Capitolo 7

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Sometimes you just need to follow your heart to make decisions. Is it going to be absolutely wrong, stupid, silly or painful? Maybe, but at least you did something.

Mancano ancora tre giorni, prima di iniziare ufficialmente la mia nuova vita qui. Devo assolutamente trovare una casa, che nelle quattro settimane scarse che ho ancora a disposizione in albergo, arrederò per renderla mia e poterci iniziare a vivere. Per il momento l'appartamento a Brooklyn non mi dispiace, ma non mi ha convinta del tutto. Perciò girerò tutte le agenzie immobiliari di New York se sarà necessario, ma troverò quello che cerco. Niente mi fermerà, non a caso mi chiamano Sofia l'uragano.

Sono nella mia stanza ad osservare tutti i fogli sparsi sul letto. Li riordino, o almeno ci provo, mettendo nella borsa quelli che mi serviranno in questa lunga giornata. Lego i miei capelli mossi in una piccola coda, indosso una camicia color panna con un pantalone nero, una scarpa stringata in vernice nera, prendo la mia Liujo bag rosso, un trench dello stesso colore ed esco. Scendo nella sala da pranzo, da cui mi allontano dopo una colazione veloce.

Seguendo la mia "infallibile" tabella di marcia, giungo alla mia prima destinazione: la banca.

Ho compilato quella montagna di fogli che mi avevano consegnato il primo giorno e, orgogliosa di me, li consegno alla signora di fronte, certa di aver portato a termine il primo punto della mia "To do list" di oggi.

- Miss Verli. You have to fill in these sheets to complete the transaction. You have to come back in two days and then we'll have finished- dice la donna, non molto giovane, seduta dietro alla scrivania, porgendomi un altro plico di fogli, per appesantire un po' la mia borsa che pare già un macigno.

- Thank you- affermo cordialmente stringendole la mano, prima di uscire. Io non so com'è possibile, ma qui tutti gli edifici che ospitano banche, grandi agenzie immobiliari, o studi di avvocati, sono dei grattacieli enormi, luminosi, imponenti. Hanno il potere di farti sentire una formica. So che qui è tutto formato xl, ma vedere ogni tanto qualche palazzo più piccolo ed un po' meno alto è un sollievo, per sentirmi più a mio agio.

Attraversare la strada qui significa rischiare la vita costantemente. Se non ti guardi intorno almeno seimila volte prima di mettere un piede sulla strada, rischi di essere spiaccicato come un moscerino. Fortunatamente vivere a Firenze, che in Italia è una grande città, mi ha aiutata, anche se qui sembro ancora una pivellina.

La prima agenzia non mi porta a nulla, così come la seconda. Sconsolata, imbocco nuovamente il sottopasso della metro e, dopo tre fermate scendo. L'indirizzo dell'agenzia non è molto lontano da qui, impiego solo pochi minuti per arrivarci. Davanti all'ingresso, un istante prima di spingere la porta,"non tirare, mi raccomando Sofia, non fare figuracce ancora prima di entrare", sospiro ed incrocio le dita che sia la volta buona.

- Hello. Do you need any help?- domanda un signore distinto di mezza età, ma ancora piuttosto giovanile, con delle scarpe da ginnastica molto sportive ai piedi, che però vanno perfettamente d'accordo con i jeans e la polo azzurra che completano il suo look.

Gli spiego la mia situazione e il progetto che ho in testa, cioè un piccolo appartamento, non troppo lontano dal centro e nemmeno dalla sede di lavoro, il cui prezzo non sia uno sproposito totale. E a quanto pare in questa giornata che sembrava partita col piede sbagliato, qualche gioia, piccola, ma pur sempre meglio di niente, si fa vedere. Mi propone un trilocale, che dalle foto pare non essere affatto male.

Tutta una questione di chimicaWhere stories live. Discover now