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Quando Gerard decise di alzarsi erano ormai le 1:30 del pomeriggio.
Alle due iniziava il suo turno di lavoro nel piccolo negozietto vicino casa e doveva muoversi se non voleva essere licenziato.

Stava per uscire quando la porta si aprì un secondo prima che riuscisse a farlo lui ed entró Mikey, di ritorno da scuola.

-Il mio turno inizia alle 6- si limitó a dire facendosi da parte per far uscire Gerard.

Al maggiore dispiaceva far lavorare il fratello di 16 anni, anche se avevano solo un anno di differenza, ma era l'unico modo per sopravvivere.
Vivevano grazie a quei soldi e a quelli che portava loro padre.
Quel bastardo se ne era andato 15 anni prima, lasciando la moglie a crescere i due figli. Moglie che era uscita completamente di testa e che si era dato all'alcol lasciando i due a cavarsela da soli.

Prima di entrare in negozio Gerard si concesse peró di riprovare a chiamare Frank ma ancora niente. Il ragazzo non rispondeva.
Ma lui aveva bisogno del suo ragazzo in quel momento.
Sentiva di star per esplodere da un momento all'altro.

Quando tornó a casa dal suo turno erano le 5:30 e Mikey era già pronto ad uscire.

-Ci vediamo stasera. Il cibo é in frigo. Cerca di non arrabbiarti con nostra madre-
Gerard rispose con un cenno del capo.
Troppo stanco per poter far altro si lasció cadere sullo sporco divano del salotto e, dopo pochi minuti, si addormentó. 

-Stronzo- disse prima di baciarlo.
Stavano ridendo entrambi quando si separarono.
Era un anno che stavano insieme ma si conoscevano da sempre. Gerard non riusciva a ricordarsi un momento importante della sua vita senza Frank Iero al suo fianco.

-Frank sto per chiederti una cosa estremamente fuori di testa-
Lo avvertí guardandolo negli occhi.
Il più piccolo annui leggermente per poi fargli cenno di continuare

-Vuoi sposarmi?-
Appena vide lo sgomento sul volto del più piccolo si affrettó a continuare
-Non intendo ora! Tra qualche anno, quando saremo entrambi maggiorenni e potremmo permetterci di andare a vivere insieme.
Allora?-
Chiese, nervoso

Il più piccolo spostó lo sguardo leggermente alla destra di Gerard
-Gee...-

Quando Donna, sua madre, lo svegliò stava urlando, come la notte precedente.
Per la prima volta dopo tanto tempo gli occhi della madre sembravano scuri per la preoccupazione e non vacui per l'alcol.

-Va tutto bene, mangiamo okay?-
Le disse prima di andare in cucina a prendere il cibo cucinato dal fratello e portarlo in salotto.

Quando Mikey tornó a casa, alle 8 di sera. Trovó il fratello e la madre a mangiare in silenzio sul divano, la televisione accesa ma ignorata da entrambi.

Si limitó a un veloce saluto con la mano per poi sparire in camera a cambiarsi. Quando tornó Gerard non era più li.
Uscí nella piccola striscia di erba che circondava la loro decadente casa.
Gerard era lì, a fumare, il telefono schiacciato contro l'orecchio.
Si avvicinó lentamente.

-Che fai?- gli chiese, sperando di sbagliarsi. Pultroppo il fratello confermó la sua idea, quando sussuró un "Frank" appena udibile.

-Gee...-
-Non mi chiamarmi cosí! -  ringhió il maggiore, chiudendo finalmente la chiamata.
Mikey si diede dello stupido, solo Frank lo chiamava cosí.
-Scusa- sussuró prima di rientrare e chiudersi la porta alle spalle.

Quella sera Gerard ci mise di più ad addormentarsi.
Appena coricato la sua testa aveva cominciato a pensare ininterrottamente a Frank. Perché non gli rispondeva? Perché se ne era andato? Come faceva a riportarlo al suo fianco?

Pultroppo, i pensieri su Frank lo seguirono anche nei suoi sogni.

-Gee...-
Frank sembrava spaventato, cosí Gerard gli afferró  saldamente le spalle, avvicinandolo a se.
-Cosa succede? Tutto bene? Guarda che se non vuoi rispondere o...-
Provó a tranquillizzarlo ma venne interrotto da una voce diversa, alle sue spalle e quando si giró finalmente capì cosa aveva spaventato Frank.

-Allora piccoletto, il tuo ragazzo ti ha fatto una domanda!- disse uno dei due uomini che stavano fermi appoggiati contro un muro a pochi metri dai due.
Gerard si chiese come avevano fatto a non sentirli.
Senza nemmeno rendersene conto, spinse leggermente Frank dietro di , come per proteggerlo, anche se sapeva che era inutile. Erano il doppio di lui.

-Che fai non rispondi?!- chiese l'altro, aveva il volto coperto dal cappuccio della felpa, al contrario del primo.

Frank strinse con forza la mano del suo ragazzo, terrorizzato.
-! Si Gee voglio sposarti!-

I due scoppiarolo a ridere, provocando un incontrollata ira in Gerard.

- può sapere cosa cazzo volete?-

-Come Gerard, non mi riconosci?-
Chiese quello con il cappuccio, decidendosi una volta per tutte a scoprirsi il volto.
A quel punto, Gerard si diede dell'idiota da solo.
Era il suo spacciatore.

-Vuoi sapere cosa vogliamo? I nostri soldi-

Questa volta, al suo risveglio trovó Mikey.
-Tutto bene?-
Gli chiese passandogli un bicchiere di acqua. Si era svegliato urlando anche questa volta.

-No, ho bisogno di parlare con Frank-
A quel punto Mikey fece un passo indietro, ritirando la mano che aveva appoggiato sulla spalla del fratello, come scottato.

-Torno subito, devo fare una cosa-
-Alle...- Gerard lanció uno sguardo all'orologio, per poi riportare la sua attenzione sul fratello, un sopracciglio alzato
-...cinque del mattino?-

-Gia- si limitó a rispondere.

Mikey uscí in fretta dalla camera del fratello per poi chiudersi nella sua e accendere il telefono. La situazione era disperata e gli rimaneva solo una persona a cui chiedere aiuto.
Rispose solo al sesto squillo.
-Mikey ma che...-
-I problemi con Gerard sono peggiorati.  O fai qualcosa o chiamo qualcuno io-
-Okay arrivo domani-
-Ciao, padre- disse l'ultima parola con tono sprezzante, per poi lasciarsi cadere sul letto, privo di forze.

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