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Taehyung

Mi svegliai che fuori era ancora buio. Mi tirai a sedere, mi posai una mano sul cuore e cercai di calmarne i battiti. Sentivo i capelli appiccicati alla fronte, la pelle sudata mi faceva rabbrividire e il cuore sembrava sul punto di esplodere provocandomi un bel buco al centro del petto. Non ricordavo cosa avessi sognato e forse era meglio così, sapevo solo che c'entrava Jimin e che mi ero svegliato terrorizzato quindi non ci tenevo proprio a ricordare. Mi portai le ginocchia al petto, rabbrividendo per il freddo e mi voltai a guardare il letto di Jimin. Quando eravamo arrivati all'hotel avevo pensato che avremmo dormito insieme, ma una volta entrati in quella stanza le mie fantasie erano evaporate: era talmente piccola che muovere i letti per unirli era fuori questione, ci stavano a malapena le nostre valigie.

Possiamo sempre tenerci per mano, avevo detto sedendomi sul mio letto e allungando una mano verso di lui. Lui mi aveva sorriso, stringendomi dolcemente la mano.

Oppure possiamo dormire nello stesso letto, avevo continuato portandomi la sua mano alla bocca. Ne avevo baciato il dorso e lui aveva storto il naso sorridendo.

Credo sia troppo piccolo, mi aveva indicato con un sorriso, tu sei mastodontico.

Insomma, non avevo proprio nulla da controbattere quindi mi ero limitato a tirarlo per il braccio, facendolo sedere sulle mie ginocchia e avevo affondato il viso nel suo petto lamentandomi di quanto odiassi dormire da solo. Scossi la testa e mi soffermai a guardarlo dormire: era sdraiato sulla schiena, un braccio sugli occhi, l'altro poggiato sullo stomaco, le labbra leggermente aperte. Era ancora completamente vestito e non riuscivo a ricordare che avesse viaggiato con quella roba addosso.

Forse è solo uscito quando mi sono addormentato, pensai alzandomi dal letto e avvicinandomi al suo. Rimasi a guardare la camicia nera che indossava e mi spuntò un sorriso. Era la camicia che più odiavo del suo guardaroba. Non che fosse brutta, anzi gli stava bene, anche troppo, ma lasciava troppa pelle esposta e attirava un sacco di sguardi quando la indossava. E la cosa non mi piaceva, per niente. Silenziosamente, mi sdraiai accanto a lui e accostai il viso al suo collo, poggiandoci quasi il naso. Mormorò qualcosa e voltò il viso verso di me sfiorando con il mento la mia testa. Rabbrividii e lui, come se mi avesse percepito anche da addormentato, si voltò mettendosi sul fianco e fece scivolare un braccio intorno al mio corpo stringendomi contro di lui. Benché fossi fisicamente più grande di lui, mi sentii piccolo tra le sue braccia, come se lui avesse totalmente il controllo della mia persona. Rilasciai un sospiro e contemplai la pelle nivea del suo collo per quanto la poca luce della stanza mi permettesse. - Jimin? - bisbigliai.

Lui sbuffò e io sorrisi. Chiusi gli occhi e lasciai che la coltre del sonno mi scivolasse addosso sapendo che, tra le braccia di Jimin, non avrei potuto mai sognare nulla di brutto.


Mi ero svegliato sentendo un telefono vibrare. Mi ero tirato a sedere, grattandomi la testa, e mi ero guardato intorno individuando la fonte del rumore. Lo schermo del telefono di Jimin si era illuminato per un breve istante. Sbadigliai e lo guardai ancora profondamente addormentato. Lo sguardo mi cadde involontariamente sulle sue labbra a forma di cuore e mi sporsi verso di lui per posarvici un tenero bacio. Le sue labbra avevano un leggero sapore di alcool, quindi decisi che gli avrei fatto trovare un bel bicchiere di spremuta con qualche aspirina, nel caso la sera prima avesse alzato un po' il gomito. Stiracchiai la schiena e allungai la mano verso il telefono, non per controllare il messaggio che probabilmente gli era arrivato, solo per guardare che ore fossero e quanto mancasse alla colazione, stavo morendo di fame. Sbloccai lo schermo ed erano le sette e un quarto e si, gli era arrivato un messaggio. All'inizio non feci caso al nome, non ero geloso di Jimin, non avevo motivo per esserlo giusto? Io ero la sua scelta, quindi ... accigliai lo sguardo e guardai quel nome completamente sconosciuto sul suo schermo.

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