Capitolo tre - Simone

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È stato divertente stuzzicare Noemi, anche se resistere alla tentazione di spogliarla e farla mia è stato davvero molto complicato. Vorrei però che capisse che non sono uno dei suoi soliti ragazzi giocattolo che una volta usati abbandona in un angolo, andando poi alla ricerca del giochino nuovo. Non voglio essere un'altra tacca sulla sua lista, vorrei qualcosa di più e soprattutto vorrei che smettesse di svendersi solo per una bottarella.

Siamo stesi sul suo letto, naso contro naso e lei continua a sbuffare come un treno a vapore.

«Ma non eri venuto qui per farlo?» chiede per la milionesima volta in un'ora.

«Emi, smettila di fare la bambina. Non te lo darò oggi, non te lo meriti ancora» rispondo con un sorriso malandrino sulle labbra.

Le poso una mano sul viso e le carezzo lo zigomo con il pollice. Mi mostra la lingua in modo irriverente e poi sbuffa ancora una volta.

«Non è giusto però» brontola chiudendo gli occhi e posando la fronte sulla mia.

«Non deve per forza essere sempre giusto» le dico ridacchiando.

«Mi hai illusa» borbotta stringendosi di più a me.

Il suo seno preme contro il mio petto, lo sfioro con le dita, consapevole di avere un debole per quella parte anatomica di Noemi e lei lo sa.

«Non è vero.»

«Sì, è verissimo» asserisce mordendomi con forza il labbro inferiore, strappandomi un mugolio.

Per vendicarmi mi approprio della sua bocca e la bacio languido, carezzando lentamente il suo corpo. In effetti non è proprio una vendetta, è più un'esigenza: baciare Noemi è una delle cose più belle mai provate finora.

«Mi stai illudendo ancora» mugugna sulle mie labbra, con le palpebre serrate.

«Scusami» farfuglio scendendo a morderle delicatamente il collo.

Non so quanto resisterò ancora però, la voglia di stare con lei sta diventando insostenibile e il mio amichetto lì sotto si sta facendo strane idee. Quando la sua mano si posa proprio lì e comincia a massaggiare, mi sembra di impazzire.

«Anche tu scusami» mi dice slacciando l'unico bottone dei miei pantaloni e abbassando la zip.

Le sue dita si insinuano all'interno del mio intimo e sfiorano il mio membro.

«Così non vale» soffio sulle sue labbra.

«Te la sei cercata.»

Un sorrisetto appare sulla sua bocca, ma svanisce non appena la mia mano si insinua tra le sue cosce e sfiora la sua intimità. La sua espressione eccitata mi fa perdere per un attimo il controllo e la trascino sopra di me, sistemandomi con la schiena sul materasso. Non è stata una mossa furba, ma Noemi mi piace troppo e ho voglia di andare oltre, nonostante quello che ho detto finora.

«Hai cambiato idea?» chiede irriverente.

«Forse» le concedo.

Riprendiamo a baciarci con voracità, il desiderio di entrambi sta aumentando istante dopo istante e alla fine non ne posso più. La stacco con forza da me e le sfilo il vestito in fretta e furia, scaraventandolo sul pavimento. Noemi si libera del reggiseno e lo fa cadere a terra in modo teatrale. Scende sul materasso, senza mai staccare gli occhi dai miei e si toglie anche le mutandine.

«E adesso?» mi stuzzica con tono languido e sensuale.

Non credo di essermi mai spogliato tanto in fretta in tutta la mia vita! Indosso un preservativo e mi sistemo sopra di lei. Noemi allarga le cosce, lasciandomi libero di insinuarmi tra esse ed è proprio quello che sto facendo. Un mugolio di piacere sfugge al suo controllo e lo accolgo nella mia bocca mentre comincio a muovermi dentro di lei, facendola sussultare a ogni colpo.

Al di là delle nostre paureWhere stories live. Discover now