ᵟᵁᴬᵀᵀᴿᴼ : ˢᴵᶜᴷ

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La mattina seguente la sveglia pre impostata di Youngjae suonò alle 8:00 come programmato da lui stesso la sera prima.
Aveva bisogno di tanto tempo prima dell'uscita non solo per prepararsi fisicamente, ma specialmente per prepararsi mentalmente.
Mark Tuan era sempre stato la sua più grande cotta.
Anche da prima di capire che preferiva mille volte i ragazzi alle ragazze.
Mark Tuan era come una costante nella sua vita.
Come un personaggio statico nella storia della sua vita.
Sapeva che il suo ruolo non era cambiato nel tempo e non cambierà nel futuro, amici erano, amici sono e tali resteranno.
Mark è proprio diverso da Youngjae.
Mark è figo.
Mark è figo senza fare nulla.
Mark fa impazzire tutti solo se lo si guarda.
Mark è bello.
Mark è bello senza fare nulla.
Mark ha un fascino unico.
Tutti lo conoscono.
Tutti riconoscono la sua bellezza esteriore e, chi lo conosce personalmente, riconosce pure la sua bellezza interiore.
Mark era proprio perfetto agli occhi di molti, specialmente agli occhi di Youngjae.

Una delle prime cose che Youngjae fece una volta aperti i suoi occhi, fu controllare le notifiche dei social network a cui era iscritto tramite il cellulare.

Im Jaebum
Buongiorno Romeo!!
Quand'è il tuo appun-
tamento con Giulietta?
Fammi sapere così ti
do qualche consiglio,
se ti va. Io nel mentre
sarò a correre, come
ogni mattina. xoxo

Choi Youngjae
Buongiorno Hyung!~

Choi Youngjae
È alle 10.30 ed io sto
tremando come una
foglia. Consigli?

Il tempo passava ma Jaebum non rispose.
Tutto ciò fece preoccupare Youngjae ma al momento era troppo impegnato a pensare al suo appuntamento imminente.
Quella mattina, Jaebum non andò solo a correre come tutte le mattine.
Fece qualcosa di diverso che Youngjae ignorava.
Youngjae si fece bello (più bello del normale) ed andò al suo appuntamento, che in realtà era una semplice uscita tra amici, senza i consigli di Jaebum.
Era spaventato e ciò che lo spaventò di più una volta arrivato nel luogo dell'appuntamento fu proprio vedere Mark con dei suoi nuovi amici, persone di cui Youngjae non conosceva (o forse, non ricordava) il nome.

Era stata proprio un'uscita inutile e a dir poco terrificante.
Mark presentò tutti gli amici tra di loro e, ovviamente, non passarono molte ore prima che uno dei suoi amici, avendo notato l'omosessualità di Youngjae, non iniziò a fargli delle battutine indirettamente per poi contagiare tutti gli altri.
Il pranzo era stato veramente un inferno per Youngjae, ma non per le battutine a cui era abituato, bensì per il fatto che Mark non fece nulla. Guardava gli amici per poi sorridergli e accennargli solo che "sono fatti così".

Una volta tornato a casa Youngjae corse subito in camera sua per chiudersi, nuovamente, in sè stesso e piangere, piangere perché era così fragile ed impotente di fare qualsiasi cosa.
Si sentiva tanto inutile.
Era sicuro che un'altra persona avrebbe sicuramente risposto a tutti quegli insulti, un'altra persona avrebbe riso con loro invece, qualcun'altro avrebbe probabilmente fatto nascere una rissa.
Ma lui no.
Lui in quelle situazioni rimaneva fermo, immobile e vuoto.
Sentiva e vedeva tutto ma il suo corpo non reagiva. Era un meccanismo, probabilmente di difesa, che aveva sin da quando era piccolo e col tempo si accorse che non funzionava ma ormai, non ci poteva fare più nulla.

Una volta consumate tutte le sue lacrime amare si addormentò, non curante dell'orario; della cena; dei genitori che inutilmente gli scrivevano che non sarebbero tornati per cena...
non curante di Jaebum e dei suoi messaggi, alcuni abbastanza preoccupati.

Message in a bottle ♡ 2jae [HIATUS]Where stories live. Discover now