Traccia 5: The truth in a letter

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Traccia 5: far scrivere una lettera ad un personaggio da adulto destinata ad un altro dei personaggi.

Marinette ad Adrien avevano venti anni ormai, non avevano perso i contatti.
Alla fine del Liceo lui era rimasto modello per il marchio d'abbigliamento del padre, mentre lei era stata presa come stilista proprio da Gabriel Agreste, il suo più grande sogno si era avverato.

L'ultimo anno di scuola Marinette capì che non poteva andare avanti così con Adrien: doveva cambiare, erano ormai anni che non era riuscita a spiccicare parola e fare un discorso senza balbettare con il ragazzo che le piaceva, lui sicuramente non avrebbe ricambiato e questa commedia non poteva andare avanti per sempre, doveva fare un passo avanti.
Così la ragazza, non seppe neanche lei come, decise di comportarsi normalmente con il modello, ci volle tempo e non fu certo facile, ma tutto sommato ci riuscì.
Da quel momento riuscì ad instaurare con l'adolescente un rapporto di amicizia, si stupì di sé stessa e si pentì si essersi persa tanti bei tratti del carattere di Adrien non parlandoci mai; non fu difficile diventare amici, Marinette era amichevole, dolce, generosa, gentile e disponibile, altrettanto lui, avevano un sacco in comune e finalmente se ne erano resi conto.

Erano diventati migliori amici in un anno, inseparabili, si vedevano quasi tutti i giorni per i compiti fino a quando non finirono gli studi, dopodiché Adrien -venendo a conoscenza del desidero dell'amica di diventare stilista e del suo interesse verso la moda- ne parlò al padre, che valutò i lavori della corvina e acconsentì di prenderla con sè a lavoro.
Marinette non lo deluse di certo.
Da allora prese a lavorare anche con Adrien, era diventato il suo personale modello per le sue creazioni -insieme ad Alya e Nino, con i quali non aveva mai smesso di vedersi- e questo servì solo a rafforzare il loro legame ormai indissolubile.

Passavano le giornate insieme, sia a lavoro che nel tempo libero, erano come un fratello e una sorella, più di amici, anche se Adrien iniziava a pensare che la sua amica non era più una semplice amica, e neanche una sorella.

Concluse che se ne era innamorato.
Si era innamorato della sua migliore amica.

Adrien, che hai combinato?

In seguito a quest'evento invitò la giovane donna a cena fuori, per lei non era una gran cosa: mangiavano spesso insieme, anche fuori casa, e ormai non provava più imbarazzo se dovevano uscire insieme o cose del genere, non lo vedeva più come la sua cotta alla quale non riusciva a dire neanche "ciao" senza arrossire e dare di matto.
Ovviamente accettò ma, adesso che erano amici intimi, non c'era più ragione di nascondergli cosa provava per lui la bellezza di cinque anni prima, una cosa che -d'altronde- era passata da un bel po'.
Quindi si sedette alla sua scrivania e si mise al lavoro.

《Marinette, cosa stai facendo?》Fu la domanda di Tikki alla sua portatrice, guardandola confusa mentre continuava a scrivere su quel foglio qualcosa che iniziava per "Caro Adrien".
《Scrivo una lettera ad Adrien, no?》Rispose retorica la corvina, non smettendo di far scorrere la penna sulla carta.
《Perchè?》
《Ho intenzione di rivelargli ciò che provavo per lui fino a qualche anno fa, voglio spiegargli cosa provavo dal momento che l'ho conosciuto》
《Sicura che non vuoi scrivergli una lettera d'amore in cui gli confessi che ti sei innamorata di lui, di nuovo?》La provocò la kwami, facendola smettere di scrivere e arrossire in risposta.
《T-Tikki! Che intendi dire con questo?!》Le urlò dietro senza preoccuparsi di essere sentita poiché ormai aveva un appartamento suo, facendo ridere in risposta l'amichetta.

