Nothing lasts forever but would it be nice to stay together for the night?

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Non dormii per niente quella notte. Avevo un pensiero fisso nella mente, che mi teneva sveglia, che mi faceva impazzire ogni volta che chiudevo gli occhi: era lui.
Zayn era stato più o meno il centro attorno al quale la mia vita si era sviluppata da qualche anno a quella parte, e averlo rivisto non mi faceva dormire.
Controllavo il cellulare di continuo. Ma cosa mi aspettavo? Che mi scrivesse? Che avrebbe dovuto dirmi? Aveva già detto tutto quello che c'era da dire, e fatto tutto quello che c'era da fare.
Mi aveva baciata. Cos'altro potevo volere?
Intanto, però, continuavo a girarmi e a rigirarmi nel letto. Non riuscivo a chiudere occhio; o, meglio, non riuscivo a chiudere occhio senza che il suo viso mi apparisse in mente.
Afferrai il cellulare e sbloccai lo schermo, aprii la nostra chat su whatsapp e digitai: "Non riesco a dormire. Non smetto di pensarti.". Non mi accorsi, però, che lui era online, e selezionai il testo per intero e lo cancellai. Bloccai il cellulare e lo posai accanto a me sul materasso. Mi pentii di non avergli mandato quel messaggio quasi all'istante.
Qualche secondo dopo, però, lo schermo del mio iPhone si illuminò e il mio cuore batté veloce. Lo presi e lessi, c'era un suo messaggio: "Cosa stavi scrivendo? Lo ammetto, ero nella tua chat."
Con quelle parole, non potei evitare di sorridere come una bambina. Perciò mi feci coraggio e gli inviai quel messaggio.
La sua risposta non tardò ad arrivare: "Una volta mi hai detto che le persone di notte sono molto vulnerabili. Cosa ne penserai domani?"
Tra me e me feci un sorriso. "Probabilmente mi odierò per avertelo scritto". Gli scrissi. "Ecco, me ne sono già pentita".
Qualche istante dopo, il mio cellulare iniziò a vibrare: mi stava chiamando. Risposi, a voce bassa: «Dovresti dormire a quest'ora, non credi?»
Lui ridacchiò. «Potrei dire la stessa cosa di te.»
«Come mai mi hai chiamata?»
«Non so... pensavo»
«A cosa?»
«Al fatto che ti ho rivista dopo secoli e che dormi a un piano sotto di me e che io me ne sto qui a letto mentre potrei essere con te» mi rispose e io sono sicura che arrossii.
«Domani abbiamo tutto il giorno per parlare» gli dissi.
Lui mi rispose con un po' di ritardo. «Posso venire da te?»
«Cos- quando?»
«Adesso»
Mi mancò il fiato per un momento. «Non credo che sia una buona idea» ammisi.
«Perché?»
«Beh, sai, io e te, soli, chiusi in una camera da letto...»
Zayn rise. «Capisco quello che vuoi dire. Ti prometto che non farò nulla»
«Zayn, sono io che non posso prometterti nulla» gli risposi.
«Non te ne farò una colpa, tranquilla» disse e io risi.
«Zayn, dicevo sul serio»
«Anche io. Anzi, aspetto proprio che tu faccia qualcosa»
Mi riempii di brividi. «Sai che non posso farlo»
«Sono io che non posso farlo, G. Tu puoi fare tutto quello che vuoi»
«È che non vorrei mai che succedesse a me quello che stai facendo a Gigi.» confessai.
Il suo tono di voce cambiò. «Non mi aspettavo che ti preoccupassi per lei»
«Sono cresciuta anche da questo punto di vista. Non è colpa sua se hai scelto lei... è colpa tua invece» scherzai infine e riuscii a strappargli una risatina.
«Lo so, che ti sembra sbagliato. Il problema è che penso che sia la cosa giusta per me»
Sospirai. «Pensaci meglio. Dormici su. Domani mi darai una risposta. Buonanotte, Zayn.»
«Buonanotte, Georgina» disse e riattaccai.

Not just a singer 2.Where stories live. Discover now