Capitolo ventuno. - "Sentenze e spostamenti."

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Lauren Jauregui's P.O.V.

Ero in tribunale con le mie amiche e la ragazza che amavo.

Il giudice era in alto, seduto mentre giocherellava con il martelletto. Noi eravamo sedute e non avevamo nessuno che ci potesse difendere.

Dinah era al fianco del giudice e Camila invece, rimaneva vicino a me. Era una bella compagnia, lo ammettevo.

«Andrà bene.»

«Spero...»

👹👹👹

Camila aveva difeso ognuna di noi, le sue parole mi avevano fatto piangere ma nonostante tutto, il giudice non cambiò idea su di noi. Ricordo ancora le parole di Camila. Parlò di noi e dei nostri problemi. La questione mi commosse molto perché parlò principalmente del fatto che "perché se una persona ha un problema viene escluso?". Il suo discorso era ricco di polemiche, lei stava cercando di far aprire gli occhi a delle persone più potenti di lei.

E questo mi rendeva fiera di amarla.

Un fosso mi fece saltare. «Mh,» lei mi guardò con tristezza e io sospirai. «Non sanno nemmeno guidare.»

«Non sappiamo nemmeno come stanno Ally, Normani e Keana.» mi disse.

«Non lo so... Spero che almeno in quella macchina, le buche riescano ad evitarle.» dissi io e Camila mi sorrise un po'. «Farà male, secondo te?»

Camila abbassò la testa e alzò le spalle. «So che farà molto male, sono così... Così triste, nemmeno le mie parole sono servite a qualcosa.»

Le accarezzai la guancia. «Mi dispiace, piccola. Ma vedi, a me le tue parole sono piaciute tanto. Spero di ricevere la pace che mi spetta da anni ormai.» le dissi io e lei mi guardò.

«Cosa farò? Io, cosa farò?» il suo sguardo era preoccupato e io alzai le spalle.
«Non lo so, sinceramente.» dissi io. «Cerca di star bene.»

Un altro fosso mi fece saltare e sbattere la testa sul vetro. «Ouch.»

Camila ridacchiò e mi abbracciò. «Ti sei fatta male?»

«No.»

Il viaggio era lungo, tre ore e mezza di cammino. Era tardi e Camila si era addormentata al mio fianco.

La macchina si fermò per fare rifornimento. La piccola aprì gli occhi e mi guardò. «Uh...»

«Ci siamo fermati un po' perché le guardie devono rifornire.» spiegai e lei annuì.
«E se scappassimo?» mi chiese lei come se avesse avuto un'illuminazione. Io ovviamente decisi di rispondere con un "no".

Sapevamo benissimo che se avessimo fatto una cosa del genere, avremo passato il doppio dei casini, questo sinceramente, non mi andava.

Specialmente se di mezzo ci sarebbe stata anche lei.

Non appena mi mossi un po', capii che la macchina si era data al movimento, di nuovo. Non sapevo nulla di nulla. «Laur, ho freddo...» disse tremando.

Le misi la mia giacca. «È meglio, adesso?» la guardai e lei annuì.

La sua mano era poggiata proprio sin sopra la mia intimità. I suoi occhi nocciola penetravano i miei. «Voglio essere riscaldata in un altro modo.» disse lei mentre si abbassava. «Non possono sentirci, siamo isolate.»

Io annuii mentre mi mettevo composta sulla panca. «Cerchiamo di fare il meno casino possibile.»

«Sì.» disse lei abbassando i miei pantaloni fino a metà stinco, una volta liberata la mia intimità dalle mutande, Camila iniziò a stuzzicarla. La sua lingua passava lungo il perimetro e non appena sentii l'eccitazione invadermi, vidi come mi bagnavo sempre di più.

Respirai a pieni polmoni.

Camila Cabello's P.O.V.

La mia mano massaggiava la sua entrata, intanto la mia lingua si muoveva incessantemente sul suo perimetro. La sua mano destra mi accarezzava i capelli, le sue dita giocavano con alcune mie ciocche.

La misi in bocca, coprendola. I miei occhi, pieni di desiderio guardarono il viso di Lauren, le sue espressioni erano... Erano bellissime.

«Brava, piccola.» disse lei e io iniziai a muovere la testa leccando ovunque, lei gemette un po' e io continuai a svolgere l'orale.

Ogni tanto mi staccavo da lei, la guardavo mentre la mia mano si muoveva ripetutamente dentro e fuori la sua entrata. «Non vedi l'ora di essere dentro di me, vero?» le chiesi per poi sputare sopra il suo sesso.

Lauren sembrò impazzire.

Ripresi a svolgere l'orale senza sosta e con tanta intensità.

Con una tirata di capelli, Lauren riuscì a farmi staccare da lei. Mi tirò su e mi tolse i pantaloni. «Cristo, Camila.» borbottò e io le sorrisi baciandole il collo. Il mio perizoma venne spostato da un lato e non appena sentì quelle sue fottute dita dentro di me, soffocai un gemito.

«Ci sei?» chiese mentre il suo braccio mi stringeva. Io annuii soltanto, agli angoli dei miei occhi si formarono delle lacrime.

Lauren iniziò a darmi spinte che inizialmente erano leggere. La mano sui miei capelli mi rendevano fottutamente sua. «Non mi basta, Lauren. Scopami forte.»

Jauregui mi strinse forte la chioma e non appena le sue spinte iniziavano ad essere più forti e violente, in un attimo raggiunsi l'apice del piacere. «Oh, sì. Vai così.» dissi al suo orecchio.

Dei denti affondarono la mia pelle, io raschiai la sua carne con forza. Mi faceva male la spalla. Il bruciore era tanto e non appena vidi sangue, mi allarmai un po' anche se, decisi di lasciar perdere.

Ogni spinta si faceva sempre più violenta. Un altro morso, altro sangue.

«Camila! Lo senti?» disse lei mentre mi dava fortissime spinte con le sue dita. Ormai ero una sorta di bamboccio.

Rimasi sorpresa non appena sentii come del calore si scontrò sulle sue dita. Lauren si era fermata. Io sanguinavo a causa dei suoi morsi. Ci guardammo intensamente.

Lauren dopo un po' riprese a dare leggere spinte mentre con il pollice cercava di stuzzicare il mio clitoride che richiedeva attenzioni. «D... Dannazione.»

«Fammi venire ancora, Lauren.»

Non appena mi mise stesa sulla panca presente nel furgoncino, lei riprese a fottermi forte. Un altro morso, sul mio petto. Altro sangue.

Lauren mi stava divorando?

Raschiai un po' il suo viso, un urlo soffocato invase il suo orecchio destro.

Ero venuta. Rimanemmo attaccate, lei non voleva staccarsi da me, né tanto meno io da lei.

Cosa stava succendendo?

OH YEYEYEYEYE

Secondo voi, che succederà a Lauren e Camila?
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.

-BeingAsAnHurricane.

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