Capitolo Quattro

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Mio Harry,
dovrei essere preoccupato dell'incontro con questo ragazzo o posso stare tranquillo? Non che la tua risposta possa cambiare il mio stato d'animo, ma puoi comunque provarci.
A parte questo Zayn, spero che tu stia bene. Stai mangiando abbastanza? Non voglio ritrovarti deperito. Dormi bene? Non hai mai riposato troppo, ma ne hai bisogno per affrontare i nostri nemici. Prenditi cura di te, per favore.
Se solo fossi bravo quanto te con la spada, correrei per stare al tuo fianco. Ho chiesto a mio padre se fosse possibile raggiungere il vostro accampamento, ma ha detto che sarebbe troppo rischioso, in quanto principe, intraprendere un viaggio per arrivare da voi. Neppure i miei capricci sono serviti: è irremovibile.
Questo mi fa pensare a quando gli ho chiesto di sospendere gli allenamenti. Tu eri prontissimo a lasciarmi andare, ma lui non è stato della stessa idea. Credo dovremmo ringraziarlo, no? Se fosse stato per te, non saprei ancora cosa significa "amore". Mi odiavi proprio, eh? Ora, invece, c'è ancora il tuo odore tra le mie lenzuola.

Ti aspetto sempre, Louis.


***


"Figliolo, stai andando da Harry?"

Louis sobbalzò non appena udì la voce del padre, sicuro di star percorrendo quei corridoi in assoluta solitudine.

"Padre. In realtà, vi stavo cercando" lo informò il ragazzo dopo averlo salutato.

"Ora mi hai trovato. Dimmi tutto" disse il re, mettendo una mano sulla spalla del figlio e invitandolo a camminare.

"Dovremmo parlare in privato, e magari non dirigerci verso la palestra" mormorò Louis, senza però smettere di camminare per via del padre che continuava a spingerlo in avanti.

"No, no. Voglio assistere a un allenamento."

"È proprio di questo che volevo parlarvi" prese la palla al balzo il principe, fermando finalmente il loro cammino. "Penso sia meglio smettere di allenarmi, soprattutto con Harry. Io e lui non riusciamo a comunicare molto bene."

"Figliolo, in futuro dovrai fingere di essere amico di persone che non sopporterai solo per poter mantenere la grandezza del nostro regno. Ci sono cose che dobbiamo accettare e basta, magari trovando il modo per migliorarle a nostro favore."

Louis sospirò, rassegnato. Sapeva già che sarebbe stata una discussione inutile, che non lo avrebbe allontanato da Harry, ma aveva dovuto provarci in ogni caso. Provava delle cose, quando stava accanto alla guardia, che un principe non poteva permettersi di sentire per un altro uomo. Lui doveva sposarsi con la principessa di qualche altro importante regno, e quelle distrazioni non avrebbero fatto altro che indebolire il suo potere.

"Ora andiamo, su" lo invitò il padre, spingendolo ancora una volta.

Quando raggiunsero la palestra, videro Harry fuori, sul campo di allenamento, con un fucile in mano puntato su un manichino. Da poco i soldati si stavano esercitando anche con quelle armi, oltre che con le spade. Louis rabbrividì, al pensiero di tenere in mano un aggeggio tanto letale.

Il rumore del colpo lo fece sobbalzare e subito dopo sentì l'accenno di una risata, stroncata però sul nascere. Sapeva anche senza doversene accertare che era stato Harry a ridere di lui.

"Sire, Louis" li salutò la guardia, chinando il capo in segno di rispetto.

"Harry, vorrei assistere all'allenamento. Ma prima, sapresti dirmi perché mio figlio ha chiesto di non prendere più lezioni da te?"

Louis sgranò gli occhi, desiderando che Harry non avesse sentito quelle parole, ma era consapevole dell'impossibilità di quel suo pensiero. La guardia rivolse uno sguardo confuso al principe, prima di tornare a guardare l'uomo di fronte a sé.

"Non ne ero a conoscenza. Se ho fatto qualcosa di male..."

"Sono sicuro che non sia questo, tu sei un bravo ragazzo, degno figlio di tuo padre" lo rassicurò il re, andando avanti e indietro per la grande stanza. "Louis mi ha detto che non andate molto d'accordo."

"Se il principe vuole cambiare allenatore, non è un problema per me. Certo, è un onore che voi mi abbiate scelto, ma-"

"Oh, non dire sciocchezze!" lo interruppe l'uomo, fermandosi improvvisamente accanto a un paio di spade ancora abbandonato per terra. "Sei uno Styles, solo tuo padre avrebbe potuto allenare meglio di te mio figlio."

Harry sorrise, sinceramente commosso dalle parole del re. Era orgoglioso di essere come suo padre, forte, coraggioso e amante della patria proprio come lui. Se fosse stato ancora in vita, gli avrebbe detto di essere fiero dell'uomo che era diventato, ma se era quel tipo di persona, era solo merito suo: suo padre gli aveva insegnato tutto, dal maneggiare la spada al rispetto verso non solo i sovrani, ma tutte le persone.
Riconosceva di essere stato fortunato, a crescere con un uomo così.

"Ora iniziate, voglio vedere i progressi di mio figlio."

Il re si sedette su uno sgabello, rifiutando che Harry andasse a prendere qualcosa di più comodo e appropriato. Osservò i due ragazzi combattere, con un sorriso sul viso per tutto il tempo. Louis stava diventando un uomo, ed era sicuro che avrebbe guidato quel regno ancor meglio di lui.

Quando il combattimento finì -Harry lasciò palesemente vincere Louis, persino il re se ne accorse- Mark si congratulò con il figlio e ringraziò la guardia per il buon lavoro che stava facendo, prima di tornare nelle sue stanze.

"Perché non mi vuoi più come tuo allenatore?" chiese il riccio, recuperando le due spade e lasciandole su un ripiano.

"Sono il principe, faccio quello che voglio" cercò di giustificarsi Louis, ma quelle parole apparvero deboli persino alle sue orecchie.

"Devo sapere se ho fatto qualcosa di sbagliato."

"Devi solo ricordare quale è il tuo posto! Non sei niente per me" urlò quasi il principe, infilandosi velocemente la giacca e incamminandosi verso l'uscita.

Quello che aveva detto non aveva nulla a che vedere con la domanda di Harry, ma quelle parole servivano più a lui che a qualcun altro. Doveva ricordare a se stesso chi era e gli obblighi che questo comportava. Harry non poteva essere qualcosa per lui, non poteva provare di nuovo ciò che aveva provato quando era andato a cavallo e si era ritrovato fra le sue braccia.

"So benissimo qual è il mio posto, Vostra Altezza, e non ho nessuna intenzione di avvicinarmi al vostro."

Louis si fermò un attimo prima di uscire per ascoltare le sue parole, strinse i pugni e sospirò, per poi andare via. Se suo padre non voleva che cambiasse istruttore, avrebbe almeno cercato di stare con Harry il meno possibile.

n/a:

siamo solo al quarto capitolo e già sono arrivati i drammi. tragic.
rincuoratevi pensando al fatto che questi sono solo brevi racconti di vita passata e che, in realtà, Harry e Louis si amano.

lasciate come sempre qualche commento e delle stelline, facendoci sapere cosa pensate del capitolo (questa volta scritto da me⭐️) e della storia in generale.

giada💓

Nothing will stop me from going back home to you ❥ lwt+hesWhere stories live. Discover now