Louis rimase a lungo in attesa prima che qualcuno rispondesse al telefono, mentre con la mano libera sistemava i cartellini dei prezzi sui vasi di fiori.
Dietro la cassa, Johannah era intenta a servire alcuni clienti, e fuori le sottili gocce di pioggia ticchettavano sull'asfalto e contro la vetrina.Proprio quella mattina Louis era salito in casa sua, accorgendosi improvvisamente di non passarci la notte da quasi un mese, ed era stato un po' strano entrare nella sua camera e trovare il letto perfettamente intatto.
Certo, non è che avesse abbandonato la sua famiglia: lavorava al negozio ogni mattina, divideva i pomeriggi tra Harry e le sue sorelle, teneva d'occhio Dan e sua madre, e a quanto pareva il fatto di dormire altrove era stato accolto silenziosamente solo da Jay.Passando vicino al salotto, infatti, aveva beccato Lottie e Fizzy spettegolare su lui e Harry e su "cosa facessero di notte" - argomento orribilmente inopportuno per due ragazze di diciassette e quindici anni, soprattutto considerando che quelle due erano le sue sorelle, aveva pensato Louis con un brivido.
Daisy e Phoebe, invece, erano semplicemente tristi che lui non fosse più presente al momento della colazione, perchè era allora che entrambe si divertivano a tormentarlo lanciandogli cereali in testa solo per farsi rincorrere e subire un po' di ben meritato solletico.
Ernest e Doris, infine, erano sembrati solo un po' confusi dal non poter più sbavare sui pigiami del fratello maggiore, ma Louis era convinto che si sarebbero ripresi in fretta.Apparentemente l'unico a storcere il naso per le sue assenze era stato Dan, che l'aveva fermato appena aveva messo piede in cucina.
"Guarda chi si vede" aveva commentato l'uomo, guadagnandosi immediatamente un'occhiata infastidita da parte di Louis. "Sei venuto a prendere un altro po' di vestiti?"
"Passo qui tutti i giorni, qual è il tuo problema?" aveva replicato il ragazzo.
"Nessuno, vorrei solo che tu non facessi preoccupare tua madre."
Louis aveva corrugato la fronte. "Non c'è niente di cui preoccuparsi, lei sa dove trovarmi e conosce Harry."
"Wow." aveva detto Dan.
Louis si era morso la lingua per evitare i commenti, soprattutto perchè c'erano i gemelli nella stanza accanto e non voleva metterli in mezzo a litigi o altre tensioni."Va bene, siamo partiti con il piede sbagliato." aveva sospirato a quel punto Dan, avvicinandosi al figliastro e piazzandosi di fronte a lui "Le bollette mi fanno uscire di testa, scusami. Quindi... Ciao, Louis, come stai?"
Il ragazzo aveva roteato gli occhi. "Bene."
"Bene" aveva sorriso Dan "Lo sai che divento intrattabile quando mi preoccupo per te."
"Ti ho già detto che-"
"Che non c'è niente di cui preoccuparsi, lo so, ho capito."
"Quindi cosa c'è?" aveva chiesto Louis, leggermente meno sulla difensiva. Non aveva mai permesso a se stesso di affezionarsi a Dan, sebbene l'uomo fosse sempre stato gentile e rispettoso nei confronti suoi e di tutta la famiglia, perchè aveva deciso di prepararsi in anticipo alla sua partenza. E perciò continuava a trattarlo con distacco."È passato Mark, ieri."
Ah. Ecco. Era quello il problema.
Louis aveva cercato di uscire dalla cucina, ma Dan l'aveva trattenuto stringendogli leggermente un braccio.
"Louis, ogni volta che viene a trovare le ragazze mi chiede anche di te. Perchè non vuoi parlargli?"
"Perchè?" aveva ripetuto sarcasticamente il ragazzo "Sul serio? Perchè?""So il perchè." aveva risposto Dan "Ma potresti concedergli un'altra possibilità. Una sola."
"Se n'è andato." aveva replicato freddamente Louis "Non mi interessa se è tornato: se n'è andato quando avevamo bisogno di lui e non ho intenzione di rivedere la sua faccia da coglione." E con quello aveva chiuso la discussione, uscendo dalla cucina e tornando da Ernest e Doris.«Pronto?»
Louis si riscosse dai pensieri non appena sentì la voce all'altro capo della linea, poi mise da parte i cartellini che aveva in mano e si spostò lontano dalla cassa e dai clienti della fioreria.
«Ehi, Stan»
«Lou» La voce dell'amico era bassa e piuttosto calma, ma sembrava anche stanca.
«Come stai? Ti disturbo?»
«No, no, non disturbi. E sto... abbastanza bene, grazie. Tu?»
«Uhm, bene anch'io.» rispose Louis, iniziando a sfiorare distrattamente i petali di un tulipano. «Senti,» sospirò, proprio mentre «Lou» ripeteva Stan.
Si bloccarono entrambi e risero delicatamente.
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Solitary Run || L.S.
Fanfiction"Quindi funziona così? Quando ti stanchi di un posto, semplicemente te ne vai?" "Esatto" sorrise Harry "Niente responsabilità della vita reale da affrontare, tutto è più facile se accetti di non legarti a nulla." In cui Harry è bravo a scappare da...