27. Oh love, heartbeats are overrated

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Il mercoledì Louis aveva solo due ore di lezione dalle otto alle dieci di mattina, così, una volta uscito dall'università, salutò Oli e decise che quello era il momento giusto per andare a scusarsi con Cody.
Non si erano più parlati da quando, due giorni prima, Louis l'aveva poco elegantemente costretto a toccargli il sedere (non era una cosa di cui andava fiero, ma sapeva di essere impulsivo e a volte semplicemente agiva prima di pensare), perciò quello sembrava il momento buono per chiarire tutta la situazione.

Cody si stava dirigendo tranquillo verso il piccolo bar dell'università con lo zaino sulle spalle e gli spartiti del pianoforte al sicuro sotto il braccio, così Louis fece una corsetta per raggiungerlo e gli aprì la porta come il gentiluomo che era.
«Oh, Louis, ehm... grazie» balbettò imbarazzato il ragazzo, entrando nel bar seguito dal maggiore.
«Figurati, posso rubarti due minuti?» gli chiese Louis.
«Uhm, certo...»
Si avvicinarono al bancone per ordinare due tazze di tè e poi andarono a sedersi a uno dei tanti tavolini che riempivano il locale, ma non si poteva certo dire che fossero a loro agio: Cody aveva le guance completamente rosse e Louis stava fissando le bustine di zucchero come se non le avesse mai viste prima. Un ottimo inizio, insomma.

«Quindi,» esordì improvvisamente il maggiore, facendo sobbalzare Cody «Io volevo scusarmi per... per l'altro giorno, ecco. Mi dispiace per averti tirato in mezzo quando non c'entravi nulla e mi dispiace per averti... uhm... fatto mettere una mano... Hai capito.»
«Oh, io- sì, insomma, non preoccuparti.» farfugliò agitato Cody «Intendo, non è stato un problema. Stavi cercando di far arrabbiare il tuo ragazzo o qualcosa del genere?»
Louis quasi rovesciò il suo tè. «Far arrabbiare il mio cosa?!» gridò, facendo girare il barista verso di sè.
Cody arrossì se possibile ancora di più. «Io- non lo so, ma vi stavate guardando in quel modo e poi...»
Ancora con questo "modo di guardarsi"? Perchè tutti insistevano su come lui e Harry "si guardavano"? Loro non si guardavano in nessun modo. Soprattutto, Louis non guardava Harry in nessun modo. Non più.

Cody s'interruppe e abbassò lo sguardo, rigirando distrattamente il cucchiaino nel tè e bevendo piccoli sorsi mentre osservava Louis di sottecchi. Il fatto che sembrasse così piccolo e intimidito con quei suoi occhioni castani sciolse un po' il cuore di Louis, che allungò una mano sul tavolo per potergli toccare il braccio.
«Cody,» iniziò con tono dolce, guardandolo negli occhi per assicurarsi che lo ascoltasse bene «So che non ci conosciamo molto, ma credimi, riesco a vedere quanto tu sia un ragazzo fantastico e mi dispiace di averti coinvolto nei miei casini. Amerei uscire con te se solo gli ultimi mesi non fossero stati così... così difficili per me.» ammise sinceramente «E ti ringrazio per non avermi ancora preso a pugni.»

Sul volto di Cody comparve finalmente un sorriso timido. «Perchè dovrei prenderti a pugni?» domandò confuso.
«Non lo so, mi sento come se avessi fatto lo stronzo per tutto il tempo.» ribattè Louis scrollando le spalle.
«Non hai fatto lo stronzo, semplicemente non sei interessato a me. Posso superarlo, Lou.» rispose il ragazzo, sembrando molto più a suo agio rispetto a quando si erano seduti al tavolino.
«Oh, ora mi chiami "Lou"?» lo provocò il più grande, ridacchiando divertito quando lo vide arrossire nuovamente «Va tutto bene, chiamami come vuoi.» lo rassicurò stringendogli leggermente il braccio, prima di lasciare la presa per bere il tè.

Cody sorrise e abbassò lo sguardo sulla propria tazza. «Con te non è andata proprio come speravo, ma sono contento lo stesso. Avrebbe potuto andarmi peggio.»
«Peggio di così?» ironizzò il maggiore.
«Beh, quando ti ho chiesto di uscire ad Halloween non sapevo se stessi facendo la cosa giusta. Avevo solo un paio di informazioni su di te da quello che mi aveva raccontato Oli, e per quanto ne sapevo avresti anche potuto essere etero e omofobo.» rispose Cody «Quello sarebbe stato peggio.» ridacchiò.

Louis non potè fare a meno di ridere a sua volta e alzare gli occhi al cielo, poi finì il suo tè e appoggiò i gomiti al tavolino per sporgersi un poco in avanti. «Sono felice di aver parlato con te. Ci vediamo domattina, okay? Tienimi un posto in aula di musica.»
«Certo» assicurò Cody «E anche io sono felice di aver parlato con te.»
Louis gli sorrise e gli accarezzò la spalla mentre si alzava e recuperava la propria cartella. «Buona giornata.» gli augurò, prima di pagare il tè e uscire dal piccolo bar.
Stava ancora sorridendo quando raggiunse la fermata dell'autobus, e il calore confortante che gli riempiva il petto lo fece sentire bene nonostante la brezza fredda di inizio novembre.

Solitary Run || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora