tre (nebbia)

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La mia paura più grande era sempre stata quella di morire, forse un pensiero un po'egoista.

In realtà siamo degli individui estremamente fragili, che vivono in un mondo in cui potrebbero morire in tantissimi modi differenti... cadendo, sotto un'auto, tagliandosi con un vetro... in una giornata la percentuale di rischi è altissima.

Se ci pensate sembra tutto un film di fantascienza: piccoli esseri, che possono essere uccisi anche solo con una botta in testa, vivono su un grande pianeta convinti di non essere una specie come le altre, ma di essere la specie, eppure sul loro pianeta cadono fulmini dal cielo, vengono attaccati da altri animali, prendono malattie e ogni giorno muoiono centinaia di questi piccoli esseri.

Il punto è che mi fa sentire sollevata pensare di far parte di un grande branco di formichine, di essere tutti uguali con un unico destino.

Le uniche persone per cui temevo la morte erano i miei genitori, ma non avevo mai pensato a quanto potesse essere brutta la morte di un amico.

Eppure, quel giorno, mentre lui crollava a terra per uno stupido gioco del destino, mi resi conto che la morte non era più la mia più grande paura. Avrei preferito morire, piuttosto che vederlo morire.

Adesso avevo paura della vita e di tutto quello che aveva il potere di farmi passare. Volevo fermare il tempo, urlare stop! Ne ho abbastanza, grazie, ma non potevo.
La mia vita andò avanti anche senza di lui.

Spazio autrice:
Hola è da tanto che non ci si sente.
Questo è il primo di quelli che ho definito "capitoli nebbia". Non sono molti e sono di poche parole, ma importanti.

Un bacio,
-Luna

NebulaWhere stories live. Discover now