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Jimin

Il lunedì mattina lo odiavo. Prima cosa perché era lunedì e in secondo luogo perché avevo due intense ore di letteratura. Ed era proprio il libro di quella dannata materia che recuperai poco prima di uscire dalla stanza. Mi controllai allo specchio un'ultima volta, avevo un aspetto da far schifo. Dovevo dormire decisamente di più. Mi passai una mano tra i capelli cercando di sistemarli, e sbuffai quando tornarono nella posizione iniziale. Recuperai le chiavi della stanza e uscii. Non appena misi il piede fuori dalla porta per poco non morii d'infarto.

-Jimin!- mi portai una mano sul cuore che batteva all'impazzata

-Dio Yoongi mi hai fatto prendere un colpo – lo vidi ridere e automaticamente sorrisi. Amavo vederlo ridere. No Jimin smettila. Chiusi la porta -non mi aspettavo di trovarti qui – mi voltai per guardarlo. Indossava una maglietta e pantaloni neri, e aveva calato sugli occhi un berretto bianco, quello che avevamo comprato insieme.

-ho bisogno di parlarti – il mio cuore perse un battito. Che avesse capito? No non sarebbe mai stato così tranquillo. Dovevo trovare il coraggio di finirla. Non potevo continuare a prenderlo in giro. -hai un attimo? – sfilai il telefono dalla tasca per vedere l'orario, i numeri bianchi spiccavano su una foto che ritraeva me e Yoongi. l'avevamo scattata qualche mese prima. Quando io ancora non ero un traditore. Pensai a quanto mi sarebbe piaciuto mettere una foto mia e di Tae come sfondo del telefono.

-puoi accompagnarmi a lezione – gli dissi mostrando il libro che tenevo in mano -possiamo parlare mentre andiamo in classe- lui annuì e iniziò a camminare affianco a me.

-qualcosa non va? – chiesi sentendomi stranamente nervoso. L'ultima volta che avevamo "parlato" era stato quando lui aveva visto i succhiotti fatti da Taehyung. Speravo volesse parlare perché sentiva la mia mancanza, ma sapevo perfettamente non fosse per quello.

-ci dovrebbe essere qualcosa che non va?- lo stava facendo ancora.

-non farò questo gioco con te Yoongi. – mi fermai di colpo

-che gioco? – lo sapeva perfettamente di cosa stavo parlando. Lo odiavo quando faceva così.

-quello in cui mi lanci le frecciatine per farmi dire quello che vuoi sentirti dire. Sono stanco. – credo che se lo avessi preso a schiaffi gli avrei fatto meno male.

-sei stanco di me?- no. si. forse. Mi passarono davanti tutti i momenti che avevamo trascorso insieme. All'inizio era tutto così bello, sembrava di vivere una favola, poi con il passare del tempo le cose erano cambiate e alla fine era arrivato Taehyung. Io volevo stare con lui, non potevo continuare a illudere Yoongi. non se lo meritava. Dovevo chiuderla qui.

-non di te ... - fallo Jimin è la cosa più giusta per tutti e due. fallo e tu potrai vivere la tua storia con Tae. Fallo così lui sarà libero di rifarsi una vita con qualcuno che sarà in grado di amarlo veramente. Indicai prima lui e poi puntai il dito contro di me. -sono stanco di questo – ammisi trattenendo il fiato. Vidi qualcosa cambiare sul volto di Yoongi la consapevolezza di avermi perso. Sentii qualcosa stringermi il cuore -io ... quello che voglio dire è ...- lui mi mise una mano davanti. Scosse la testa e iniziò a indietreggiare. -cosa stai cercando di dire? Che ti sei stancato di noi? Che non vuoi più stare insieme a me? – forse si. forse è quello che voglio. Non risposi. Mi limitai a guardarmi i piedi.

-non siamo più quelli di una volta Yoongi. – mi guardava scioccato, sembrava stesse guardando uno sconosciuto. I suoi occhi erano vuoti. -non facciamo altro che litigare, tu non fai altro che dubitare di me, scommetto che anche oggi volevi accusarmi di qualcosa – lui parve confuso

First LoveWhere stories live. Discover now