|Capitolo 28|

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"When you fall asleep tonight
Just remember that we lay under the same stars"

"1/01/2010

Oggi il primo dell'anno è festeggiato in famiglia, in allegria. Ma Serene ha deciso di coinvolgermi e portarmi nel suo rifugio.
I bambini hanno socializzato presto, e a scuola si sono organizzate diverse festicciole per loro, hanno deciso di parteciparvi tutti.
E Serene gli ha lasciati andare.
Ha sostenuto di voler dipingere qualcosa di suo.
Il problema è il dove, mio caro diario.
Tu ben sai il lago Huron. Serene era solita dipingere nella sua piccola baita, proprio al di là degli alberi, dove i turisti non si inoltravano. Lì con i suoi amici del posto, anche loro con una piccola propria baita.
Saranno cinque in totale, nulla di più. Stava lì con Edward ed il piccolo James. E dipingeva felice.

Ma non ha mai voluto più metterci piede dopo la triste rottura con lui, non voleva neanche abbandonare il suo "piccolo lago", a detta sua. Ma si sa che dobbiamo fare dei sacrifici enormi nella nostra vita, caro diario.

Ed io dopo la morte di mio marito e la scomparsa del mio unico figlio, niente aveva un senso.

Ho dovuto affrontare tutto sai? Ho dovuto abbandonare il loro ricordo per tornare a vivere. Che il mio tesoro verrà a cercarmi di nuovo, un giorno?"

Con questa domanda si conclude il piccolo diario che ancora sorreggo tra le mie mani.

Manca una settimana al fatidico incontro con Aaron, quello stesso incontro che potrebbe portarmi a due strade diverse.

A) andarmene per sempre.
B) accettare i miei sentimenti e provare a stare bene insieme a lui.

Baita sul lago di Huron. Lago di Huron.

Afferro io telefono e con movimenti veloci compongo il numero di Isa.

<< Kel stai- >>

<< Isa ti aspetto sotto casa mia tra quindici minuti esatti. Urgenza. Porta la macchina, andiamo in un posto >> e riattacco.

Che sia una coincidenza? Non importa, arriverò fino in fondo al problema Aaron e scoprirò anche questo mistero del diario.

Che possa sembrare disperata a pregare ci possa essere un qualsiasi collegamento adesso non importa.

Non so perché diamine mi sia concessa a questa sfida personale, ma la mia mente non avrebbe potuto sopportare ancora per molto il comportamento bipolare e misterioso di Aaron. Sarei impazzita, per minimo.

<< Non credo sia una buona idea >> sussurra Isa una volta giunte al lago Huron, nello stesso punto in cui mi condusse Aaron, in quel lontano giorno. Sorrido malinconica.

Inizio a far vagare lo sguardo per il paesaggio fino a notare un piccolo boschetto non molto lontano da noi.

La baita deve trovarsi al di là di questo.

Inizio ad incamminarmi decisa proprio verso quella direzione sotto le urla, aggiungerei isteriche, di una Isabel preoccupata.

<< Isa smetti di rompermi i timpani e fidati di me >> dico decisa continuando a camminare, anzi oserei dire marciare, con lei alle mie spalle.

<< Oh sicuro, mi hai trascinata in questa parte sperduta del lago Huron senza dire una parola, poi sei intenta ad andare verso quel bosco il tutto perché lo hai letto in un diario! Andiamo Kel ti credevo sana di mente >> mi dice ironica facendo crescere un sorriso sul mio volto.

Credo che il mio comportamento sia stato leggermente influenzato da quello di Aaron, nonostante ne abbiamo passato insieme non molto, in sostanza.

<< Nom ho mai detto di esserlo. E ora dai, c'é un sentiero e non è un bosco tenebroso pieno di lupi e di tutte le creature che vuoi. Non è lo scenario di una morte di due ragazze Isa, smettila di vedere horror >> dico abbozzando una leggera risata mentre continuo a seguire il sentiero.

Aaron lo sto facendo per te. Se non trovo nulla puoi considerarti morto.

<< quando saremo morte vedremo cosa mi dirai >> esclama alzando gli occhi al cielo.

<< Non ti dirò nulla perché sarò morta. E comunque, non eri tu a spronarmi di fare il possibile? >> le ricordo.

<< Touché >>.

Dopo una buona decina di minuti a camminare per il boschetto, ecco che finalmente sbuchiamo su una sponda apparentemente deserta del lago di Huron. Quasi deserta.

Sei baite si ergono proprio vicino alla riva, abbastanza vicine da ammirare l'acqua, abbastanza lontane perché questa non le danneggi in caso di temporale.

E mentre Isa continua a convincermi sul fatto che ciò possa essere solo una coincidenza, un'affermazione balena nella mia mente, facendomi sorridere a trentadue denti.

Non era una menzogna. È la realtà.

<< Serve una mano ragazze? >> sobbalzo appena al suono della voce mentre Isa mi arpiona il braccio e si nasconde dietro di me dopo aver lanciato un urlo a mio parere sensazionale. Ottima tecnica per spaventare gli uccelli ed indurli al volo.

Poso il mio sguardo sulla dolce signora davanti ai nostri occhi, che ci guarda un po' preoccupata, probabilmente dalla reazione di Isa.

Ridacchio leggermente mentre la rossa si accorge della dolce signora e cerca di ricomporsi meglio che può.

<< Si salve, stavo cercando Serene >> dico riportando il vice della donna a cui dovrebbe appartenere una delle baite qui presenti.

Lo sguardo dell'anziana vacilla leggermente, per poi posare uno sguardo preoccupato nei miei confronti.

<< Era da un po' che nessuno si azzarda a pronunciare quel nome, lui non voleva. Ma venite dentro, qui parlarne non è un ottima soluzione >> sussurra guardandosi intorno per poi dirigersi verso una delle casette dopo averci fatto segno di raggiungerla.

<< E se volesse catturarci? >> mormora Isa guadagnandosi una leggera gomitata da parte mia.

Mi fulmina con lo sguardo.

<< Quando ci darà libera scelta su chi dovrà salvarsi, sappi che non avrò pietà di te >> dice prima di voltarsi e raggiungere la donna seguita da una me più che divertita.

Le sono grata per il suo sforzo di raffreddare l'atmosfera, senza di lei i peggiori scenari della mia fantasia avrebbero sicuramente preso il sopravvento.





#SpazioAutrice
Sto aggiornando con un mal di testa tremendo, quindi scusatemi tantissimo per gli errori che potreste trovare.
Ci stiamo avvicinando alla scoperta del vero passato di Aaron. Ma attenzione, questo non vuol dire sarà la fine

Bye ;)

Be fast {-DoNotFallInLove-}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora