"Perchè sei tu?", aveva pensato Draco, disperato.
Aveva riconosciuto subito i suoi capelli scuri perennemente spettinati, i suoi occhi brillanti di colore verde smeraldo e gli occhiali rotondi che li incorniciavano.
"Siediti.", gli intimò Potter all'improvviso, facendogli distogliere lo sguardo dalla sua figura esile. Anche se il biondo non aveva intenzione di seguire i suoi ordini, non trovò nulla di meglio da fare per cui lo assecondò.
"E così tu sei...", iniziò il corvino, ma Draco non lo fece finire.
"Sì, razza di idiota, sono gay! E adesso tu lo sai, MA NON DOVEVI SAPERLO! Perciò tieni a mente che non farò UN EMERITO CAZZO per te, siamo intesi?!", sbottò.
Vide che la sua arrabbiatura ebbe l'effetto desiderato, perché Harry portò il suo baricentro leggermente all'indietro come per mantenere una distanza di sicurezza e difendersi nel caso Draco avesse deciso di mollargli un pugno:
"Beh, Malfoy, non so se te ne sei reso conto, ma io e te siamo sulla stessa barca! Tutti e due abbiamo un segreto e abbiamo scoperto che è lo stesso, ma per tutti e due l'altro è la persona di cui ci fidiamo di meno e a cui non andremmo mai a raccontare i nostri segreti. Secondo me non ti conviene dire in giro di me; ricordati che potrei fare la stessa cosa.", disse, senza staccare gli occhi verdi dai suoi color ghiaccio.
Non aveva tutti i torti, ma Draco non aveva mai avuto intenzione di divulgare le sue preferenze. Dopotutto, l'aveva capito subito che sarebbe stato solo controproducente.
"L'avevo già capito da solo, genio, e non dirò nulla. Però..."
"SALUTE, RAGAZZI!"
Entrambi si spaventarono non poco quando udirono quella voce improvvisa alle loro spalle. Si trovarono davanti la lunga barba del loro Preside, il quale stava sorseggiando tranquillamente un sorbetto al limone:
"Avete parlato?"
Harry era decisamente incerto su cosa dire a Silente, ma un cenno del capo piuttosto esplicito di Draco gli chiarì le idee:
"Sì, professore... Direi che siamo d'accordo, però abbiamo molti impegni quindi non so se..."
"Oh, ma signor Potter! Che problema c'è?".
Detto ciò, il vecchio mago si alzò scattando e si diresse verso la scrivania. Rovistò in un cassetto per cercare qualcosa e, quando lo trovò, alzò il dito indice verso il soffitto, mentre con l'altra mano afferrò ciò che gli serviva.
Gli sguardi dei due ragazzi seguivano i suoi movimenti, scambiandosi ogni tanto occhiate incredule. Videro Silente venire verso di loro con un quaderno e una penna
"Oh no... Cosa fa adesso?!", si chiese Harry, che stava visibilmente sudando freddo.
"Ragazzi, venite qui!", li richiamò il mago, "Ora stileremo il vostro orario, in modo che voi possiate incontrarvi e parlare. Dunque signor Potter... dimmi i tuoi programmi scolastici."
Harry prese un respiro profondo e poi parlò:
"Beh... il lunedì, il mercoledì e il venerdì ho allenamento di Quidditch dalle 17 alle 19.30... Ho sempre molti compiti da fare il mercoledì per il giovedì..."
"Però il martedì e il giovedì sei libero, giusto?"
"Ehm... sì.", rispose il corvino, titubante. Silente annotò qualcosa sul quaderno e, successivamente, si rivolse a Draco:
"E tu, signor Malfoy?"
"Anch'io ho allenamento di Quidditch il lunedì, il mercoledì e il venerdì ma dalle 15:30 alle 17. Il giovedì io e Potter abbiamo più o meno le stesse materie, per cui anch'io devo studiare molto."
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L'ho fatto per te ~ Drarry
FanfictionHarry James Potter è uno dei campioni del Torneo TreMaghi e non ha tempo di pensare ad altro. Tuttavia, in lui si fa strada una consapevolezza che lui vuole reprimere: quella di essere attratto dai ragazzi, in particolare da Dean Thomas. Draco Luci...