Capitolo uno - Simone

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Trascorrere il sabato pomeriggio alla sagra del paese è un must da quando avevamo cinque anni. Mio fratello Max ed io non ce la perdiamo mai, amiamo troppo fregare i nostri amici sull'autoscontro. Negli ultimi due anni veniamo anche per le molte ragazze che gironzolano in tiro alla ricerca di attenzioni, e questo posto brulica di ragazzetti con gli ormoni alle stelle pronti ad accettare le loro provocazioni. Faccio parte anch'io di quella categoria, lo ammetto. Mi sono rifatto gli occhi più di una volta nelle ultime due ore, ma in questo momento la mia attenzione è catalizzata da una ragazza che conosco fin troppo bene. Eleonora e Noemi ci stanno aspettando appoggiate alla transenna, osservando con attenzione ogni nostra mossa.

«Vi divertite sempre tanto su quei cosi» mi prende in giro Noemi.

«Siamo dei ragazzi semplici» commento con una scrollata di spalle.

Cerco di rubarle il sacchetto che tiene tra le mani, ma lo sposta alla velocità della luce.

«Dài, non fare la rompiscatole!»

«No, non te le do le mie caramelle gommose! Vattele a comprare!» Noemi mi mostra la lingua e allontana di più il sacchetto in modo che io non possa raggiungerlo.

«Sei fastidiosa!»

«Ti do una gommosa alla liquirizia solo se mi porti a ballare!» Mi provoca con un sorrisetto divertito sulle labbra e quei suoi occhi verdi scintillanti mi fissano in attesa di un mio cenno.

Alla fine cedo. «Va bene.»

«Va bene?» Noemi spalanca la bocca per la sorpresa.

Max ed Eleonora ci osservano con aria divertita: loro sanno quanto odio ballare, ma farei carte false per quei quadratini alla liquirizia ricoperti di zucchero. E poi, a dirla tutta, non mi dispiace affatto uscire con Noemi. La migliore amica di Eleonora è una pazza, ma è la ragazza più bella che abbia mai conosciuto ed è anche ben messa sul davanti: oggi indossa un vestito che le dona tantissimo e che mette in mostra il suo prosperoso davanzale. Purtroppo il mio sguardo continua inevitabilmente a cadere proprio in quel punto del suo corpo e spero che non si sia accorta che non sto sbavando solo per la liquirizia.

«Sì, va bene» ripeto stringendomi nelle spalle.

Le sue labbra colorate di rosso si allungano maggiormente e si forma un sorriso smaliziato mentre mi porge il sacchetto da dove pesco il mio ambito premio. Mi prende a braccetto e ci dirigiamo verso la bancarella dello zucchero filato. Il profumo di dolciumi si mescola a quello fruttato di Noemi e i miei sensi si inebriano, anche il mio corpo reagisce a contatto con il suo, donandomi uno strano calore.

Mi volto a cercare mio fratello, ma si sta allontanando con Eleonora. Mi sta facendo preoccupare non poco in questo periodo: quei due stanno attraversando un momento particolare e non ci sto capendo più niente. Max è innamorato di lei già da un po', ma Eleonora sembra non accorgersene. Mi auguro per lui che le cose possano migliorare, anche se al momento non riesco a essere ottimista a riguardo. Quel testone non vuole parlarle, preferisce nascondere i suoi reali sentimenti, ma a mio avviso peggiora solo la situazione in questo modo. Non vuole accettare i miei consigli, va dritto per la sua strada che non lo condurrà proprio da nessuna parte. Alla fine sono solo affari suoi, è lui che starà male per una ragazza, non io.

«Non hanno nemmeno salutato» commenta Noemi con una smorfia. «Che maleducati.»

Dopo solo un attimo di silenzio aggiunge: «Be', chissenefrega, finalmente siamo soli.»

Allaccia le braccia attorno al mio collo e si avvinghia a me, stupendomi. Le mie mani ci impiegano davvero poco a posarsi sui suoi fianchi, affondano delicate e mi procurano una sensazione molto più che piacevole. Rimango attonito quando le sue labbra si posano sulle mie: non mi aspettavo tutta questa intraprendenza da parte sua, ma devo ammettere che mi piace molto. La spontaneità è una delle qualità che apprezzo di più in lei, oltre alla sua genuinità.

Al di là delle nostre paureWhere stories live. Discover now