Capitolo 12 - Cambi

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"Sono finalmente riuscito a liberarmi! Vieni da Madama Rosmerta oggi pomeriggio? Ti aspetto verso le 16.00
A.Z"

Draco ripiegò il bigliettino che Augustus Zaneway gli aveva mandato con un sospiro di sollievo. Finalmente il ragazzo si era deciso a contattarlo per passare un po' di tempo insieme! Era da molto che non lo vedeva: non lo incontrava nei corridoi, durante i pasti era sempre nascosto nella sua cerchia di amici e a lezione, l'unica che condivideva insieme a Draco, non si sedeva mai accanto a lui.

Felice come non mai, finì in fretta e furia di fare i compiti per il giorno dopo, si mise scarpe, giacca e cappello e partì per Hogsmeade.

Appena fu davanti al pub in cui Augustus gli aveva dato appuntamento, controllò l'orologio e vide che erano esattamente le 16 in punto. Entrò e riconobbe subito la chioma di ricci fulvi del suo amico:

"Ciao Dray! Da quanto tempo!", lo abbracciò felice.

"Hey Gus! Insomma... da un po'! Non mi hai più detto nulla!", lo salutò il biondo, leggermente spazientito dal suo recente comportamento.

Il Corvonero scrollò le spalle e assunse un'espressione di scusa:

"Perdonami, ma ci hanno tartassati di compiti e non sono riuscito ad uscire per un pezzo!", si scusò, per poi cambiare subito argomento, "Ma dimmi di te! Mi hanno detto che hai fatto parte della Seconda Prova del Torneo! Che cosa hai dovuto fare?".

"La storia è molto lunga."

"Posso sentirla? Purtroppo me la sono persa: stavo studiando.", concluse, alzando gli occhi al cielo.

Draco capì che l'amico non avrebbe ceduto, così si rassegnò a raccontargli tutto:

"Insomma... non so se conosci, ma presuppongo di sì, un ragazzo Grifondoro di nome Harry Potter."

"Hey dove credi che viva? Ovvio che lo conosco! Ha salvato la scuola tutti gli anni. È anche uno dei Campioni, mi sembra.", replicò Augustus con una punta di risentimento e invidia che al Serpeverde non passò inosservata.

"Esatto. Ero insieme ad altre tre ragazze: Piton ci ha portato al Lago Nero, che era il luogo della sfida, ci ha fatto un'incantesimo per sopravvivere sott'acqua e ci ha legati ad una corda per tenerci attaccati al suolo. I Campioni dovevano salvare uno di noi: Harry ha salvato me."

"Ah... ho capito. Ma come mai proprio tu?", chiese Augustus, non capiva.

Già. Perché proprio lui? Era la domanda che si stava ponendo dal momento in cui era riemerso dall'acqua. Insomma: Diggory aveva dovuto salvare la sua ragazza, la Delacour sua sorella...

Erano tutte persone molto importanti per loro. Draco si sarebbe aspettato per Harry qualcuno come Ron o Dean.

"Non lo so... Silente ha detto che eravamo i "tesori" dei Campioni quindi..."

"...suppongo che tu sia molto importante per Harry.", finì la frase Augustus per lui, "Eppure non me ne avevi mai parlato...", aggiunse.

Draco non riusciva a capire se l'amico stesse cercando di tirargli fuori qualcosa o fosse solamente curioso. In ogni caso, sapeva che non avrebbe mai rivelato nulla, per cui si sarebbe sentito sicuro in ogni caso.

"Infatti non siamo sempre stati amici, anzi ci odiavamo proprio. Un mese fa, circa, ho dovuto iniziare un "lavoro" con lui che sarebbe stato impossibile da mandare avanti se non avessimo stretto una tregua. Alla fine siamo diventati molto amici."

Augustus annuì e cambiò di nuovo argomento:

"E con Theo? Come la situazione?"

Il Serpeverde scrollò le spalle, quasi come se fosse annoiato:

"Non mi parla, non mi guarda, non mi saluta... Ho iniziato a pensare che non avrò mai nessuna chance!", obiettò ridendo, "Paradossalmente sto passando più tempo con Harry che con i miei compagni di stanza! Insomma... Harry è interessante.", concluse, senza effettivamente dare una fine al suo discorso insensato solamente per l'ultima frase.

A quel punto Augustus, che con la sua mente sveglia da Corvonero aveva già capito tutto, escogitò una piccola idea.

La fortuna volle che Draco avesse la schiena rivolta contro l'entrata del pub, quindi non poteva vedere chi entrava e usciva. Per questo, il rosso si posizionò in modo da poter oltrepassare l'amico con lo sguardo, facendo finta di notare qualcuno che, proprio in quel momento, stava entrando:

"Ehm Dray... penso che Harry Potter stia entrando dalla porta del pub.", gingillò, ridendo tra i baffi.

A quell'affermazione, il viso dai tratti angelici di Malfoy diventò dello stesso colore dei capelli del suo amico Weasley, si passò una mano tra i capelli color platino e fece un respiro profondo. Subito dopo, portò le spalle all'indietro e posizionò la caviglia destra sul ginocchio sinistro.

Bingo.

"Merlino, se sei innamorato!", lo prese in giro il Corvonero, senza smettere di ridere, "Non c'è nessuno, idiota! Ti sto prendendo in giro!"

"Innamorato? Di Potter? Ma come ti viene in mente?", rise istericamente Draco, cambiando posizione e ritornando a quella rilassata di prima, sebbene fosse molto nervoso.

"Quando ho detto che stava entrando Harry Potter, ti sei comportato come se stessi per ricevere il Papa! Draco, non mi stancherò mai di dirtelo: per me sei un libro aperto. Mi è davvero facile capire se sei innamorato o no, e fidati: tu sei innamorato di Harry.", spiegò.

Draco era a bocca aperta. Ormai aveva capito che Augustus era incredibile nel leggere il linguaggio del corpo di una persona, se stava mentendo, se era nervosa oppure se stava cercando di nascondergli qualcosa, ma rimaneva sempre stupito da questa sua capacità che lui giudicava incredibilmente utile.

Per la seconda volta il suo viso divenne rosso pomodoro, mentre cercava invano di negare i suoi sentimenti, senza ovviamente riuscirci:

"Gus... comunque lui non mi ricambierà mai.", constatò con un tono quasi disperato, finalmente arrendendosi all'evidente ragione dell'amico.

"C'è il Ballo del Ceppo la settimana prossima. Chi pensi di invitare?", disse, per poi fare una piccola pausa, "Potresti invitare Harry.", aggiunse, senza celare un sorrisetto

"Sì, certo! Che bella idea! Per poi far capire a tutti che sono gay!", ribatté Draco spazientito.

"Pensi di andarci con una ragazza?"

"Mi sembra ovvio che ci andrò con una ragazza, Zaneway! Tanto non farò fatica a trovarne una che voglia venire con me."

"Fammi indovinare: il tuo secondo nome è 'modestia', giusto?"

"Non fa ridere. Tu con chi ci vai?"

"Con una ragazza sicuramente.", rise sotto i baffi, facendo alzare gli occhi al cielo a Draco, "Quale... ecco... non lo so ancora."

Il Serpeverde annuì e poi prese parola:

"Penso che ci andrò con la Parkinson. Lei stravede per me!", sputò fra i denti, accentuando soprattutto il verbo dell'ultima frase.

"Ammettilo, Malfoy. Ti piacerebbe andarci con Potter!", scherzò Augustus, per ribaltare la situazione, beccandosi una gomitata nelle costole dall'amico.

Continuarono così fino a tardo pomeriggio; passate le 18:20 decisero che era meglio tornare verso il castello perché avrebbero cenato di lì a poco.

Prima che Augustus entrasse nel dormitorio, fermò Draco, che stava già partendo per andare dai Serpeverde:

"Ehm... Draco?"

Si voltò con espressione interrogativa:

"Sì?"

Il rosso fece una piccola pausa e poi le sue labbra si aprirono in un sorriso luminoso:

"Mi raccomando: vai a conquistare Harry Potter! E giuro che se durante il Ballo mi vieni a cercare ti taglio i capelli!", lo minacciò scherzosamente, con il dito indice puntato verso di lui.

Il Serpeverde gli fece l'occhiolino di rimando e sussurrò:

"Lo farò."

L'ho fatto per te ~ DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora