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La sveglia suonò e Nico la sentí. Lo aspettava un'altra giornata al Campo Mezzosangue. Certo poteva andarsene da lì. Ma non voleva. Era di certo meglio di vivere con suo padre e Persefone. Poteva andare al Campo Giove, ma si trovava meglio qui. Si alzò e si mise una maglietta nera e dei jeans sempre neri. Era un martedì tra i primi di settembre ed il campo si era già sgombrato. Era in una quindicina di semidei più o meno. Prese il suo solito giubbotto da aviatore e uscì a fare colazione. A colazione poteva mettersi dove preferiva, ma non aveva intenzione di sedersi al tavolo di Will. Anche lui restava tutto l'anno al campo. Si sedette al tavolo della sua cabina. Da solo. Nessuno lo raggiunse. Non vide Will. Incominciò a mangiare. Verso la fine del pasto intravide una chioma dorata di capelli correre verso di lui. <<Hei, Nico. Scusa per il ritardo. Mi sono svegliato tardi e i miei fratelli mi hanno fregato il posto in bagno, standoci dentro anni. Cosa mi racconti tu? È da un po' che non ti sento. Perché mi ignori?>> Nico non riuscí a guardare in faccia Will. Aveva paura di arrossire o fare altre cavolate. Quindi rimase in silenzio, non sapendo cosa rispondergli, a osservare la tazza di caffè che aveva davanti.
<<Dovevo...sbrigare delle cose. Niente di che. Non ce l'ho con te>> riuscì a dire alla fine. Will annuì. Rimasero in un silenzio imbarazzante per un po'. Per fortuna che Chirone attirò l'attenzione a sè, spiegando che Sabato ci sarebbe stata una partita di ruba bandiera. Quando ebbe finito Nico si affrettò a seminare Will con la scusa di aver dimenticato una cosa in cabina. Entrò e fece un sospiro.
"Fantastico. Il mio piano ovviamente fa schifo. Quanto sono stupido! È ovvio che si accorge che mi sto allontanando. E così perderei anche quel 0,0001% di possibilità di piacergli. Devo riuscire a controllare i miei sentimenti. Ricomincerò a parlargli, magari evitando di arrossire e fare cose da stupidi. Non deve assolutamente capirlo" pensò mentre si lavava i denti. Quando uscì  dalla cabina Will era lì fuori ad aspettarlo con il suo sorriso bianco che sembrava brillare di più sulla sua pelle abbronzata. Nico si ritrovò quindi fuori dalla cabina a fissare il suo sorriso. <<Nico?>> lo richiamò all' attenzione lui. Nico arrossì così tanto da sembrare un peperoncino. <<Tutto apposto? Che ti è preso?>> Disse un po' imbarazzato lui. "Perfetto. E anche il piano b è andato a quel paese" pensò lui cercando di ritornare del suo normale colore bianco pallido. <<Si si si... Sto bene... È solo che... Ecco... Non mi sento molto bene. Meglio se vado a stendermi sul mio letto. Ciaaao> e fece per tornare all'interno quando Will gli prese il braccio e lo trascinò via con se. Nico non era riuscito a capire niente di ciò che succedeva da quando si era svegliato. E ora Will lo aveva portato davanti l'infermieria.
<<Will. Perché siamo qui? Non ho bisogno di essere curato! È solo...un raffreddore>>
<<Io sono il dottore. Io decido se è un raffreddore o no. Io vedo se hai bisogno di cure. Hai detto che stai male, no?>>
<<Non sto male! Ho solo preso un po' di freddo. Beh in ogni caso non voglio entrare là. Sto bene. Lo giuro>>
Will fece una faccia dubbiosa poi sospirò.
<<Per sta volta ti sei salvato. Ma ti terrò d'occhio, Di Angelo>>
<<Ok, Solace>>
Si scambiarono il loro solito sorrisetto malizioso, come se avessero accettato una sfida. Poi si incamminarono verso la spiaggia, dove di solito si sedevano a parlare.


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Penso farò tanti capitoli corti.
~Emma~

Solangelo~Raggio di soleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora