Fuga disperata.

1.3K 65 9
                                    

Dopo aver sentito le sue parole, leggermente ovattate oltre alla porta, i miei occhi si spalancarono rimanendo a fissare il vuoto e spontaneamente persi il controllo delle mie lacrime che mi rigavano il volto bagnando le mie guance rosee.

"Oba-san!! Che stai dicendo?! Non è il momento adatto per fare scherzi!" Busso alla porta con più insistenza, arrossando le mie nocche ululanti dal dolore, non volevo assolutamente che l'unica persona che avevo al mondo sparisca dalla mia vita. Non accetterò mai per nessun motivo di lasciare oba-san andare incontro alla sua morte. Dovrebbe sapere che senza di lei io... Non potrei mai continuare ad andare avanti! Lei era il mio raggio di sole che mi donava energia dalla mattina alla sera e la mia piccola fiammella che mi teneva al caldo di notte. Un tesoro, povero di ricchezza e lussuria, ma ricco di emozioni dalla felicità ai brutti litigi. Lei era la mia bussola che mi indicava sempre da che parte dovevo andare e se scomparisse io non avrei la più pallida idea in che direzione dovrei andare. Sarò totalmente persa, senza nessuna persona per cui valeva la pena di fare dei sacrifici e senza qualcuno a cui possa almeno volere bene. In quale posto dovrei andare in questo sudicio mondo dove tutti mi detestano? Ovunque io vada, non troverò mai la serenità con cui venivo accolta in questa piccola casa, nessun profumo sarà uguale alle deliziose cenette che mi preparava lei e soprattutto, nessuna persona sarà mai gentile quanto oba-san. Le prometterei l'impossibile, ora che comprendo che forse non la rivedrò mai più, le chiederei in ginocchio il perdono per tutti i miei stupidi errori, l'abbraccerei ancora un'ultima volta prima che lei voli fra le stelle. Oba-san era sempre stata molto testarda, sapevo che non mi avrebbe mai aperto questa porta.

"Tesoro... Questo è il mio ultimo desiderio... Non avere rimpianti se tu scapperai lasciandomi qui, oramai per te è il tuo tempo di aprire un nuovo capitolo nella tua vita e realizzare tutti i tuoi sogni, e per me invece... Non resterà altro che dileguarmi da questa epoca, di cui oramai, sono solo uno sporco scarto, ma non ti preoccupare io veglierò su di te dai cieli. (T/n)... Io mi sacrificherò per un tuo futuro migliore. Più avanti ti assicuro che anche se dovessi perderti nelle tempeste, persino se dovessi percorrere dalla cima a fondo gli inferi... Ci saranno persone che ti vorranno bene, in questo mondo non esiste una singola persona che possa essere condannata alla totale solitudine, anche se sei speciale qualcuno ti saprà accettare così come sei perché sei umana, ti chiedo di continuare a vivere, di conoscere te stessa e questo mondo!" Sussurrò l'anziana dalla sua bocca, allontanandosi dalla porta e scese adagio dalle scale, ignorando i continui pianti disperati della fanciulla. Nonostante la sua schiena ridotta male e le sue gambe fragili come un sottile strato di vetro, lei continuava a calare i gradini con totale serenità. Aveva una promessa da mantenere, ovvero quella di assicurarsi che in ogni modo la sua adorata nipotina viva felice scoprendo da sola il significato della sua esitenza. Tutti in questo mondo erano nati con un motivo ben preciso, fu già stato tutto prescritto nel destino dal momento preciso in cui ognuno di noi siamo venuti alla luce. Ma secondo l'anziana alcune persone erano speciali, proprio perché è il cielo a sceglierli, ma questa verità per ora deve essere nascosta alla sua nipote, se il mondo scoprisse che gente come lei è ancora in vita, la sua piccola anemone, il fiore della delicatezza e fragilità, sarà come spazzato via dal vento disperdendo via i suoi petali dai colori vistosi e vivaci che in pochi raccoglieranno per farle vedere la luce del sole.
Appena i suoi piedi aderirono con il pavimento del salotto, l'anziana prese in mano il suo bastone da passeggio, appoggiando un palmo della mano sopra il dorso dell'altra, sforzandosi di non perdersi in lacrime inutili, non si doveva far sconfiggere dalla dolorosa morsa della morte.

Neanche il tempo per ammirare un'ultima volta la sua cara dimora e far proiettare nella sua mente tutti i suoi ricordi come una vecchia filmina, che la porta si spalancò con violenza sbattendo sulla parete incrinandola. Un uomo si insediò nella casa avanzando con passi lenti, facendo rieccheggiare il suono dei suoi passi in tutto il salotto, e afferrò la sua pistola avvolta in una benda legata attorno ai suoi fianchi. Un ghigno fragoroso a stenti venne intrattenuto da quelle labbra circondate da una folta peluria corvina e gli occhi dello sconosciuto si agganciarono direttamente sulla povera vecchia, priva di peccati e colpe, che davanti alla figura virile non dimostrò neanche un briciolo di emozione nei suoi occhi, continuado a esaminarlo per cercare di capire cosa volesse da lei questo estraneo.

Il Filo Rosso Del Destino- Shanks x Reader. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora