Capitolo 8 - Leggerezza

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"Ron, svegliati. Guarda che la prossima partita di Quidditch è contro Serpeverde."

Harry stava cercando disperatamente di risvegliare Ron dal suo torpore per andare agli allenamenti di Quidditch; ormai le aveva provate tutte.

Aveva veramente bisogno di volare un po' ': il giorno prima era stato davvero orribile per lui e aveva voglia di svagarsi facendo qualche giravolta sulla sua Firebolt.

Ma Ron non si svegliava...

"Dai Ron!! Dobbiamo andare al campo! Vuoi pararli i rigori di Marcus Flint o no?"

"Haarreeh... non vogl... ioo... an..dare...", disse il rosso con voce assonnata.

Era quasi sveglio. Dai, forse ce la stava facendo:

"Vuoi che Hermione ti veda come un perdente?".

Sapeva che avrebbe sempre ottenuto ciò che voleva quando tirava in ballo Hermione. Harry era conscio che i suoi migliori amici si piacevano, e lui non vedeva l'ora che lo scoprissero. Anche se era stato solo Ron a dirgli, qualche settimana fa, che era innamorato della riccia, lui aveva capito che anche lei avrebbe voluto qualcosa di più che una semplice amicizia.

"Noooo!! Harry, vado subito!", esclamò il rosso, che era già scattato in piedi con una velocità disumana.

Harry iniziò a ridere di gusto, senza interrompersi alle occhiate di fuoco lanciate dall'amico.

Ron, come una furia, corse verso l'armadio di frassino e ne tirò fuori un borsone blu elettrico mezzo rotto con la scritta "Ronald Weasley" e la sua tuta da Quidditch rossa e oro. Sbatté il borsone sul letto e ci infilò la tuta, poi andò a cercare il resto sparendo in altre stanze.

Harry lo seguiva con lo sguardo, quando era presente, e cercava di non scoppiare a ridere. Al suo ritorno, aveva le scarpe, la mazza, il casco e una bottiglia d'acqua in mano, li buttò alla rinfusa nel borsone e lo chiuse soddisfatto:

"Ok, Harry. Andiamo!", disse orgoglioso.

Afferrarono le loro due scope e partirono felici per il campo.

"Va bene ragazzi!", gridò il corvino per farsi sentire da tutta la squadra, "La prossima partita sarà contro Serpeverde e dobbiamo assolutamente vincere. Quindi, ecco lo schema.".

Si lasciò in una fittissima discussione dello schema di gioco che aveva progettato quella mattina. Era sicuro che, se tutto fosse andato per il verso giusto, avrebbero vinto.

E lui non avrebbe visto il sorrisetto vittorioso di Malfoy.

"Tutto chiaro?", chiese alla squadra, e dopo un sì annuito da tutti, gli fece cenno di partire in volo.

Erano tutti molto bravi e veloci; Angelina, Katie e Alicia si muovevano con una potenza straordinaria e Ron parava tutti i tiri. Harry era sicuro che alla partita contro i Serpeverde avrebbero vinto.

Quando Harry tornò sfinito negli spogliatoi, fece una doccia veloce e vide che sul suo borsone c'era un foglietto di carta spiegazzato. Incuriosito, lo afferrò e lo aprì:

Potter,

Non sai quanto mi costi doverlo ammettere, ma ho davvero esagerato nel prenderti in giro ieri. Vieni al dormitorio Serpeverde appena leggi questo bigliettino.

D.L.M

Draco che chiedeva scusa? Davvero?

Harry non se lo era mai immaginato; Malfoy era uno che non tornava sui propri passi, soprattutto dopo aver fatto qualcosa di malvagio. Decise di ritentare, tanto non aveva nulla da perdere e solo da acquistare, poi non aveva niente da fare in quel momento.

L'ho fatto per te ~ DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora