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Una settimana, una settimana che non parlo con Harry, ho cercato molte volte di chiarire la situazione ma lui non ha voluto sentirmi e tanto meno parlarmi, è una settimana che non mi cerca, una settimana che non mi aspetta per andare a scuola insieme, una settimana che non mi rivolge un "ciao" , una settimana senza di lui, e tutto questo perché ho detto ai miei amici di noi, ma loro sono gli unici con cui io parlo e tra l'altro sanno poco e niente, in realtà non hanno voluto sapere proprio niente.

Vivo la mia vita più fuori casa che all'interno, esco sempre con i miei due migliori amici, e con Harry non ci si incontra neanche per i corridoi di scuola.

Oggi è lunedì si inizia una nuova settimana di scuola, tra poco arriva Natale e andrò da mia madre a New York, volevo portare con me Harry per farlo conoscere a mia madre, in questa settimana ho parlato molto di lui e lei vuole a tutti costi conoscerlo, ma non gli ho parlato della nostra litigata, quindi a tal proposito dovrò trovare una buona scusa per l'assenza di Harry, purtroppo sono stato costretto a dirgli che sarebbe venuto altrimenti non me l'avrei più scrollata da dosso.

***

Arrivo all'università con 10 minuti di ritardo, immerso nei miei pensieri, ho superato il cancello e mi sono ritrovato nel centro di Boston non volendo.

Parcheggio nel cortile del carcere, sopratutto inizio settimana è pesante, dopo il week-end è sempre difficile riprendere la settimana scolastica.

Non c'è nessuno fuori scuola apparte Maria, aspetta Maria, cosa ci fa fuori scuola?dovrebbe stare in classe è tardi, decido di non fermarmi e continuare per la mia strada, se mi fermo rischierei di tenerla attaccata come una cozza al culo e fare tardi alla lezione che tra l'altro sono con un quarto d'ora di ritardo, un ritardo sul registro non me lo toglie nessuno.

"Louis.." sento la voce di Maria perforarmi i timpani per quanto forte abbia urlato.

Mi giro, e la noto, indossa un pantaloncino corto a vita alta, mettendo in risalto le sue forme perfette, si perfette anche se sono gay so riconoscere un bel corpo, e nonostante lei sia una ragazza facile che la dà a tutti, non posso non ammettere che è davvero una bella ragazza.

"Maria" 

"aiutami ti prego" mi avvicino a lei e ha gli occhi rossi e le occhiaie, sembra quasi che sia drogata

"tutto bene ?" Maria inizia a dondolarsi, "non mi sento bene, vedo tutto sfocato, Louis mi gira la testa", sento che sta per crollare, così la prendo dai fianchi e la sollevo prima che cada al suolo, noto una bustina sul muretto con della polvere bianca 

"perché l'hai fatto?ma sei pazza?" la rimprovero, ma so perfettamente che non mi sta prestando attenzione, sembra che si trovi in un mondo tutto suo parallelo al nostro.

La prendo dai fianchi, mi appoggia un braccio sulla spalla "dai andiamo, ti porto in ospedale" mi volto verso di lei e vedo che ha gli occhi dilatati e le pupille rivolte verso l'alto, "Maria sveglia, Maria.." le do delle pacche sulla guancia, ma senza risultato le sue palpebre lentamente si chiudono, le mani mi tremano, l'appoggio a terra e prendo il telefono con le mani che mi tremano, riesco a sbloccarlo e chiamo l'ambulanza che subito rispondono "vi prego fate presto alla State University " chiudo la chiamata, poco dopo,l'ambulanza, i medici scendono con una barrella, si avvicinano alla ragazza ormai inerme, distesa per terra e la sollevano su una barella e la trasportano nel veicolo.

Compongo il primo numero in rubrica, e chiamo, dopo poco mi risponde Shawn "amico tutto bene?" 

"no non va niente bene, sto andando in ospedale" la voce mi trema, non mi sono mai trovato in queste situazioni.

"ti sei fatto male?" che idiota

"se mi ero fatto male, pensi che ti avrei chiamato?"

"bhe si per un aiuto" 

"ma quanto puoi essere idiota? sto andando in ospedale perchè Maria è svenuta tra le mie braccia"

"amico sei diventato etero?"

"potresti fare meno lo stronzo ed evitare stronzate?non vengo a scuola", stacco la chiamata, come può anche in questi casi, dire stupidaggini.

***

Arrivo in ospedale con un pò di ritardo per il traffico, mi avvicino al bancone dove c'è un infermiera, "chi cerca?" ha i capelli raccolti in uno chignon un vestito blu cobalto stretto con il camice addosso, dove si intravede la sua scollatura prorompente, "la ragazza che è stata appena portata in soccorso" , "devi andare al pronto soccorso, si trova al lato opposto" mi spiega la signorina che dal cartellino sembra chiamarsi Katie "grazie Katie" la donna mi guarda stupita, sicuramente si starà chiedendo come io la conosca.

incontro un infermiere "mi scusi cerco la ragazza che è appena arrivata in soccorso"

"la stanno visitando in questa stanza" mi indica la stanza alla mia destra, entro e vedo Maria circondata dai dottori, ha ancora gli occhi chiusi, ed è intubata, ma cosa cazzo succede? 

"mi scusi dottore, sono io che ho chiamato cos'ha?" 

"la ragazza ha fatto abuso di droghe"

"questo lo sapevo anche io ma cos'ha?" inizia già a rompermi, perchè non mi dice che cazzo ha e la facciamo finita?

"è un parente?" mi domanda

"no un suo amico, l'ho vista fuori scuola e mi è scivolata tra le mani, così ho chiamato voi, potreste dirmi cos'ha ?"

"la ragazza è in coma, ha avuto un collasso"

"si riprenderà?" non ci capisco più nulla

"se non si sveglia entro 24h dovremmo aspettare, mi dispiace" come sono freddi questi dottori, non hanno neanche un pò di tatto, subito dicono sta in coma, senza spiegarsi nei dettagli, odio quando fanno cosi.

Entro nella sua stanza e le prendo la mano, vederla lì inerme su quel lettino con tutti quei fili attaccati addosso, con un tubo in bocca per respirare e una macchinetta al lato, con il battito cardiaco, sembra tutto nella norma. per ora!

"Maria perché ti fai del male?" dico più a me stesso che a lei, mi dispiace vederla in queste condizione, ma cosa gli è saltato in mente, quella schifezza ti fotte il cervello.

***

Non conosco i suoi genitori, non conosco nessuno, così chiamo a Tom che mi risponde subito dopo pochi squilli, gli racconto quello che è successo e dello stato di Maria, gli chiedo di avvisare i suoi genitori e dopo un lungo silenzio mi ringrazia.

in realtà l'avrei fatto per chiunque, io e Maria non siamo grandi amici, in realtà non ci cachiamo neanche di striscio, siamo estranei, ma in quel momento ho sentito il suo bisogno di aiuto e mi sono recato, e quando l'ho vista scivolare tra le mie braccia, non ci ho capito più niente.

Spero solo che si riprenderà presto, è ancora giovane, e ha ancora una vita da vivere.

***

Torno a casa verso le 11.00 e in casa non c'è nessuno, ho lasciato un messaggio ai ragazzi con dicendo che sarei tornato a casa, e che ci saremmo visti stasera.


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