V) Maggio - Ragazzino

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Childhood Friends AU

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Childhood Friends AU

"Non sono più un bambino."

Jungkook era appena entrato in appartamento e già i due stavano discutendo. Sudato e affaticato dalla lezione di taekwondo, il giovane sperava di tornare a casa da Yoongi e scatenare qualche inaspettata reazione, con muscoli in mostra e respiro affannato. L'amico, tuttavia, se ne stava disteso sul divano vicino all'ingresso, intento a leggere un giornale, riprendendolo come al solito e senza degnarlo nemmeno di uno sguardo.

"Disse leggendo i fumetti di Iron Man e passando la maggior parte del tempo davanti al pc."

"I fumetti non hanno età. I videogiochi nemmeno." Infastidito, Jungkook sottolineò le sue successive parole avvicinandosi al divano, con le braccia conserte. "Hyung. Vorrei che mi vedessi per quello che sono ora."

Alzando gli occhi dalla rivista solo per un attimo, Yoongi sorrise leggermente e tornò a dare attenzione alle pagine davanti al suo viso.

"Ti ho visto mangiare colla all'età di dieci anni. Ho visto abbastanza."

Irascibile e seccato, Jungkook lasciò perdere l'argomento, raggiungendo il loro bagno e optando per una calda doccia. Non senza accentuare la sua rabbia con un "Ti odio. Hai solo pochi anni in più di me e mi tratti come se fossi tuo nipote." e una porta sbattuta.

"Jungkook-ah, dove pensi di andare vestito così?"

La doccia dovette aver portato consiglio a Jungkook, il quale uscí dalla propria camera vestito in modo stravagante. La giacca di pelle, infatti, sarebbe stata considerata innocua se sotto di essa ci fosse stato qualcosa. Yoongi squadrò il giovane da capo a piedi: dal choker nero attorno al suo collo agli stretti e attillati pantaloni scuri. Se non lo avesse conosciuto praticamente dal suo primo bagnetto, Yoongi lo avrebbe scambiato per uno spogliarellista.

"Chi lo sa. Discoteca, pub. Luoghi per le persone della mia età."

La situazione si fece seria quando Yoongi si rese conto della sicurezza dell'amico e decise di alzarsi dal divano, incredulo. "Solitamente la gente ci va con una maglietta."

"Ho una giacca." Il sorriso ironico di Jungkook stava innervosendo Yoongi, che avrebbe fatto di tutto per impedire al giovane di uscire in quello stato.

Chissà chi avrebbe incontrato e cosa sarebbe successo. Immaginava già scenari terribili e una madre chiamarlo parecchio incazzata. Ma soprattutto fingeva di non temere che Jungkook potesse avere a che fare con coetanei piuttosto piacevoli. "In questo modo attirerai solo persone che vorranno approfittare di te."

"Forse mi va bene anche così."

L'irritazione provocata da quella risposta spavalda ribollí nelle vene di Yoongi, che si allontanò dall'amico per riprendere la pazienza ed evitare scenate di possessività. Evitò di guardarlo negli occhi quando pronunciò rimproveri che sapeva avrebbero ferito Jungkook. "Smettila di essere incosciente e va a cambiarti. Se tua madre sapesse."

"Seriamente? Mia madre? Non parlare come se fossi mio padre." Rimasto a bocca aperta, e ferito dal comportamento di Yoongi, Jungkook non riusí a trattenere la rabbia, raggiungendo l'amico sul divano. "Ne ho abbastanza di tutto questo."

"Perchè non puoi renderti conto che sono cresciuto e che voglio qualcosa di più da te?" Piegandosi verso Yoongi, lasciando che le braccia lo tenessero sospeso sopra il suo corpo, Jungkook guardò arrabbiato e ferito gli occhi davanti ai suoi, immobilizzandosi in quella posizione a lui favorevole.

Yoongi non sarebbe potuto scappare, avrebbe dovuto affrontare finalmente il discorso. Da persona adulta. "Ragazzino, non sai di cosa stai parl-"

"No, non sono più un ragazzino."

Riposizionando anche le gambe ai lati del corpo di Yoongi, Jungkook finí per sedersi sopra l'amico, scatenando un improvviso rossore sulle guance di questo, che aveva già compreso la vicinanza tra due loro zone pericolose.

"Cosa stai facendo?"

"Voglio questo" Lasciando ondeggiare leggermente i fianchi, Jungkook sfiorò con il proprio sedere la zona pericolosa di cui Yoongi sembrava avere tanta paura."E questo" Abbassando anche il volto, il giovane evitò le labbra dell'amico, scegliendo di lasciare alcuni baci lungo il suo collo."E li voglio con te!"

Imbarazzato per le sue azioni e rosso in viso tanto quanto l'amico sotto di lui, Jungkook si dichiarò timidamente, aspettando una risposta da Yoongi, che indecifrabile era rimasto con lo sguardo fisso verso i muscoli del giovane. "Ma a quanto pare tu no."

Ciò che Jungkook non poteva sapere era che Yoongi si pentiva da anni di aver pensato, molte volte, ad azioni inappropriate con lui. Si odiava per voler iniziare una relazione con quel ragazzo che aveva visto crescere e conosceva meglio di chiunque altro. Aveva paura di distruggere ciò che c'era sempre stato tra loro, o di rendere le cose imbarazzanti. Yoongi aveva mantenuto lo sguardo basso quella sera perché guardare un Jungkook sudato entrare in appartamento e raggiungerlo vicino al divano sarebbe stato troppo per il suo cuore. Avrebbe voluto trascinarlo con sè tra i cuscini e sbarazzarsi di quei pochi strati di cotone che gli impedivano di toccare la pelle morbida e ormai matura dell'amico. Ma non poteva permetterselo, e quei vestiti erano lí per ricordarglielo: che quei pensieri sembravano frutto di una mente pervertita e quasi pedofila, facendogli credere che se Jungkook fosse entrato nella sua testa, ne sarebbe uscito schifato.

Quando Jungkook si era presentato vestito in quel modo, mostrando ciò che avrebbe dovuto coprire e lasciando all'immaginazione tutto il resto, Yoongi finalmente aveva capito che il giovane sarebbe stato innocente ancora per poco: chiunque poteva presto approfittare o conquistare il cuore dell'amico, e la sua possessività e protettività non avrebbero retto. Jungkook non sapeva, infine, che le sue azioni di quella sera avevano innescato un processo che sarebbe stato ormai lungi dall'essere interrotto. Una volta assaggiata una briciola di ciò che Yoongi aveva sempre desiderato, sarebbe stato impossibile tornare indietro.

Eppure tornare indietro sembrò l'unica cosa che Jungkook volle fare, allontanandosi frettolosamente dal divano e dall'amico, determinato ad uscire da quel appartamento. Dalla situazione imbarazzante.

"Jungkook-ah." Improvvisamente, e non credendo nemmeno egli stesso alla presenza della propria mano sul polso del giovane, Yoongi fece voltare Jungkook per la sorpresa e curiosità. Quando quei due occhi giovani e innocenti lo guardarono speranzosi, Yoongi abbassò ogni difesa e poté solo pregarlo.

"Rimani."

a year of (yoonkook) fanfictions  | baby's bdayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora