Without Us

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Stiles salì sulla Jeep col presentimento che quella mattina sarebbe accaduto qualcosa di grosso.
Era una sensazione che gli si era appiccicata addosso da quando aveva aperto gli occhi e aveva letto il messaggio di Derek, spedito qualche minuto prima.

Ho parlato con Braeden ieri sera. Le ho detto che dovevamo lasciarci, che non è stata colpa sua, ma ero io che cercavo i tuoi tratti o la tua forza e il tuo temperamento nelle altre persone, perché mi era impossibile averti.
Stamattina mi ha salutato quasi normalmente, ma ho notato che ha pianto.
Mi dispiace per lei, è una ragazza fantastica, ma io sono innamorato di te.

Malia dice che puoi portarla a scuola, a patto che con voi ci siano anche Scott e Kira. Mia cugina si lamenta da due giorni perché quell'idiota di Whittemore non le risponde. Se proprio doveva chattare con qualcuno del vecchio gruppo, poteva almeno scegliere Isaac...

Il cuore di Stiles prese a battere con forza, il sorriso che gli si era espanso sul volto.
Un po' gli dispiaceva per Braeden e Malia: si erano trovate nel bel mezzo del turbine amoroso che aveva risucchiato Stiles e Derek, ferendo loro due più di chiunque altro.
Per fortuna, almeno, entrambe l'avevano presa con filosofia.

Anche quando Scott e Kira erano saliti a bordo dell'auto, comunque Stiles non potè scacciare via quella sensazione, permanente fino al parcheggio del loft.
Stiles non sarebbe dovuto salire, perché incontrare Braeden quella mattina era da masochisti.
Il loft però apparteneva in realtà a qualcun altro, una persona che Stiles avrebbe voluto vedere ogni giorno.

Malia aprì le porte del loft, al suono di: «Braeden è passato il postino con qualcosa per te», prima di salutare con un abbraccio Scott e Kira e con un cenno solo Stiles.

Il ragazzo però aveva già posato gli occhi sul giovane seduto sul divano, intento a leggere.

«Derek noi andiamo. Braeden ti conviene scendere con noi e ritirare la posta...».

L'Hale alzò lo sguardo, sorridendo largamente quando notò Stiles tra il gruppetto, le pupille che si erano fatte un po' più larghe.

«Hey, buona giornata...» gli disse, senza neanche notare chi stesse accanto a lui, troppo preso da Stiles per osservare alcunché.

«Grazie, anche a te. E buona lettura».

Solo la forza dell'Alfa Originale che risiedeva in Scott permise ai due ragazzi di smettere di tubare e dedicarsi ognuno alle proprie occupazioni, rossi in volto.

«Vogliamo andare a scuola? Stiles abbiamo una prova di inglese importantissima...» ordinò Mc Call spingendo l'amico, evitando che si creasse più imbarazzo di quanto non fosse già presente.
Braeden scese con loro, senza dar segno di aver notato Stiles tra gli altri.

«E' una lettera?» chiese Malia fuori dal palazzo.

«Sì, è c'è il simbolo degli Stati Uniti. Deve essere qualcosa di importante...» rispose lei ostentando tranquillità.
Le sue mani in realtà tremavano.

Nonostante lo stupore generale, Stiles captò come quella fosse solo parte della sorpresa della giornata, come se gli avvenimenti più interessanti dovessero ancora accadere.

Per essere le otto e mezza di mattina, comunque, già tanto era successo: Derek e Braeden si erano lasciati, quindi Derek era libero di stare con Stiles e la ragazza aveva ricevuto una lettera di una certa importanza, quasi a distrarla all'istante dalla situazione con Derek.

Il presagio che Stiles aveva captato, come terzo avvenimento interessante, era qualcosa di simile al ritorno di qualcuno che loro conoscevano bene.

Quello che Stiles avrebbe desiderato, però, erano dei semplici tappi per le orecchie, dato che Malia non aveva smesso di parlare una volta, dal sedile posteriore.

Who Owns My Heart (ITA) #Wattys2017Where stories live. Discover now