"Caro Adrien,
In questa occasione vorrei scriverti una lettera un po' speciale, d'altronde anche tu mi hai detto che dovevi dirmi qualcosa di importante stasera a cena al Grand Paris, no?
Bene, mi conosci perfettamente e sai che non sono molto brava con le parole, preferisco pensarci sulle cose e poi scriverle, sono più ordinate.
Vorrei raccontarti l'inizio della nostra amicizia dal momento che ti ho visto per la prima volta, ti ricordi?
A pensare che quasi ti odiavo da morire e adesso sei il mio migliore amico.
Strano il destino.
Ricordi quello che era successo?
Era stata tutta colpa di Chloè, che aveva attaccato una gomma da masticare sulla mia sedia e tu avevi provato a toglierla, ma io ti avevo colto sull'atto e avevo pensato fosse colpa tua.
In seguito a quello non ti parlai tutto il giorno, voglio ringraziarti di aver deciso di chiarire con me il giorno seguente, mi chiedo cosa saremmo stati oggi se tu non mi avessi parlato.
Non dimenticherò mai nella mia vita il momento in cui tu mi porgesti il tuo ombrello nero, un gesto così dolce e gentile nonostante io ti avessi trattato male.
Ricordi anche quando non riuscivo mai a parlarti senza essere imbarazzata?
Forse ti chiedi ancora oggi il perché di quel comportamento.
Oggi, dopo cinque anni, sono pronta a darti la risposta a questo perché.
Può essere un po' scandaloso per te il fatto che dopo tutto questo tempo te lo venga a dire solo adesso, ma non mi sembra giusto che ti tenga ancora nascosta questa storia adesso che siamo migliori amici.
Beh, tutto ebbe inizio nell'esatto istante in cui presi quell'ombrello.
Perché fu in quell'istante che mi innamorai di te.
Sì Adrien, sono stata innamorata di te.
Forse non ti sembrerà tanto strano visto che tutte le ragazze, sin da quando eri adolescente, erano cotte di te, ma credo che per me sia stato un po' diverso.
Io l'ho sempre considerato amore vero, sai come ci si sente?
Il cuore che ti martella nel petto appena vedi la persona che ti piace, le guance che vanno a fuoco per il rossore, il nervoso di parlarci per paura dire qualcosa di sbagliato e ricevere una risposta negativa a una proposta.
Queste sono le sensazioni che ti fanno capire che sei davvero innamorato, e questo è quello che ho provato io per te per diversi anni.
Adesso sicuramente capirai perché con te balbettavo, arrossivo e non riuscivo mai a parlarti.
Quindi, in breve è questo quello che volevo dirti.
Mi sentivo in dovere di confessarti questo, non riuscivo a vivere con il pensiero che tu non sapessi la verità, perché non ho più ragione per nascondertela.
Se ti dovessi sentire a disagio da questa situazione lo capirei, saresti un po' scosso, ma non voglio che la nostra amicizia finisca, non voglio perderti; questa è la ragione per cui voglio informarti che le cose sono cambiate da molto, esattamente da quando ho iniziato a parlarti e ho scelto di diventare tua amica, se avessi mantenuto quei sentimenti e non fossi andata avanti adesso non saremmo amici poiché non sarei mai riuscita a parlarti.
Nonostante ciò, confesso di provare ancora un particolare affetto per te.

Marinette"

La ragazza rilesse un'ultima volta ciò che aveva scritto per controllare eventuali errori, infine chiuse il foglio in una busta da lettere.

Arrivò la sera e Marinette si vestì bene per la cena: un vestito lungo ed elegante, blu scuro come i suoi capelli, che adesso le arrivavano sotto le spalle e aveva lasciato sciolti.
Si diresse al Grand Paris, purtroppo era ancora l'hotel - ristorante dell'ex-sindaco di Parigi, niente di meno che il padre della compagna di classe che ancora odiava, Chloè Burgeois, ma fortunatamente dalla fine della scuola non aveva avuto più a che fare con lei.
Chiese al cameriere quale fosse il tavolo che era stato prenotato dal ragazzo e, quando venne accompagnata fin in quella parte del locale, subito si accorse del suo migliore amico già seduto lì, ben vestito con uno smoking nero.
Si salutarono con un sorriso, poi la corvina si sedette davanti a lui.
Ordinarono e in seguito mangiarono tra una chiacchiera e un'altra, godendo della compagnia l'una dell'altro.

Alla fine della cena rimasero un altro po' a rilassarsi nel tranquillo e raffinato locale, fu Marinette ad accennare parola.
《Quindi cos'è che dovevi dirmi di importante stasera?》Chiese a lui, risvegliandolo dai suoi pensieri.
《Oh, già... io-》Iniziò stranamente ad arrossire, ma venne interrotto dell'amica.
《Forse è meglio che leggi questa, prima》Consigliò lei, tirando fuori dalla borsa abbinata al suo vestito una busta da lettere, porgendogliela poi.
Il giovane uomo, stupito, la prese in mano, rivolse un attimo lo sguardo alla compagna e poi aprì la bustina, tirando fuori la lunga lettera e iniziando a leggerla.

In questa situazione anche Marinette iniziò ad essere un po' imbarazzata, il cuore le batteva velocemente per un po' di ansia legata a cosa avrebbe detto Adrien in seguito e a causa di ciò divenne rossa in viso.
Vedeva il suo amico cambiare espressioni mentre leggeva, ma su tutte predominava lo stupore.
Ci mise davvero poco a leggerla, d'altronde non era poi una gran cosa; abbassò la lettera, poggiandola sul tavolo, e guardò la ragazza a bocca aperta e occhi sgranati, non sapendo che dire anche perché era stupido chiederle se davvero si fosse innamorata di lui.
Alla fine trovò il coraggio di dire qualcosa.

《E io che volevo chiederti se volessi essere la mia fidanzata》
































saralt99
_StormInside_

Raccolta Vincente Concorso di Scrittura Miraculous - Saralt99 & _StormInside_Where stories live. Discover now