Chapter 12.

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Dopo quella prima volta, gli incontri di Hansol e Seungkwan si moltiplicarono.

Seungkwan andava spesso a casa di Hansol e così faceva l'altro.

Hansol aveva scoperto che Seungkwan aveva qualche anno in più di lui e studiava architettura e design all'università.

Seungkwan era di solito un tipo molto rumoroso, amava ballare, cantare sotto la doccia, cantare mentre cucinava, cantare mentre si preparava...
Insomma, amava cantare...

E aveva una voce decisamente angelica.

Hansol non si sarebbe mai stancato di ascoltarlo.

Un pomeriggio i due erano a casa del più grande a bere un the accompagnato da una fetta di torta, quando il padrone di casa, solitamente tanto gioviale e allegro, si fece più serio.

"Hansol... ormai è da un po' che ci conosciamo e vorrei sapere se ora hai la fiducia necessaria per mostrarti a me.
Se non te la senti basta rifiutare, non sentirti costretto."

Gli accarezzò una guancia.

Hansol esitò solo per un secondo, poi si sfilò il cardigan, porgendo le braccia all'altro ragazzo.

Seungkwan faticò a trattenere le lacrime

Non era assolutamente nulla di perverso, ciò che aveva chiesto ad Hansol, voleva solo capire quale fosse l'effettivo problema.

Quelle delicate braccia nivee erano deturpate da lividi di ogni tipo, stessa cosa per il collo.

Ecco perché Hansol indossava sempre maglioni, sciarpe o grosse felpe, per nascondere lo scempio che qualcuno stava facendo.

"Ho paura di farti male" sussurrò Seungkwan

"Tu? Non potresti mai.
Ma sappi che se lo volessi potresti provocarmi il dolore più grande.
Mi fido di te." Rispose l'altro in un soffio.

Il più basso porse di nuovo ad Hansol il suo cardigan

"Non mi serve -disse quello- non quando sono con te"

Seungkwan sentì il suo cuore traboccare di una nuova sensazione a quella frase.

Si alzò dal suo posto e si accomodò sul divano, di fianco ad Hansol e lo abbracciò teneramente, con tutta la delicatezza che poteva avere, cullandolo tra le sue braccia e asciugandogli le lacrime quando questo cominciò a piangere silenziosamente.

Seungkwan avrebbe voluto vomitare in faccia ad Hansol un camion di parole ed esprimere tutto ciò che provava per lui con parole confuse che solo l'altro ragazzo sarebbe riuscito a comprendere.

Avrebbe voluto sussurrargli sulle labbra frasi che solo loro erano in grado di capire e baciarlo fino a non avere più fiato.

Avrebbe anche voluto portarsi via tutte quelle brutte lacrime con baci pieni di tristezza, portare su di sé almeno parte del peso che opprimeva Hansol.

Ma non poteva.

Non ancora.

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