s i x t e e n

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Dipingimi come se fossi una delle tue ragazze francesi 

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s e d i c i : 

"Jess, possiamo parlare?" 

Cercai di non alzare gli occhi al cielo, mentre mi inginocchiavo per prendere dei vestiti dalla mia borsa. "Certo, parla."

"Volevo parlarti della scorsa notte."

"Mmhmm," borbottai alzandomi e guardando la mia maglietta grigia e i pantaloncini di jeans. "Di cosa in particolare?" Dissi con tono gentile. 

"Non penso tu abbia capito davvero come stanno le cose." Sospirai. Non mi interessava molto, onestamente. Sapevo ci fosse la possibilità che Harry ed Elle non avessero fatto niente. Magari lei era solamente triste e lui la stava confortando, o magari si era fatta male e lui le doveva dare dei cerotti o qualcosa. C'era una possibilità che lei lo avesse sedotto e che lui fosse così deluso in quel momento che aveva intenzione di fare qualcosa con lei, visto che era già successo in passato. Ma non era questo che mi disturbava. Se io fossi in una relazione seria e il mio ragazzo facesse sesso da ubriaco con qualche ragazza in un bar una notte in cui era arrabbiato con me, io sarei incazzata nera. Anche se sarei incazzata ancora di più se avessi scoperto che aveva avuto un interesse mentale nei confronti di un'altra. Era difficile da spiegare. 

Dall'altro lato, avevo comunque perso tutta la speranza, avendo paura dell'impegno e della vulnerabilità, ma nel momento in cui mi ero resa vulnerabile avevo iniziato a impegnarmi, perciò mi sentivo come se fossi stata tradita, perché lui non era lì. Potrà sembrare esigente da parte mia sentire che volevo che mi stesse accanto, e potrà sembrare anche ipocrita dopo che sono stata io a lasciarlo, ma questo è come mi sentivo. 

"Non mi interessa davvero, tesoro," borbottai, togliendomi la maglietta senza vergognarmi per metterne un'altra. 

Elle iniziò a balbettare e a guardare altrove mentre mi toglievo anche i pantaloncini, rimanendo con una stretta maglietta colorata e mutande nere. "B-Beh, dovrebbe interessarti invece. Perché per qualche sconosciuta ragione Harry tiene a te."

"Davvero?" Chiedi mettendo un paio di jeans scuri e mettendo la maglietta dentro prima di tirare su la cerniera. 

"Sì, e sto iniziando a pensare che forse non sei il meglio per lui," sogghignò. 

"Oh, e tu invece andresti bene per lui?" 

"Non sto dicendo questo, ma, ora come ora sicuro come la morte tengo più io a lui di quanto faccia tu."

"Non sai nemmeno di cosa tu stia parlando," risi ironicamente. "Non sai niente di me, non sai niente di Harry, e sicuro come la morte non sai niente sulla nostra," feci una pausa, "compatibilità." Aggiunsi un tono pretensioso alla parola. 

"Come ti pare, Jess. E' davvero stronzo da parte tua non ascoltarlo nemmeno."

"Oh, lo ascolterò. E' te che non ascolterò, ma a lui sì. Questo me lo devi riconoscere, cara," sogghignai, gesticolando e scrollando le spalle. Lei gemette, roteando gli occhi e andandosene via. 

Misi i vestiti sporchi in un'altra borsa prima di dirigermi verso la cabina di Harry. 

***

Quando arrivai alla cabina di Harry ero nervosa. Potevo sentire il sangue pulsarmi nelle vene e un sordo rumore rimbombarmi in testa. Le mie nocche tremavano mentre rimanevano sospese in aria davanti la porta di legno, esitante a bussare. Non volevo rendermi vulnerabile ancora una volta, ma dovevo ascoltare quello che aveva da dire. 

Ho pensato a lungo a questa situazione la scorsa notte. Non riuscivo a dormire, nonostante fossi la prima ad essere andata a letto. Stevie era arrivata più tardi, lamentandosi di quanto "Madre Natura" le facesse visita nei momenti meno opportuni, prese una pillola per il dolore, e si avvolse tra le coperte. 

Cabin Three [italian translation]Where stories live. Discover now