uno.

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Due mesi prima

Era una di quelle mattinate pallide, guardai il cielo con curiosità, scrutando con attenzione quelle nuvole grige che minacciavano pioggia.

Alzai il capo per guardare l'ora. Vidi il mio riflesso sullo schermo del cellulare, tentai invano di liberarmi di quei fili d'erba che si erano mescolati ai miei lunghi capelli ramati. Scossi il capo agitandoli, poi ricordai di dover ancora guardare che ore fossero.

7.40

Era assolutamente ora di andare. Mi alzai tristemente dal candido prato su cui ero seduta. Una goccia mi cadde in pieno volto, alzai lo sguardo verso il cielo. Le nuvole sembravano delle spugne piene d'acqua.

Mi guardai un'ultima volta intorno. L'estate era finita e le goccioline di pioggia che cadevano di tanto in tanto sembravano confermarlo. Il mio sgualcito giubbotto di jeans contrastava il colore del mio zaino giallo, e i miei capelli ramati sembravano voler far spiccare il mio colorito pallido.
Osservai i girasoli che mi circondavano. Erano ancora bassi, tristi, sembravano quasi grigi. Aspettavano, aspettavano il sole. E lo aspettavo anch'io.

Senza più guardarmi indietro poggiai le mani sulla mia bicicletta azzurra e partii. In lontananza riuscivo a scorgere i tetti grigi della mia cittadina.

***
《Buongiorno ragazzi, spero abbiate passato delle buone vacanze》 il professore si tolse il cappellino e lo poggiò sulla cattedra con un grande sorriso 《ma ora si torna a lavorare, perciò...》

Un colpo di tosse lo fece fermare, si girò e il sorriso gli si allargò ancora di più sulle labbra.

《Oh quasi dimenticavo》 il professore si fece da parte facendo entrare in aula un'alta figura 《lui è Tommy Price, da oggi frequenterà il vostro corso》

Wow emozionante, pensai alzando gli occhi al cielo.

《Signorina Tanner, qualche problema?》

Odiavo il primo giorno di scuola, troppi traumi in un colpo solo e...

《Signorina Tanner?》

Parlava con me?

《Mh, sì, mi scusi?》 Alzai leggermente la testa dal banco.

《Non le dispiace lasciare la sua vicina per accogliere il signor Price, vero?》

Cosa? E chi è?

《Come chi è? Lo ho appena presentato signorina Tanner, presti attenzione》

Dovevo smetterla di pronunciare i miei pensieri ad alta voce...

Liz, la mia vicina di banco, nonchè unica amica, fu costretta ad alzarsi.
"Scusa" le mimai con le labbra, successivamente lo sconosciuto si sedette accanto a me.

《Piacere》 sorrise allungando la mano.

《Piacere》 borbottai senza girarmi, non era affatto un piacere.

Il campo di girasoli e l'estate erano ormai ricordi lontani.

***
Contai ogni secondo che mancava all'intervallo, quando udii il drinn scattai in piedi cercando di raggiungere Liz. La trovai in corridoio circondata dalla sua cerchia di amiche, mi avvicinai piano.

《Oh tu sei Nebula?》 disse una ragazza che, con la pelle abbronzata e i capelli neri lisci fino alle spalle, sembrava Dora l'esploratrice.

《Che sbadata, ho dimenticato di presentarvi》 Liz si portò una mano alla fronte 《Nebula, lei è Dora》

Soffocai una risata, che, a giudicare dallo sguardo della ragazza, non doveva essere passata inosservata.

《Che razza di nome è Nebula》 lo pronunciò lentamente, con disgusto, lasciando che la lingua schioccasse sul palato mentre marcava la L.

NebulaWhere stories live. Discover now