentato suicidio di E'Dawn, così, visto che il viaggio era lungo, decisi di tastare il terreno.
"Hui, come mai hai rubato una macchina?" chiesi in modo spavaldo.
"Lunga storia principessa ti annoierei" mi rispose senza esitare.
"Nono tranquillo"
"Sisi racconta che siamo curiosi" esclamò E'Dawn.
"Ok. Ho fatto incazzare il boss di una specie di associazione, trasportavo merce, illegale, sin da piccolo ho fatto questo lavoro, dovevo per forza portare dei soldi a casa per il mio fratellino. Solo che si sa, una volta che fai parte del cerchio, non ne esci più. Ho cercato di smetterla, ma, quando ho presentato questa richiesta, il mio "superiore" non l'ha presa bene e ha minacciato di farmi del male. Me ne sono fregato, così le ho pure prese da quegli stronzi dei suoi scagnozzi, che per giunta, credevo amici. Sono riuscito a scappare, sono entrato in un locale, sono andato in contro a due ragazze occidentali e ho fatto finta di provarci. In realtà era tutto uno stratagemma per prendere le chiavi dell'auto che tenevano appoggiate al tavolo. E nulla, poi il resto lo sapete." concluse Hui la storia.
"Oddio, chissà quanto hai sofferto." dissi mentre mi voltavo verso Hui.
"Non quanto quando è morto mio fratello." sentenziò secco il ragazzo.
In quel momento pure E'Dawn, il quale stava sorridendo, smise di farlo.
"Mi dispiace molto Hui." dissi mentre mi appoggiavo alla sua spalla.
"Esatto amico mi spiace" lo rincuorò E'Dawn.
"Non preoccupatevi ragazzi." tiro su un po' col naso, poi chiese "Tu E'Dawn, perché hai deciso di quasi ucciderti?"
Mi voltai verso E'Dawn "te la senti di parlarne?" gli chiesi.
"Ehm, io sono sempre stato solo, mio padre e mia madre erano troppo ricchi per occuparsi di me. Quanto divenni maggiorenne decisi di andare a vivere da solo, ma la cosa non migliorò! La mia "famiglia" non mi accettò più e rimasi senza niente, non che prima avessi qualcosa. La mia vita era troppo noiosa da continuare, però poi ho incontrato voi kkkkkk e sinceramente vi devo ringraziare di cuore."
"Ohhh è solo un piacere piccino" cercai di abbracciarlo.
"Esatto alla fin fine noi due siamo amici del cuore, giusto?" esclamò Hui.
"Giusto! Tu Hyuna? Cosa ti è successo?" si rivolse a me E'Dawn.
Presi un sospiro di sollievo, non potevo tirarmi indietro, così cominciai "mi trovavo al lavoro, ad un barbiere, ero sola al negozio."
"Oddio ora sappiamo a chi chiedere di sistemarci" disse sarcastico Hui.
Sbuffai con gli occhi al cielo "Va be, sta di fatto che un uomo ha tentato di stuprarmi ed io mi sono difesa. Peccato l'abbia ucciso. Sono uscita in strada e ho incontrato Hui che mi stava quasi tirando sotto, ecco." mi bloccai per prendere fiato.
I due ragazzi avevano gli occhi sbarrati ed erano un po' stupiti.
"Mhh che ne dite se chiudiamo il discorso e parliamo di altro?" farneticò E'Dawn.
"Sono d'accordo" dicemmo in coro io ed Hui.
Continuammo il viaggio in questo modo.
Come da programma facemmo un po' di shopping e anche un po' di spesa.
Dopo aver fatto le nostre commissioni, Hui ci portó in un bar.
Era tipo un localino della coca cola, vuoto.
Entrammo e ci dirigemmo al bancone.
"Vado un attimo in macchina, ho dimenticato una cosa" affermó Hui.
Io ed E'Dawn ci fermammo al bancone e ci sedemmo.
"Volete ordinare?" chiese la barista.
"Nono aspettiamo il nostro amico" dissi rivolgendole un finto sorriso.
"Mh, ho pensato a un po' di cose, da quanto ci siamo incontrati" esclamò E'Dawn ad un tratto.
"Tipo?" chiesi voltandomi, curiosa, verso ti lui.
"Prima di tutto sei bellissima, questo lo sai" mi confesso facendomi diventare rossa "secondo credo che noi due, assieme, potremmo divertirci ancor di più!" disse ridacchiando.
"E'Dawn!" urlai ridendo.
Guardai poi fissò il vuoto, senza parlargli, poi decisi di voltarmi, lui mi stava ancora guardando, lo baciai, non so perché lo feci, ma lo baciai.
Improvvisamente qualcosa ci divise, sedendosi in mezzo a noi, era Hui "ho interrotto qualcosa?" disse, guardandomi abbastanza serio. Rivolsi uno sguardo ad E'Dawn, il quale non si spiegava quest'improvviso atteggiamento.
"Tre coche, per favore" ordinó Hui alla barista.
"Ragazzi, appena ci arrivano diamo il via al divertimento." esclamò Hui, cambiando espressione.
Ci arrivarono le bevande e subito iniziammo a saltellare sui divanetti del bar. La donna sembrava fosse andata in panico, ci implorava di smetterla e di non sporcare le cose, ma noi non l'ascoltavamo.
Ad un certo punto E'Dawn cominciò a fare delle capriole sui tavolini, facendo innervosire ancora di più la ragazza.
Hui, invece, continuava a muoversi per il posto; rubava il cibo dal bancone e saltellava sui divanetti.
Dopo aver agitato la coca, la quale, ancora, non avevo bevuto, la aprii sul divanetto sporcandolo completamente.
"ORA CHIAMO LA POLIZIA IDIOTI!" minacciò la barista, costringendoci a scappare.
Tornammo a casa, ridendo, cosa che da quando stavo con loro, non si poteva evitare di fare.

Champagne, Kim HyunaWhere stories live. Discover now