The Marauders - 1971

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                                               Prologo

James Potter era un ragazzino molto vivace. Esuberante e iperattivo, sin  da quando aveva imparato a fare i primi passi  aveva l’abitudine di cacciarsi nei guai provocando l’ira della madre che tendeva spesso a rimproverarlo, anche se mai pesantemente. Suo padre invece, era solito  coprire le marachelle del figlio, essendo di natura molto simile al suo pargolo. Charlus e Dorea Potter avevano avuto il loro unico figlio  in un’età avanzata persino per dei maghi, considerando l’avvenimento come un vero e proprio miracolo. Per questa ragione tendevano spesso a viziarlo. Erano una famiglia agiata essendo Purosangue anche se non strettamente rispettosi delle tradizioni della ristretta cerchia dei così detti maghi “aristocratici” e per questa ragione non erano visti di buon occhio dalle altre famiglie Purosangue. I Potter  sapevano però farsi rispettare. Lei, nonostante l’età era ancora una donna forte e sicura di se, severa ma premurosa, con brillanti e saggi occhi azzurri. Lui, un uomo vivace che era lo specchio del figlio, se non fosse per i capelli bianchi.

Inoltre vi era verso di loro quel rispetto riservato solo alle famiglie di maghi più antiche essendo  i diretti discendenti di Ignotus  Peverell.

James era magro e smilzo, con una zazzera di capelli neri sempre scompigliati in maniera innaturale. Portava un paio di occhiali quadrati su un naso lungo e sottile che nascondevano dei vivaci occhi color nocciola, sempre guizzanti e curiosi di scoprire il mondo.

Era il 1° Settembre 1971 e la famigliola si trovava alla stazione di King’s  Cross, dove un treno scarlatto lanciava sbuffi di fumo impaziente di partire. Come era, del resto, il ragazzino che non riusciva a stare fermo un attimo  facendo piccoli saltelli eccitati.

 -… mi raccomando James, comportati bene - stava dicendo in quel momento la madre al figlio che non sembrava intento ad ascoltarla.

-Non combinare troppi guai ragazzo mio! - si raccomandò  il padre sorridendo affabile e scompigliandogli i capelli per altro già abbastanza arruffati.

James annuì entusiasta nonostante non avesse sentito una parola di ciò che avevano detto i genitori, perché troppo occupato a guardarsi attorno.

Il binario 9 e ¾ era affollatissimo. Vi era un vociare confuso  di famiglie che si scambiavano gli ultimi saluti, di studenti impazienti di partire. Civette e barbagianni volavano intorno alle persone indaffarate a caricare i propri bagagli nell' apposito vagone. La magia era nell’aria e a volte si palesava perfino, in piccole scintille scaturite dalle bacchette dei ragazzini, di oggetti volanti e rospi canterini.

James fece per allontanarsi quando i genitori lo riacciuffarono e gli scoccarono a tradimento due  sonori baci affettuosi sulle guance.

-  Mamma, papà! - . Sbuffo il ragazzino affrettandosi a strofinarsi le guance senza preoccuparsi di nascondere un’espressione scocciata.

-   Ci vediamo per le vacanze di natale caro!- sorrise la madre ignorando i lamenti del figlio e lasciandolo andare.

James annui e salutò velocemente i genitori prima di spiccare una rapida corsa che si concluse con un saltello sul treno.

Il ragazzino sorrise tra se e se eccitato, avviandosi in cerca di uno scompartimento libero.

Per fortuna, essendo tra i primi ad essere salito, non trovò difficoltà e si infilo velocemente in uno  vuoto a caso.

Si sedette vicino al finestrino e incominciò a guardare le persone con aria esaltata. Ogni tanto faceva delle smorfie verso chi guardava nella sua direzione.

Era felice James. Al settimo cielo a dirla tutta. Attendeva quel giorno da quando era un nanerottolo. I suoi genitori gli avevano parlato spesso di Hogwarts, e lui non aveva fatto altro che fantasticare sul momento in cui sarebbe arrivata la lettera che gli avrebbe permesso di entrare in quella magica scuola. Poi,da quando la lettera era finalmente arrivata aveva passato il tempo a  fare piani su piani -esasperando i genitori-  su quello che sognava di combinare con quelli che sarebbero stati i sui amici. Perché non vedeva l’ora, James di stringere nuove amicizie.

The Marauders - 1971Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora