Capitolo 14

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Todoroki andò a scuola, ormai capace di nascondere i colpi ricevuti sul volto con del fondo tinta offerto dalla sorella.

Doveva ammettere che si sentiva in parte a disagio, ma non si notava più di quel tanto.

Il banco dietro Bakugo era vuoto, Midoriya non era ancora arrivato.

"lo stai cercando? Strano" fu Katsuki, mentre guardava dritto di fronte a se con i piedi sul banco.

"chiudi la bocca" ringhiò Todoroki in risposta.

"povero Deku, mi ha chiesto di restare con lui, era distrutto" lo provocò "non ti dispiace vero se l'ho toccato? Certo che no".

Shouto l'afferrò per il colletto della camicia, facendolo alzare dalla sedia in cui seduto stava, ma sul volto di Bakugo solo un sorriso beffardo.

"se lo vuoi ancora così ardentemente da pestarmi" fece "perché l'hai lasciato?".

Todoroki lo lasciò andare in malo modo.

"sta lontano da lui" avvertì.

"o cosa? Gli dimostrerai essere solo il mostro che tenti di reprimere" rispose spavaldo.

Shouto rimase colpito da quelle parole.

Non era che un mostro.

Gli era stato ripetuto così tante volte da sua madre, ma mai, come in quel momento, vi aveva creduto.

Andò a sedersi, spaesato.

Midoriya si svegliò alle undici di mattina.

Guardandosi allo specchio non vide altro che due occhi rossi e gonfi, la pelle pallida e due aloni neri a cerchiargli le orbite.

In segreteria sul telefono non vi erano che messaggi di Uraraka.

"Deku, sono io, volevo sapere se ti sentissi bene. Richiamami quando senti il messaggio"

"Sempre io, oggi c'è stata una piccola lite tra Bakugo e Todoroki, è distrutto, Deku"

"Uraraka a rapporto" il telefono venne afferrato da qualcun altro "Vedi d'intervenire Midoriya, Momo ti sta fregando il ragazzo" era Denki "non è vero" urlò dietro Momo "stai seduta sul suo banco, alza la gonna tanto che ci sei" ritornò a sbraitare lui "esatto" fu Mineta "smettila, Midoriya non starlo ad ascoltare" era di nuovo lei.

Ma di Todoroki nulla.

Midoriya richiamò Uraraka.

"pronto, Deku?" chiese lei.

Ma Izuku non aveva la forza di parlare.

"stiamo per uscire noi" continuò "Todoroki è con Momo, se vuoi saperlo, sembrano capirsi, ma non ti preoccupare" sembrò forzata la sua risata finale.

"sacco di merda di porco, salutalo" fu Bakugo a urlare.

"Uraraka" la sua voce.

E per un momento, Deku sorrise e una lacrima solcò il suo viso.

"non dirgli nulla" come se non avesse sentito.

E izuku lo fece, al diavolo i soldi, al diavolo Shouto e al diavolo quell'oppressione al petto.

Lanciò il telefono nel muro delle sue stanze, con il petto che si alzava e si abbassava con rabbia, e si infranse in mille pezzi.

Si vestì rapidamente, afferrò unicamente una felpa e si precipitò alla stazione metropolitana.

Todoroki non ricordava come eseguire un esercizio, tra tutte le cose che gli passavano per la testa, ma Momo, che stava alla sua sinistra, lo aiutò.

Iniziarono a conversare del più e del meno e per un'istante si trovò a non pensare a nulla.

Non si era mai accorto di lei, non sapeva neppure che si trovasse nel suo stesso vagone della metro.

"quindi inizi con un pugno destro, e finisci con una ginocchiata" rifletté lei ad alta voce.

"esatto" rispose Shouto.

"violento" rise.

Todoroki si fece contagiare dal sorriso di lei.

Finché non vide Midoriya venirgli incontro.

Aveva il viso deturpato dal poco sonno e da un'espressione che da lui non aveva mai visto, collera.

Lui che era così solare, il suo sole e le sue stelle.

Lo vide alzare il braccio e assestargli uno schiaffo in pieno volto.

Shouto si trovò a voltare il capo, con la guancia in fiamme.

"mi congratulo per la tua conquista" disprezzo, null'altro nella sua voce.

Todoroki non lo guardò.

"mentre io ero a imbrattare di lacrime il cuscino, tu non ti sei fatto scrupoli a trovarti un'ulteriore compagnia" lo guardò dall'alto in basso "non ero abbastanza soddisfacente? Mi dispiace tanto non avere avuto la vagina tra le gambe" sorrise stupefatto Deku, quasi avesse perso il senno.

"non dici nulla? Ti rivolto così tanto lo stomaco?" aprì le braccia in modo da far vedere il suo aspetto attuale "spero che lei sia perfetta, per tuo padre" disse acido "sai, tu non sei tanto diverso da Bakugo, forse ha peggiorato la mia vita amarti".

"hai espresso il tuo odio? Posso andarmene?" fece con ancora il viso voltato.

"Todoroki" lo rimproverò Momo.

"Todoroki Shouto, sei davvero un bastardo" e Midoriya se ne andò.

Izuku si trovò ad uscire dalla metropolitana in lacrime, come se non fossero state abbastanza quelle versate in precedenza.

Voleva urlare, chiedere per quale motivo meritava tanto dolore.

Batteva le palpebre senza sosta, mentre guardava il cielo oscurato da nubi minacciose.

Maledetto sia stato quel giorno di pioggia sotto il portico, il pigiama party, casa di lui e sua.

Doveva amare Bakugo, avrebbe dovuto stare con lui, in quel tempo in cui ancora lo amava e forse sarebbe andato tutto bene.

Da dietro si sentì venir abbracciato.

Era Uraraka e Iida a mettergli una mano sulla spalla.

"non è colpa tua Deku" gli fece lei.

"non ci si può aspettare nulla di buono, da chi non sa apprezzare ciò che gli viene dato" fu Iida.

E Izuku ricordò le parole di Todoroki.

Lui che era la luna della sua vita.

"io ho bisogno di lui" ma non sarebbe più tornato.


Ho voluto introdurre Momo per svegliare in Midoriya il lato peggiore del suo carattere.
Sfacciato e senza vergogna.
Non so a quanti di voi possa piacere questa parte di Izuku, ma dura solo questo capitolo quindi; beh, nulla, tornerà ad essere amabile e disponibile verso il mondo come lo è sempre stato.
Spero non essermi spinta troppo oltre con le sue parole.
Al prossimo capitolo ♡

P.s / "il mio sole e le mie stelle" & "luna della mia vita" sono state rubate da Game of Thrones :')

Se fosse per me // TODODEKUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora