Nothing will stop me from going back home to you ❥ lwt+hes

Capitolo Quindici

Caro Lou,
è passato un mese dall'ultima volta che ti ho scritto - o almeno penso, qui ho perso la cognizione del tempo - ma non ho potuto concedermi distrazioni. È stato un mese orrendo, ma che dico, qui è sempre orrendo.
La buona notizia è che stiamo vincendo contro le guardie di Cowell e che sono ancora miracolosamente vivo, tremo ancora. Ti sto scrivendo adesso proprio per questo motivo, un mio compagno ha sacrificato la sua vita per la mia, ti rendi conto? Se non ci fosse stato lui, quel proiettile avrebbe trapassato me ed io adesso non starei qui.
Oddio Louis, ti amo, ti amo, ti amo. Per favore, se dovessi morire, voglio farlo con la sicurezza che tu sappia quanto dannatamente ti amo e voglio essere seppellito accanto alla tomba di mio padre.
Tornando ad altri argomenti, non sei un egoista e sei il migliore re che si sia mai seduto su quel trono; sono onorato di servire i tuoi ordini Lou, non è un giusto regno quello che priva libertà di scegliere chi amare e questo me l'hai insegnato proprio tu.
Non ricordi?
Sta' attento lì al castello, ho aperto la lettera di Zayn senza volerlo e puoi dire a Liam che ha riaperto gli occhi; starà bene.

Ti amo,
to the moon and back, ricordi?

Tuo Harry. xx

***

Era notte fonda, forse erano le due o forse le tre, la luna prepotente e bellissima brillava in cielo, mostrando per intero la sua faccia. Non si udiva alcun rumore, il regno riposava sotto le stelle del cielo di Astrins, versi di alcuni animali notturni erano forse l'unica cosa che era possibile sentire, insieme al piccolo fruscio del vento che faceva smuovere la natura che vi era intorno.

Harry adorava fare i turni di notte, restare a guardia del castello e bearsi della tranquillità che regnava all'interno, dove il silenzio regnava sovrano al di sotto della potenza maestosa della luna. Le rose rosse del giardino reale, ovviamente ben curato, risplendevano di vanità sotto la luce lunare, quasi come se sapessero di essere una delle meraviglie di quel posto. Gli venne voglia di allontanarsi dalla propria posizione e coglierne una, non curante delle spine che lo avrebbero punto, era abituato al dolore. Ne avrebbe presa una di ogni colore per il suo amato: rossa perché simboleggiava la passione che provava per il suo principe, l'ardore e la furia che solo un amore come il loro poteva provocare; bianca come la purezza d'animo di Louis, che non aveva smesso di credere in un sentimento tanto magnifico come l'amore; rosa come segno di ammirazione, per la grande persona che era e per il grande sovrano che un giorno sarebbe stato; la gialla l'avrebbe riservata per sé stesso, poiché simbolo di gelosia, e mai come in quei giorni poteva essere più adatto quel fiore. Impazziva nel vedere il suo principe accanto a quella principessa.

Ovviamente tutto ciò restò una fantasticheria della sua mente, non poteva permettersi di spostarsi dalla sua posizione, né - in teoria - di distrarsi; doveva essere sempre vigile, mai abbassare la guardia.

Fu proprio in quel momento che sentì dei passi provenire alle sue spalle, si voltò in stato d'allerta e stringendo meglio quella che era l'arma che stava imbracciando, pronto per qualsiasi evenienza. Vide una figura, dai contorni distorti a causa del buio, che pian piano si avvicinava a lui; mantenne lo sguardo impassibile, quello che aveva sempre quando doveva lottare, che usava per intimorire i suoi nemici.

Strinse ancora di più l'arma al petto e portò le dita al grilletto, finché con un sospiro di sollievo, non riconobbe l'esile corpo del principe che, in vestaglia da notte, era sceso dalle sue stanza per andare verso la guardia.

Il sorriso che era sul volto di Louis, sparì come vide l'espressione della guardia, "Ed io che pensavo di rallegrarti questa ronda notturna", ironizzò il liscio, avvicinandosi all'altro.

"Mi hai spaventato, stavo per puntarti un fucile contro", gli disse Harry, rilassandosi immediatamente e avvolgendo il principe fra le sue braccia, sicuro che nessuno avrebbe potuto scoprirli.