Capitolo Sette

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Caro Lou,
sono passati giorni dall'ultima tua lettera. Non ho trovato tempo per poterti scrivere, le situazione era troppo critica e non potevamo perderci in altre distrazioni.
Ci hanno attaccato di notte, da veri codardi quali sono, hanno aspettato che calassimo la guardia per poterci fare fuori tutti. Sono stato così fortunato, Lou, ho temuto di morire e di non rivedere più il tuo viso, di non poter più baciare le tue labbra, racchiudere la tua figura esile fra le mie braccia.

È stato orribile.

Sono solo ferito per adesso, mi trovo in infermeria con un braccio fasciato, ma posso dire che ne è valsa la pena poiché siamo riusciti ad imprigionare le guardie di Cowell.
Appena ci rimetteremo in sesto, passeremo al contrattacco.
Lou, amore mio, questa è la resa dei conti e prego ogni notte di superare questa guerra, così da poter tornare da te e vivere insieme la vita che ci meritiamo.
Sono felice di sentire che ti stai allenando con Liam, è un gran guerriero e anche mio amico, sei in buone mani.
Ti amo Boo.

Per sempre, il tuo Harry. xx

***

"Allora? La Principessa Hadid ti piace?" domandò il padre, la voce e gli occhi colmi di speranza.

"No, padre", scosse la testa Louis, annoiato da tutta quella situazione.

"Lei cos'ha che non va, si può sapere?" chiese con tono alterato il re.

Erano nella sala ricevimento da due ore e Principesse che provenivano da tutte le parti del mondo non smettevano di entrare e di uscire da quella porta, nella speranza di diventare un giorno la moglie del Principe Louis William Tomlinson, ed anche regine. Erano tutte belle ragazze, alcune quasi sembravano essere non reali tanto erano perfette, ma il principe le aveva respinte tutte, nessuna esclusa.

"Posso capire le tue intenzioni, Louis?! Hai diciotto anni, devi trovare moglie subito! Io mi sono sposato a diciassette anni ed alla tua età-"

"Già ero re e portavo avanti il regno", alzò gli occhi al cielo Louis, esausto di sentirsi ripetere quelle parole che, ormai, conosceva a memoria, "Sì, padre non mancate occasione di ripetermelo, ma io non sono innamorato di nessuna di queste principesse. Non ho intenzione di sposare una sconosciuta."

"Louis", tuonò il re serio, poggiando le mani sul grande tavolo d'oro che si trovava al centro della sala, "Credi che io e tua madre ci amassimo? Eravamo due estranei, con il tempo siamo arrivati a volerci bene, ma l'amore che cerchi tu non esiste. Smettila di vivere nelle favole e sii uomo", disse duro il re.

Le parole pronunciate dal re lo avevano ferito e non poco, tanto che Louis abbandonò la sua espressione da strafottente ed indurì i lineamenti.

"Non fare quella faccia, Louis", sospirò il re, mettendo su un'espressione stanca e sedendosi sul trono accanto al figlio, "Credi mi faccia piacere dirti certe cose? Ma io sto invecchiando, non ho più le forze per portare avanti il regno come una volta, e credimi se ti dirò che ti servirà l'aiuto di una donna per poterlo guidare al meglio", sorrise un po' malinconico il re, "E poi, prima di morire, mi piacerebbe vedere i miei nipotini e sentirmi chiamare nonno."

Louis deglutì, sentendo improvvisamente fin troppe responsabilità gravare sulle sue spalle, "N-non parlate così padre, non siete vecchio quanto pensate", disse con un filo di voce Louis, sentendo il respiro venire meno.

Il re restò in silenzio per qualche secondo, e una forte tensione poteva avvertirsi in quella stanza, finché la porta della grande sala si spalancò, mostrando Harry in tutta la sua bellezza.

Nothing will stop me from going back home to you ❥ lwt+hesWhere stories live. Discover now