12.DI NESSUN ALTRO🔴

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ATTENZIONE!!
CAPITOLO CON CONTENUTI PER ADULTI!!!
NON LEGGERE SE FACILMENTE IMPRESSIONABILI!!!

LARA POV

Non posso credere alla situazione in cui mi sono cacciata. Sono entrata in questa stanza con i nervi a fior di pelle, ho pensato nella parte malata del mio cervello, che Nathan si fosse imboscato con la rossa ed invece mi sono ritrovata nella stanza con lo sguardo di tre uomini in giacca e cravatta puntatomi addosso.
Sono paralizzata sul posto, non so cosa dire o fare almeno finché la voce di Nathan non mi arriva dritta alle orecchie. «Lara tutto bene?»

«Io... io... scu... scusatemi. Io non credevo che, insomma... davvero chiedo scusa.» Con gli occhi sbarrati e la voce tremante provo a cercare una scusa plausibile per questa mia irruzione ingiustificata. Giro lo sguardo per la stanza e riconosco la figura di Mark che a stento sta trattenendo una risata con l'aiuto di una mano, mentre sull'altra sedia c'è un uomo che mi fissa molto intensamente, ha una brutta faccia, da delinquente oserei dire e fa scorrere il suo sguardo su tutto il mio corpo.

«Bella divisa» mi dice con un sorriso giallissimo.

Abbasso la testa imbarazzata al massimo, quest'uomo mi trasmette una sensazione di fastidio incredibile, la rialzo solo per guardare Nathan, che invece fissa la testa del tizio in modo poco amichevole. «Lara hai qualcosa da dirmi? Sto lavorando!» mi dice secco.

Che carino, è geloso. Ma quale geloso? Vuole uccidermi. Sei proprio ingenua Lara, devo insegnarti tutto io? Taci! Taci tu!

«No, no io vado, scusatemi ancora.»

È molto arrabbiato, ma come dargli torto, sono piombata nel suo ufficio come se fossi la padrona quando io son stata la prima a chiedergli di mantenere il segreto sulla nostra relazione.

Mentre sto uscendo dall'ufficio, Nina mi viene incontro agitata.«Lara l'ho trovata, pel di carota era in bagno.»

«Tempistica eccezionale direi» le dico infastidita al massimo.

Nina, stranita guarda me per poi spostare lo sguardo alle mie spalle. Resasi conto della situazione capisce immediatamente il casino che ho fatto e dopo aver salutato con una mano e un sorriso da ebete Mark, mi prende dal braccio e mi trascina fuori. «Ti prego dimmi che non è successo quello che penso sia successo»

«Non lo so, tu pensi al fatto che io sia potuta entrare di tutta fretta nel suo ufficio per poi fare una sparata tremenda rendendomi conto poi troppo tardi che nella stanza non c'era Sarah ma due uomini impegnati con Nathan in una riunione di lavoro?» le chiedo sarcastica, ricevendo in cambio un'espressione sconvolta.

«Dannazione!»

«Già dannazione! Ormai la mia vita è diventata una barzelletta. Il fatto è che non ho visto entrare Mark, probabilmente deve essere entrato dal retro, se l'avessi visto avrei potuto anche malignare meno.»

Meglio non dirle che è colpa sua tutto questo, alla fine, ti ha allarmata senza prima accertarsene. Si, meglio, mi manca di litigare con lei per fare bingo oggi.

«Dai su, non è successo nulla, quantomeno non si è arrabbiato.»

La fisso in silenzio con sguardo accigliato.

La Voce Del PeccatoWhere stories live. Discover now