Capitolo 4 - Verità

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[FLASHBACK]

Hermione era appena arrivata alla Torre di Astronomia, ma era sola.

Quella mattina aveva dato appuntamento a Ron, mandandogli un bigliettino su cui c'era scritto di incontrarla alla Torre alle 16:00.

Guardò l'orologio: segnava le 16:01. Alzò gli occhi al cielo, anche se non ne aveva motivo. Ron era praticamente sempre in ritardo e un minuto non cambiava le cose.

Anche se doveva studiare Pozioni.

Stava pensando a cosa dirgli quando intravide la sua testa rossa. I suoi occhi si illuminarono, come tutte le volte che lo vedeva, del resto:

"Hey, 'Mione...", la salutò lui, con un abbraccio freddo, ma che la fece arrossire lo stesso.

Era ormai da due anni che si era invaghita di Ronald Weasley, ma era sicura di non essere ricambiata, perciò non gliel'aveva mai detto.

Aveva subito ripiegato su Viktor Krum, il Cercatore più bravo del mondo e Campione del Torneo della scuola di Durmstrang, il quale aveva mostrato delle attenzioni verso di lei e tutto sommato le piaceva, anche se segretamente sperava che arrivasse Ron.

Quanto a lui... beh... pensava solamente a lei. Ogni volta che faceva i compiti, che faceva colazione, che giocava a Quidditch pensava ad Hermione. Quando la vedeva con Viktor voleva sempre andare lì, dare un pugno a lui e confessare tutto alla ragazza.

Ma lei, ovviamente, non lo sapeva.

"Ciao Ron."

"Come mai mi hai mandato quel gufo? Di cosa dobbiamo parlare? Viene anche Harry?", chiese il rosso curioso. Hermione assunse l'espressione tipica di quando non si sa cosa dire. Optò per il vago, tanto gli avrebbe spiegato tutto di lì a pochi istanti.

"Insomma... ecco... no, Harry non viene perché... volevo parlarti proprio di lui."

Ron si accigliò, ma si fidava della sua migliore amica:

"Ma... perché vuoi parlare di lui? Sì, insomma, è un po' strano e assente ultimamente ma..."

Per la seconda volta in cinque minuti, Hermione alzò gli occhi al cielo per via del ragazzo e si mise una mano sulla fronte corrucciata:

"Ronald, è proprio questo il punto! Anche tu hai notato che ha qualcosa di strano...", s'interruppe, cercando le parole da usare, "Insomma, sono preoccupata."

Involontariamente si era lasciata andare, era diventata quasi isterica: teneva moltissimo a Harry e ogni volta che lo vedeva giù di corda si preoccupava.

Ron la abbracciò e iniziò a sussurrarle all'orecchio, cosa che sapeva benissimo essere in grado di calmarla:

"Hermione... stai tranquilla. C'è la prima prova del Torneo tra una settimana, è probabile che sia agitato per questo."

La ragazza alzò gli occhi per fissarli in quelli del rosso:

"No, sono certa che ci sia sotto qualcos'altro. Pensaci, quante ne ha passate prima di questo? Insomma, ha combattuto contro Voldemort, contro un Basilisco, ha salvato me, Ginny e tanti altri. Per quanto sia strano è fatto così: non è mai teso quando rischia la vita."

Hermione aveva ragione e in quel momento Ron se ne stava rendendo conto. Il loro migliore amico era la persona con più calma e sangue freddo che conoscevano, soprattutto quando si trovava in situazioni pericolose.

L'ho fatto per te ~ DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora