IV) Aprile - Rosso, bianco e nero

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Soulmate AU

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Soulmate AU

"Pensaci, hyung. Non è poi così male. Nel momento in cui le parlerai per la prima volta, ti ritornerà ogni ricordo. E potrai finalmente comprendere il senso dei tuoi incubi."

Hoseok finí con soddisfazione la sua fetta di torta, proponendo la propria opinione contro il pessimismo di Yoongi.

Era risaputo che la prassi per ogni coppia di anime gemelle fosse quella: Hoseok aveva conosciuto la storia di un suo caro amico, studente di danza, che aveva trovato la propria dolce metà già a 15 anni, quando questa - o meglio, questo ragazzo - lo aveva fermato per strada in modo discutibile per regalargli complimenti. Fu cosí, sentendosi dire quanto fosse "paradisiaco" da parte di uno sconosciuto, che l'amico di Hoseok lo riconobbe come la propria anima gemella e ricordò a cosa fossero legati i suoi sogni abituali.

Ma quelli di Yoongi non erano nè sogni nè incubi. E soprattutto, aveva già 25 anni. Iniziava a dubitare che la persona a cui fosse destinato vivesse nella sua stessa nazione.

"Non sono incubi. Sogno sempre e solo tre colori: rosso bianco e nero. Certe volte si fondono insieme e mi sveglio sudato, ma non capisco. Non ha senso."

"Capirai." Dandogli una leggera pacca sulla spalla, Hoseok cercò di consolarlo e avvisarlo della sua fretta. "Nel frattempo, vorrei rimediare all'acidità e ai tuoi incubi facendoti conoscere uno dei miei compagni di corso, è piuttosto in gamba e potrebbe aiutarti a non dormire affatto, se capisci quello che intendo.."

"Ti prego, Hoseok-ah. Non mi serve uno scopamico. Voglio solo laurearmi, in fretta, e andarmene da questa città."

Uscendo dalla mensa, si fermarono all'entrata, dove presto le loro strade si sarebbero divise: Hoseok avrebbe avuto una delle sue solite lezioni di danza e Yoongi si preparava psicologicamente a rinchiudersi nuovamente in biblioteca a studiare anatomia, per raggiungere forse l'amico quando entrambi sarebbero tornati ognuno nel proprio appartamento.

"Hai scelto tu medicina, dai tempo al tempo."

Salutandolo felice e incamminandosi veloce verso la sua prossima lezione, Hoseok sprizzò gioia da tutti i pori.

"Hyung!"

Yoongi odiava gli abbracci. La maggior parte delle volte.

"Alla fine sei venuto!" Ancora sudato e con il respiro pesante, Hoseok lo accolse a braccia aperte. "Dannazione, hai mancato di poco Kook! Volevo fartelo conoscere!"

Portando gli occhi al cielo Yoongi strattonò l'amico per sottolineargli la sua impazienza e lasciar perdere le questione. Aveva visto in foto il ragazzo che Hoseok aveva citato, non era affatto brutto, ma Yoongi non possedeva nè il tempo nè la voglia di iniziare una relazione.

"Non capisco cos'abbia di speciale questo ragazzino."

Hoseok lo guardò offeso, e Yoongi continuò a non capire.

"Okay, okay, la prossima volta."

Borbottando sulla strada di ritorno, Hoseok sostenne la propria tesi con il tono di un bambino maltrattato dal proprio migliore amico. "Quel ragazzino potrebbe allentare questa tua frustrazione e di conseguenza mi tratteresti meglio, aish."

Preoccupato, avendo notato il viso triste di Hoseok, Yoongi quasi si sentí in colpa. Ma l'amico fu più veloce, cambiando umore e discorso in un nanosecondo e ricordandogli che la sera successiva avrebbe richiesto, senza se e senza ma, una doverosa serata di film e schifezze a casa sua.

Acconsentendo sfinito, Yoongi si chiese come avesse potuto, uno come lui, conoscere e legarsi cosí tanto ad un ragazzo come Hoseok.

La sera successiva, mentre tornava da 8 ore consecutive di lezioni, Yoongi si pose la stessa identica domanda, sull'orlo di una crisi isterica.

[Da: The worst dongsaeng]
Sono a casa tua.

Compra del soju.

Ah, ho invitato anche Jeon, arriverà a momenti >:)


Trattenendo la pazienza, inspirando aria primaverile, Yoongi fece dietro front per raggiungere il mini market più vicino che conoscesse e rispose seccato all'amico.

[Tu]
Esiste un girone dell'inferno
per quelli come te.

Soju in borsa e cellulare in tasca, Yoongi intraprese la strada del ritorno pensando nuovamente ai suoi sogni.

Erano incomprensibili. Aveva cercato tra numerose immagini di bandiere, quelle che avessero posseduto i colori rosso, nero e bianco, pensando che questi fossero un indizio riguardo la nazionalità della sua anima gemella. Nulla.

Arrivò ad un incrocio, notando il segnale rosso per i pedoni e aspettando il verde, nonostante la strada fosse quasi completamente deserta.

Dall'altra parte di essa, Yoongi si stupí di vedere una faccia conosciuta. O quasi.

Quello è Jungkook.

Alto, moro, ben impostato. I lineamenti erano dolci e il modo di camminare sensuale. Arrossendo per i pensieri, Yoongi cercò di non fissarlo, senza riuscirci.

Scattò il verde e iniziò a camminare velocemente sulle strisce pedonali per raggiungere il giovane. Quando Jungkook fu a poca distanza da lui, sembrò notarlo a sua volta, sgranando gli occhi. "Ehi, tu dovresti essere-"

Una lunghissima serie di immagini confuse attraversarono la mente di Yoongi, spaventandolo sul motivo di quell'improvviso disordine e offuscamento visivo. Poteva significare una cosa sola.

Senza rendersi conto di ciò che lo circondava, Yoongi si stava tenendo la fronte mentre veniva bombardato da una quantità infinita di ricordi. Fu quello il motivo principale per cui non sentí arrivare la macchina ma solo un forte dolore, caos e un nome urlato poco dopo. "Yoongi-hyung!"

Appena ripreso dalla stessa ondata di immagini, Jungkook corse verso il ragazzo, ormai disteso quasi snza vita in mezzo alla strada. Il sangue aveva già creato una larga chiazza sul cemento nero e le strisce bianche.

Gli ultimi attimi di vita, Yoongi li passò ricordando il motivo per cui quei tre colori apparivano sempre nei suoi sogni. Quando Jungkook pianse e lo strinse forte al proprio petto, Yoongi da tempo si era lasciato andare al buio.

a year of (yoonkook) fanfictions  | baby's bdayWhere stories live. Discover now