17.ADDIO SILVER

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LARA POV
La mia prima volta. Come molte, ho sempre pensato a come sarebbe potuta essere e con chi l'avrei vissuta. La immaginavo dolce, romantica e con quantità industriali di coccole ed invece è stata passionale, intensa e focosa. Attenzione! Con questo non voglio dire che non mi sia piaciuta o che lui sia stato rude nei miei confronti, ma ho imparato che non sempre questo genere di cose vanno come credi, addirittura nel mio caso sono andate anche meglio.

Ora sono qui, in questo enorme letto ad osservare questa montagna umana che dorme beatamente e devo ammettere che in questo momento non incute timore come suo solito, anzi, oserei dire che risulta essere molto dolce. È come se in questo momento non indossasse la maschera di ferro che porta quotidianamente e mi piace terribilmente.

Secondo me ti piace anche quando la indossa. Si, ma questi sono dettagli. Ammetti che un po' ti piace essere sottomessa da lui. Questo mai! Sarò timida, insicura e ingenua, ma non ho mai permesso a nessuno di prevalere sulla mia persona senza lottare.

Ad un tratto la vibrazione di un telefono mi distrae ed io capendo già chi potrebbe essere, mi alzo di scatto dal letto e raccolgo la borsetta dal pavimento. Afferrato il cellulare, resto completamente sconvolta guardando lo schermo: ventitre chiamate da Nina e almeno dieci messaggi, in cui mi scriveva che fine avessi fatto, che era preoccupata, che mi odiava e che se mi fosse successo qualcosa e fossi sopravvissuta mi avrebbe uccisa lei.

Cacchio! Ho dimenticato di avvisarla. Digito subito un messaggio per rassicurarla e dicendole dove fossi e che a breve sarei rientrata.

Ti scuoierà viva e darà le tue interiora in pasto alla sua coscienza. Tu certo che sei brava a farmi venire l'ansia. Io sono realista Lara.

Scuoto la testa, come a voler cacciare via i cattivi pensieri, mi infilo la sua camicia in tutta fretta e l'abbottono nel miglior modo possibile, riscontrando alla fine che mi va così grande da sembrare un vestito. Raccolgo i miei vestiti in tutta fetta e non trovando una busta, li accumulo ad un angolo, me li farò recapitare in un secondo momento.

Vuoi davvero uscire così? Non posso di certo rimettermi quel vestito e poi sono coperta. Sembri una che ha appena fatto sesso e stranamente è così, quindi se quell'armadio dovesse accorgersi delle tue condizioni, non credo che sarebbe felice di sapere che girovaghi per Londra con quella tenuta post sesso. Ma puoi stare zitta una santa volta?

Mi avvicino a Nathan con lentezza e stando attenta a non svegliarlo e gli lascio un bacio sulla fronte per salutarlo, ma mentre sto per allontanarmi, mi afferra il polso e mi spinge sopra di lui per poi invertire le posizioni ritrovandomelo di sopra.

Sei spacciata!

Confusa per il gesto repentino e affannata per lo spavento, alzo lo sguardo e mi rendo conto che i suoi occhi al mattino sono ancora più verdi e intensi ed il discorso che ho fatto poco prima sulla sua dolcezza mente dorme precipita in men che non si dica.

«Dove credi di andare?» mi chiede non distogliendo un solo attimo gli occhi dai miei.

«Io... io... beh, io credevo di tornare a casa, ieri non ho avvisato Nina e credo sia impazzita per la preoccupazione» rispondo balbettando e per niente sicura di me e di certo la sua figura piazzatami sopra e i suoi occhi assassini non mi aiutano.

«E pensavi di andare via mentre dormivo, ma soprattutto senza salutarmi?»

«Ma ti ho salutato, cioè ti ho baciato la fronte, non volevo svegliarti... dormivi così bene.»

Nathan, assottiglia gli occhi e se possibile fa aumentare ancora di più il mio battito cardiaco. «Cosa ti fa pensare che un bacio sulla fronte, per me possa essere un saluto come si deve?»dice per poi spostare il suo sguardo sulle mie labbra e mordendosi il suo inferiore, facendo scoppiare la guerra nel mio corpo. Solo Dio sa quanto vorrei morderglielo io in questo momento.

La Voce Del PeccatoWhere stories live. Discover now