La Croce del Geenna

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Creando finis

Nella grotta vi era un rumore fastidioso, Clara cercò con lo sguardo da dove provenisse e per poco non perse un battito: una chiave dorata, luminosa, con le ali di libellula le sfrecciò vicino all'orecchio. Clara si portò una mano su di esso e sentì che era stranamente caldo. Guardò in alto dove un centinaio di chiavi svolazzavano di qua e di là lasciando scie luminose che si dissolvevano dopo qualche secondo. Alcune di esse avevano le elitre, le ali dei coleotteri. La grotta era immensa e le sue pareti erano fatte di una strana roccia viola a cui Clara non osò avvicinarsi, perché faceva come cassa di risonanza al rumore delle chiavi che ogni tanto impattavano tra di loro. La ragazza si alzò dalla sua posizione e rabbrividì quando vide a terra le macchie di sangue che avevano lasciato le sue ferite. Si controllò subito, ma sospirò di sollievo perché si erano chiuse grazie al potere di Caos; l'unica pecca era che rimanevano le cicatrici che si sarebbe portata addosso a vita. Si diresse a tentoni verso il fondo della grotta, seguendo la scia luminosa delle chiavi. Aveva un po' di paura perché non sapeva se vi fossero altri esseri a guardia della chiave. Si grattò la testa confusa e continuò a camminare finché non sentì un sibilo: al centro di una specie di stanza vi era un piccolo vulcano circondato da acque di un azzurro intenso. All'interno del vulcano sporgevano i petali di una rosa blu cobalto. Clara tocco l'acqua con un dito e si maledisse mentalmente perché era incandescente. Pensò di saltare per raggiungere la rosa, ma la distanza era troppa e le rocce così scivolose che anche fosse riuscita a raggiungere la sponda sarebbe finita in acqua.

Forse non ho notato qualcosa, non credo Amélie mi abbia mandata qui senza un aiuto.

Tornò indietro guardandosi bene intorno, ma una volta arrivata all'ingresso sbuffò amareggiata. Nulla, non c'era niente che potesse aiutarla. Anche se avesse ricoperto di rocce il fondo della piscina che circondava il piccolo vulcano, ci sarebbe voluta un'eternità prima che formasse una passerella. Doveva formulare una strategia, senza lasciarsi scoraggiare dalle circostanze. Mentre si strizzava i capelli per riflettere sul da farsi, una delle chiavi le ronzò a un dito dal naso e Clara, colta alla sprovvista, le diede un colpo con la mano facendola cadere a terra. La ragazza sentì un pizzico sull'arto e vide che nel punto dell'impatto era stato congelato. La chiave rimase a terra, impossibilitata a riprendere il volo visto che le elitre si erano spezzate. Clara si piegò in tempo per prenderla perché le altre chiavi, come farebbero le api le une per le altre, si gettarono in picchiata verso di lei. Clara se ne accorse e, astutamente, schivò l'attacco e, nel momento in cui esse riprendevano il volo per gettarsi nuovamente su di lei, fendé l'aria tre volte riuscendo a urtare tre chiavi che le caddero in testa. La ragazza resistette al freddo e corse via fino a raggiungere la stanza del vulcano, affrettandosi a gelare la zona interessata. Sentiva le chiavi ronzare da una parete all'altra in cerca di chi aveva osato ferire e usare le loro compagne. Arrivata alla terza chiave, Clara cominciò a preoccuparsi perché capì che non sarebbe bastata a completare gli ultimi metri della passerella. In preda al panico pensò di farsela a nuoto e resistere alle bruciature, poi si rese conto che, se avesse voluto crescere come persona e creatura magica non sarebbe bastato solo resistere, no, avrebbe dovuto imparare. Si mise in ginocchio, poi si piegò totalmente, con i capelli che sfioravano l'acqua. Prese la chiave dalle ali, come aveva fatto con le altre, e la usò per allungare la passerella, nel frattempo teneva gli occhi incollati sul potere che veniva sprigionato e le orecchie in direzione dell'ingresso. Sudava, perché il vapore e il calore nella stanza erano diventati insopportabili. Quando la chiave esaurì le forze, Clara si rialzò, gettò l'oggetto in un angolo e si concentrò sul ghiaccio. Doveva avere fiducia in sé stessa e ignorare ogni distrazione, anche se pericolosa. Strinse i denti quando una dello sciame le premette la sua estremità contro la schiena nuda. Sentì le altre avvicinarsi velocemente e il loro tintinnio risuonare tra le pareti.

Cobalto - Pioggia ai viviWhere stories live. Discover now