Capitolo 13

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Il clacson di Kirishima stava turbando il vicinato.

"io vado" urlò Midoriya alla madre.

"tesoro, è molto tardi" fece preoccupata lei.

"è importante" abbassò il capo, aprendo la porta di casa.

"se è per lui, allora vai" sorrise.

Izuku arrossì e con un cenno del capo se ne andò.

"ma la finisci?" urlò contro Eijiro, Bakugo.

"senti, non abbiamo tutto il tempo del mondo" rispose il rosso muovendo il dito indice contro il viso dell'altro.

"continua e te lo spezzo" minacciò il biondo.

"ma guarda di chi mi dovevo innamorare" sbuffò Eijiro mettendosi a cuccia al volante.

"me lo chiedo pure io" si voltò Katsuki verso il finestrino.

"continuerò Bakugo, non credere di poter liberarti di me" gli sorrise.

E il biondo poté vederlo dal riflesso del vetro.

"non ne dubitavo" sorrise senza farsi notare.

Midoriya salì in auto, per la gioia degli altri due passeggeri.

Kirishima sapeva guidare, questo era certo, ma non come una persona normale.

Ma questo a Bakugo non sembrava turbare, dato i suoi occhi che brillavano ogni qualvolta si voltava a guardarlo.

Izuku si chiese se si fosse accorto di amarlo, tra una sballottata e l'altra.

Il luogo degli incontri era un magazzino abbandonato in periferia.

Auto di ogni genere sostavano tra l'erba alta e il piccolo parcheggio che vi era.

All'esterno si poteva udire la musica che pompava tanto potente da far sentire lo stomaco di Izuku una vibrazione continua.

Kirishima condusse i presenti all'interno, dove vi era una folla schiacciante.

Midoriya si sentì soffocare, ma doveva rimanere, per lui.

"Ora in campo, IronFist vs Shouto" urlò una voce attraverso un microfono "pronti per le scomesse? Via".

Izuku scansò chi non gli permetteva di vedere, finché non lo vide.

A torso nudo, con solo dei pantaloncini e delle fasce sulle nocche.

Il suo torso era contornato da lividi neri e graffi come la schiena.

Vide l'avversario di Todoroki sferrare colpi che fecero venire a Midoriya i brividi, mentre Shouto gli schivava quasi fosse un professionista.

Poi sferrò un pugno, sullo zigomo dell'uomo, e la stabilità dell'avversario cadde, piegandosi.

Shouto colse l'occasione per una ginocchiata dritta nella bocca dello stomaco di IronFist, facendolo collassare a terra.

L'uomo tentò di rialzarsi, ma Todoroki lo spinse con il piede in un gesto forte e prepotente.

Il petto di Todoroki si alzava e abbassava a intervalli irregolari, mentre la sua pelle perlacea di sudore era livida.

Midoriya rimase scosso dalla violenza con cui Shouto colpì l'avversario, priva di pietà e esitazione.

All'interno del cerchio si introdusse un uomo, alzando il braccio di Shouto per confermare la vittoria.

E Izuku poté vedere i suoi occhi, brillare di potere e rabbia, finché non incontrarono i suoi.

Il volto di Todoroki si oscurò sotto un velo di spiegazioni che non riusciva a trovare.

Deku si addentrò nella folla pronto ad uscire da li.

Kirishima venne trascinato contro voglia da Bakugo, il quale aveva compreso la situazione.

Giunsero in auto, ma a quel punto Midoriya venne afferrato da un polso da Todoroki, e fatto voltare.

"Izuku, posso spiegarti" uscì una supplica, la prima volta che lo chiamò per nome.

"mi hai chiesto di combattere" si liberò dalla presa di Shouto "invece tu? Tu non hai mosso un dito per evitare tutto questo" gli urlò in faccia.

"non ho potuto" rispose l'altro tendando di afferrargli le spalle, ma Midoriya si scostò.

Todoroki rimase come scottato da quella risposta, alzò lo sguardo e vide Bakugo.

E tutto si fece rosso.

"vedo che stai tornando sui tuoi passi" accusò Izuku.

"ma cosa" fece sconvolto Midoriya.

"ringrazio le tue menzogne, Midoriya" si allontanò da lui disgustato.

"Bakugo ha voluto accompagnare Eijiro, Shouto" tentò di chiarire la situazione.

"è vero Todoroki" intervenne Kirishima.

"torna a casa con me Shouto e potremmo mettere fine a tutto questo" offrì disperato Izuku.

Todoroki avrebbe voluto.

Prendere e andarsene assieme a lui, ma non poteva.

"mi dispiace Midoriya" abbassò il capo.

"lo risolveremo Todoroki, te lo prometto" insistette.

Shouto si voltò, pronto ad andarsene.

"non avremmo mai dovuto provarci" e si incamminò.

Midoriya tremava "io ti amo" urlò.

Todoroki si bloccò.

"io imparerò a non farlo" e procedette.

Izuku sentì il suolo svanire, cadendo a terra con le ginocchia.

Shouto voltò l'angolo e scoppiò.

Si coprì i singhiozzi con le mani, mentre lacrime calde e disperate gli rigavano il viso rosso dal freddo della notte.

Tremava dalla testa ai piedi e si disse che così doveva andare.

Per poter proteggere Midoriya, da suo padre, era l'unica soluzione.

E Dio quanto il corpo gli doleva, avrebbe voluto dirgli che lo amava, passare il resto della propria vita ad avvolgerlo tra le proprie braccia, specchiarsi nei suoi occhi, ma non poteva, non poteva più.

Si riprese e tornò nei camerini.

"hai fatto bene Shouto" fu Enji "le debolezze vanno eliminate".

Midoriya tornò a casa devastato.

E pianse, finché le lacrime non terminarono e i suoi occhi si chiusero rossi.

Il giorno dopo nessuno dei due andò a scuola.

E avevano provato, due giorni prima, a far funzionare quello che erano, ma vi era voluto così poco per rovinare tutto.

"Tesoro" bussò alla porta delle stanze di Izuku la madre, ma nessuno rispose e non poté che sospirare "non crederai realmente che lui ti abbia abbandonato senza alcuna ragione" tentò "nessuno abbandona chi guarda come fosse l'unica ragione del proprio respiro"


E da qua partono cose belle.
Vi avviso che qui entrerà in scena Momo; non che la odii, ma non vi sono altre ragazze con cui farle stare con Todoroki.
Mega spoiler; sorry.
Spero vi sia piaciuto il capitolo, non è perfetto, lo so, ci sono sbalzi temporali assurdi, e il tempo in cui è stato all'interno del magazzino é sembrato se non cinque secondi dalla lettura, gomen.
Al prossimo capitolo ♡

Se fosse per me // TODODEKUWhere stories live. Discover now